I media dominanti sono coinvolti nella più grande operazione di manipolazione dell’opinione pubblica della storia repubblicana. Il fatto che profondano un tale sforzo nel distorcere l’informazione si comprende […]

(di Alessandro Orsini – Il Fatto Quotidiano) – I media dominanti sono coinvolti nella più grande operazione di manipolazione dell’opinione pubblica della storia repubblicana. Il fatto che profondano un tale sforzo nel distorcere l’informazione si comprende facilmente con l’enormità della posta in gioco. A causa degli arsenali nucleari smisurati, la guerra in Ucraina è la più grave minaccia all’esistenza dell’Europa della storia universale. Questo richiede un atteggiamento emotivamente distaccato per rimanere consapevoli della dinamica sociale in corso.
Procederò con ordine, dividendo il processo manipolatorio in tre fasi. Nella prima, iniziata con l’invasione del 24 febbraio 2022, la Russia ha posto la Commissione europea davanti all’alternativa tra diplomazia e guerra. Biden si è pronunciato per la sconfitta della Russia sul campo e la Commissione europea ha acconsentito. Subito dopo è iniziata la seconda fase in cui radio, televisioni, Corriere della Sera, Stampa, Repubblica, Libero, Giornale, Foglio, Radio 24 hanno dovuto elaborare una narrazione per creare consensi intorno alla guerra attraverso un attacco quantitativo e qualitativo contro la società civile. Sotto il profilo quantitativo, hanno criminalizzato l’intera categoria sociale dei pacifisti, la maggioranza assoluta della popolazione. Sotto il profilo qualitativo, hanno diffuso la tesi secondo cui non esisterebbero alternative alla guerra: “Biden – dicono i media dominanti – ha scelto la guerra perché la via diplomatica non è praticabile”. Tutta la documentazione disponibile dimostra che questa affermazione è falsa: la Commissione europea ha potuto scegliere tra diplomazia e guerra.
A questo punto, ho bisogno di esibire una prova empirica per dimostrare che l’informazione dei media dominanti sulla politica internazionale non è libera. Tra le moltissime a mia disposizione, ricorro a una prova statistica. La quasi totalità degli italiani è contraria all’invio di armi contro la quasi totalità dei giornalisti, inviati, conduttori televisivi e radiofonici, che è favorevole. Come appare evidente, il dato è anomalo. I sostenitori della politica di Biden sono moltissimi nei media dominanti e pochissimi nella società civile. Essendo enorme, questa sproporzione non può essere figlia di una distribuzione casuale. Proverò a chiarire il mio pensiero con una domanda: se gli italiani contrari all’invio delle armi sono moltissimi, come mai il 99% dei conduttori televisivi e radiofonici sostiene la linea di Biden per la guerra a oltranza? Come possiamo spiegare questo gigantesco scarto tra chi governa la televisione e chi la guarda? Questo mi conduce a una conclusione in favore della società libera e cioè che l’osservazione distaccata della realtà mostra che i giornalisti radio-televisivi italiani devono dichiarare di essere fedeli alla linea di Biden per proteggere la carriera o il posto di lavoro.
Nella terza fase, i media dominanti hanno elaborato quattro finalità: 1) sostituire le critiche agli errori della Nato in Ucraina con il mantra: “Aggredito-aggressore”; 2) urlare che non esiste alternativa alla linea di Biden; 3) affermare, attraverso la negazione sistematica della realtà, che un investimento spropositato nella guerra causerà la pace; 4) colpire chiunque operi contro questi tre obiettivi come dimostra, tra gli altri, il caso di Stefania Modestino D’Angelo, capolista di Azione a Caserta nelle ultime elezioni, bersagliata dallo stesso Calenda per avere espresso apprezzamento per questa rubrica. Quando il mondo politico cerca di sottomettere il mondo scientifico, gli intellettuali devono reagire in difesa della società libera.
“devono dichiarare di essere fedeli alla linea di Biden per proteggere la carriera o il posto di lavoro”
Chiaro. Questo fatto incontestabile induce qualsiasi mente normodotata (cioè con un valore numerico QI parecchio superiore alla attuale temperatura esterna) a partorire una semplice domanda: perché rischiano di perdere il posto?
È molto probabile che il destino del nostro paese, per certi soggetti, sia un fattore assolutamente secondario.
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la stampa e i media in genere devono mentire e servire altrimenti rischiano posto e prebende. Lo rischiano perché sono stati scelti ad hoc per quel ruolo. Sono continuamente sotto osservazione. E così si spiegano i tweett giornalieri per timbrare il cartellino del perfetto propagandista, i vari mantra che semplificano il faticoso lavoro mentale richiesto alla negazione della realtà (“c’è un aggressoreh e un aggreditoh”), i direttori di giornali che ruotano di continuo da una testata all altra, i conduttori radiofonici e televisivi che devono stare attenti alle parole che usano, ecc. Io non mi meraviglio di ciò. Mi meraviglio della capraggine della ggente
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Grazie prof Orsini
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Direi anche BASTA con i deliri e le manie di persecuzione del prof. Orsini.
Il mondo diviso in buoni (la società civile) e cattivi (tutti, ma proprio tutti, i giornalisti radio televisivi) esiste solo nella sua testa.
Orsini scrive su un giornale, ha un canale youtube, è ospite fisso di una trasmissione TV. Dice la sua come e quando vuole.
Eppure frigna ogni giorno sulla mancanza di libertà d’informazione riguardo i temi di politica internazionale.
A Napoli si dice “chiagni e fotti”: il prof. ha capito perfettamente come funziona.
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Grazie Orsini,
La verità fa male ai servi sciocchi di un impero come quello americano fondato su finzioni cinematografiche, balle televisive e su quello slogan ben impersonato dal comico ucraino che vuole imbarcare il mondo in una terza guerra mondiale: armi, armi, armi.
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Mettiamola così @Gsi
La maggioranza “assoluta” degli italiani è contro l’invio delle armi, ci dice il grande prof. Orsini.
La maggioranza degli italiani, molto probabilmente, è CONTRO la guerra e a favore della pace. Se dichiara di essere CONTRO l’invio di armi lo fa pensando a questa dicotomia, guerra e pace, più che a quello che comporterebbe per l’Italia “separarsi” dagli alleati storici (leggi Nato) con quella scelta. Questi pseudo sondaggi sono solo uffa, eppure l’illustrissimo prof. Orsini costruisce un intero ragionamento straparlando di “società civile”.
Se si facesse un sondaggio in Russia su guerra e pace, sono sicuro che la maggioranza dei russi sarebbe a favore della pace.
Se si facesse lo stesso sondaggio in Ucraina, non lo so.
Chiediti perché.
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e.c. fuffa
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Quando si ha una zucca vuota piena di spazzatura (Cagliostro cit) ci si fa domande senza senso, proprio come tu fai di continuo.
Prova a chiedere quanti sarebbero disposti a farsi scoppiare un’atomica in casa pur di far contento il neomiliardario Zelensky, dai, che ci divertiamo con le percentuali bulgare.
E a proposito: quando è che parti per il Donbass? Hanno bisogno di te, che fa, non vai?
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Vedo ora che ti rivolgi a me Loquasto.
Quindi i sondaggi Italia per te sono fuffa perché ne prende spunto Orsini e non prendono in considerazione il fatto che quelle risposte potrebbero comportare l’uscita e dalle nostre alleanze. Poi sei convinto che in Russia sarebbero favorevoli alla pace e in Ucraina, invece, non sai.
1) E io dovrei chiedermi il perché delle tue elucubrazioni?
2) E chi lo dice che trovare il coraggio di dire in faccia agli americani che sono una manica di criminali guerrafondai che per i loro disegni egemonici di geopolitica stanno tenendo in piedi una guerra infame ed evitabilissima che rischia di essere mondiale, comporti l’uscita dalle nostre alleanze?
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