Sono abbastanza convinto che con Donald Trump Presidente la guerra all’Ucraina non ci sarebbe mai stata o sarebbe durata pochi mesi. Il Tycoon, come lo chiamano spregiativamente, è di base un imprenditore […]

(DI MASSIMO FINI – Il Fatto Quotidiano) – Sono abbastanza convinto che con Donald Trump Presidente la guerra all’Ucraina non ci sarebbe mai stata o sarebbe durata pochi mesi. Il Tycoon, come lo chiamano spregiativamente, è di base un imprenditore.
E ragiona da imprenditore, per questo ha ritirato il contingente americano dall’Afghanistan sembrandogli assurdo che gli Stati Uniti avessero speso 2.300 miliardi di dollari per “una guerra che non si poteva vincere” come ammetteva lo stesso Pentagono (del resto come si vede anche oggi in Ucraina i militari sono, paradossalmente, meno guerrafondai dei politici: Milley, il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate americane, ha recentemente ribadito in un’intervista al Financial Times che nessuna delle parti in causa, cioè Stati Uniti e Russia per interposta Ucraina, può vincere la guerra).
Credo che allo stesso modo “the Donald” pensi che sia assurdo che gli Stati Uniti spendano 73 miliardi di dollari, destinati inevitabilmente ad aumentare, per una guerra ideologica che non è proporzionata ai vantaggi economici. Parlando in una recente convention dei conservatori americani Trump ha fatto notare: “Sono stato l’unico presidente a non fare guerre; e durante il mio mandato la Russia non ha preso alcun Paese”. A Trump, da buon pragmatico, le guerre ideologiche, tipo quelle alla Serbia, all’Afghanistan, alla Libia non interessano un fico secco. Come Trump potrebbe convincere Putin a farla finita? Putin è un politico e non, almeno di base, un uomo d’affari però sufficientemente intelligente per capire che andando avanti di questo passo si troverebbe economicamente col culo per terra.
Ecco perché Trump è convinto di poterlo ridurre a più miti consigli, non in due giorni come ha trumpescamente detto ma comunque a breve, poiché la guerra danneggia la Russia, danneggia ancor più i Paesi europei storicamente sottomessi agli USA dando agli americani dei vantaggi economici irrisori, mentre è in atto, anche e proprio per la guerra in Ucraina, una feroce competizione con la Cina che, quatta quatta, è quella che più si avvantaggia nella guerra russo-americana conquistando mezzo mondo con le armi dell’economia e non della guerra. Credo infine che Trump appena si sarà di nuovo insediato alla Casa Bianca, com’è probabile perché l’ottantenne Joe Biden si tiene a malapena in piedi, pare peggio conciato di Berlusconi che di anni ne ha 86, smetterà di dare un solo dollaro a Zelensky e a quest’ultimo, senza l’appoggio americano, non resterà che sperare in un ingaggio, il prossimo anno, al Festival di Sanremo.
Trump non mi piace, ma quando dice che con lui i focolai di guerra si sono smorzati rispetto a tutti i più recenti POTUS ha perfettamente ragione. Ancora una volta, ottimo articolo di Fini, una mente acuta e brillante tra tanto squallore
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Anch’io la penso così.
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Massimo rispetto per Massimo Fini, ma non ne condivido le convinzioni.
Trovo infatti decisamente improbabile non solo il fatto che Trump possa mai venire rieletto, ma anche quello che venga semplicemente candidato, e la ragione è principalmente nei numerosi processi che si accinge ad affrontare (su tutti, quello per frode fiscale).
Naturalmente sono pronto a cospargermi il capo di cenere e a rimangiarmi tutto se dovessi sbagliarmi, ma nei putribondi iuessei (dove i processi non durano decenni) non basta strillare contro i giudici e avere buoni avvocati, per farla franca sempre e comunque.
Inoltre, è pur vero che Trump non ha fatto guerre (in particolare, si è distinto in tutto l’Occidente per non aver fatto la guerra al Covid), però questo non vuol dire che non ci abbia almeno provato: ad esempio, col vile attacco militare all’aeroporto di Baghdad per uccidere il generale Soleimani del gennaio 2020, che sarebbe potuto degenerare in qualcosa di ben peggiore se il mondo intero, di lì a poco, non fosse stato sopraffatto da un problema di scala planetaria.
Sulla sua stoffa di politico non mi esprimo in quanto ritengo che, diversamente dai soli due altri leader mondiali dal potere paragonabile, la figura del POTUS sia quella con le mani più legate (dai lacciuoli della democrazia) e non abbia così tanto potere decisionale individuale, per cui sostanzialmente un repubblicano (ma anche un democratico) vale l’altro.
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Trump sarà meglio di Biden ma farlo passare per pacifista mi sembra un po’ azzardato. Qualcuno si è dimenticato che, con Guaidò, stava per fare un colpo di stato in Venezuela?
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Non è che sia ” meglio” , è che alcuni pensano che nei confronti della guerra si sarebbe comportato diversamente. Come Berlusconi, se ne avesse il potere.
Comunque sono solo sterili illazioni.
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Hai ragione, Carolina, ma certo fin dal primo momento Trump aveva dichiarato di disinteressarsi dell’Europa, cosa che poi, ovviamente, non avrebbe potuto fare ma sembrava, almeno a parole, ben lontano dalla bieca operazione attuale con cui gli USA stanno asservendo l’Europa trattandola come una serva da sfruttare e buttare, con gli inchini vergognosi della Von der Leyen e degli altri ipercapitalisti che di europeo non hanno nemmeno il nome.
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Grazie Massimo, avanti
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Il democratico Biden, la Von der Leyen, i politici Tedeschi – in generale – sono riusciti a smontare l’UE e a distruggere le basi della comune convivenza. Oltre a spianare la Democrazia, a non parlare della libertà di espressione e di pensiero. Non credo, inoltre, che l’impoverimento generalizzato verrà accettato senza reazioni. Stanno scherzando con la benzina, se ne rendono conto e se ne sbatxxno serenamente. L’importante è guadagnare anche un centesimo in più oggi. Il domani non esiste.
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