Abuso prolungato di antifascismo

(di Marcello Veneziani) – Tra i suoi doni peggiori, il ventennio fascista ci ha regalato l’ottantennio antifascista, ancora perdurante. È una storia infinita, che ha stancato, ha nauseato gran parte della gente che pure non ha la minima nostalgia del fascismo ma lo considera semplicemente morto e sepolto. Non potete ancora aggrapparvi nel corrente 25 aprile del 2023 a quella data per discriminare gli italiani sulla base di un atto di fede assoluta.

È ridicolo pretendere che chi coltiva da una vita opinioni, memorie e giudizi storici diversi sul passato debba ripetere a comando, come scimmia ammaestrata, quel che gli impongono di dire: è un’istigazione al falso, alla doppiezza, all’ipocrisia. La pensa diversamente da voi, lui e chi lo vota; fatevene una ragione. Se fossi in voi, rifiuterei questa finzione e questa conversione, non la solleciterei affatto, mi darebbe fastidio. E poi, stiamo parlando di opinioni postume, di giudizi storici, non di ricostruzione del disciolto partito fascista, condannata dalle norme transitorie della Costituzione. Alla sinistra e satelliti dico nel loro stesso interesse: vi nuoce questo aggrapparvi all’antifascismo militante come religione politica, vi danneggia sul piano politico e umano, vi riduce al ruolo di setta e al rango reducistico di partito del rancore. Agli esponenti della destra, invece, dico di non seguire gli sfasciacarrozze di tutte le destre che vengono sfoderati per l’occorrenza per esortarvi a inchinarvi al diktat ricattatorio che vorrebbero imporre. Fate come feci io, dice l’uomo che portò alla disfatta tutte le destre, missine, aennine, filoberlusconiane. Un esempio da evitare, anche per l’esito disastroso.

Agli imputati di mancato zelo antifascista consiglio di tacere sul tema, di non esporsi in ridicole dichiarazioni ed esibizioni neoantifasciste; non fare acrobazie, penosi equilibrismi, e nemmeno dichiarazioni “temerarie”, facendo seguire penose scuse il giorno dopo. Meglio tenersi alla realtà presente e al ruolo istituzionale, come facevano i democristiani di una volta.

Al più adotterei una dichiarazione di principio congiunta, secca e perentoria di questo tipo: “difendiamo la libertà e la democrazia da ogni tentazione autoritaria, oligarchica e totalitaria – passata, presente e futura; l’amor patrio comune prevalga su ogni antistorica contrapposizione di parte, pur nella legittimità di avere giudizi storici e memorie differenti. Ed è più che maturo, anzi tardivo, il tempo di restituire il fascismo e l’antifascismo alla storia, liberando la politica da usi e abusi impropri e anacronistici del passato remoto. Coltiviamo la memoria storica ben sapendo che la nostra storia non comincia e non finisce il 1945.” E se lorsignori non sono soddisfatti di questa dichiarazione, peggio per loro.

A titolo personale, invece, non avendo ruoli istituzionali, riassumo da battitore libero perché non vado in piazza a festeggiare il 25 aprile. Lo dico in dieci brevi ragioni. Uno, perché non è una festa inclusiva e nazionale, ma è sempre stata la festa delle bandiere rosse; infatti non ci andava e non ci va la stragrande maggioranza del popolo italiano. Due, perché è una festa contro gli italiani del giorno prima, ovvero dimentica che gli italiani fino allora erano stati in larga parte fascisti o comunque non antifascisti e dunque li istiga alla menzogna e al trasformismo retroattivo. Tre, perché nega dignità e memoria a tutti coloro che dalla parte “sbagliata” hanno dato la vita per la patria, solo per la patria, pur sapendo che si trattava di una guerra perduta. Quattro, perché l’antifascismo finisce quando finisce l’antagonista da cui prende il nome: il fascismo è morto e sepolto e non può sopravvivergli il suo antidoto, nato con l’esclusiva missione di abbatterlo. Cinque, perché quando una festa cresce di tono e di fanatismo col passare degli decenni anziché attenuarsi, come è legge naturale del tempo, allora puzza di inganno e di uso cinico per altri scopi. E la stessa cosa, si sa, non accade con il comunismo e con ogni altro orrore. Sei, perché è solo celebrativa, a differenza delle altre ricorrenze nazionali: si pensi al 4 novembre in cui si ricordano pure le infamie e gli orrori della Grande Guerra; invece nel 25 aprile è vietato ricordare le pagine sporche o sanguinarie che l’hanno accompagnata e distinguere tra chi combatteva per la libertà e chi voleva instaurare un’altra dittatura. Sette, perché celebrando sempre e solo il 25 aprile, unica festa civile in Italia, si riduce la storia millenaria di una patria, di una nazione, ai suoi ultimi tempi feroci e divisi. Troppo poco per l’Italia e per la sua antica civiltà. Otto, perché la verità storica dice che l’Italia fu liberata dagli alleati e da una guerra mondiale. Basterebbe un solo dato: nel periodo della guerra di liberazione morirono meno di settemila partigiani e invece più di 90mila soldati americani persero la vita combattendo in Italia e sono sepolti nei cimiteri italiani. Questo dato, già da solo e relativo ai soli americani, dice tutto. Nove, non ha senso rovesciare il fascismo e il nazismo sulle spalle piccine degli esponenti di Fratelli d’Italia e continuare all’infinito questo giochino dell’oca sulla parolina proibita; l’ha detto, l’ha detto!, dimissioni, chiedi scusa, dissociati. Ma siamo seri, torniamo alla realtà, credete davvero che qualcuno di loro voglia riportarci al fascismo e al nazismo? Via, lo sapete bene che non è possibile, non è lontanamente pensabile un’ipotesi del genere, e fingete, fingete in modo sporco, vigliacco, in assoluta malafede, simulando allarme e raccapriccio.

Infine una riflessione: se, per assurdo, come immaginava Marco Ramperti nel suo romanzo del dopoguerra Benito I Imperatore, il fascismo fosse al potere ancora oggi, probabilmente io sarei antifascista, mentre molti antifascisti col pennacchio di oggi sarebbero anche in quel caso, conformi e ossequiosi trombettieri del regime vigente. E intimerebbero a quelli come me, di fare il saluto fascista e dichiararsi camerati… Come insegnava Totò, si nasce uomini o caporali.

La Verità – 25 aprile 2023

15 replies

  1. Per tutti i motivi elencati dal presunto intellettuale di destra Veneziani e’ necessario ancora di piu’ non fare sconti ai fascisti passati, presenti e futuri sul 25 Aprile e sulla guerra di liberazione. Se non si riconoscono in tali valori, non occupino cariche istituzionali che non meritano, a partire dalla carciofarfascista. La nostra lacunosa costituzione sul punto, non avrebbe dovuto permettere questo scempio.
    Ancora una volta ci riprovano con il giochino dell’equiparazione comunista – fascista.

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  2. Più che il 25 aprile me pare er giorno della marmotta.Tutti gli anni uguale.Cri fascistelli certo che siete sia duri di comprendonio.W la libertà, anche se sempre più occupata da imbecilli.Come il cui, sopra scrive.

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  3. Tranquilli, ci aspettano ancora il Primo Maggio, il 2 Giugno, gli UFO di ferragosto e le virostar con i nuovi vaccini a settembre.
    Chi ha detto – o non ha detto – cosa; chi ha twittato da ” razzista”; il nipote di X, la moglie di Y; la vignetta più o meno ” scorretta”; il ministro ” fascista”; le giornaliere chiamate alle armi; i settimanali ” Eroi”; gli Eroi incensati da anni che ohibò,…tradiscono ( erano delle merde ma non lo sapevamo); i sospiro dei più vari influencer; qualche accusa di sessismo; code di Me Too; l’ultimo rapper- fenomeno ( e di sinistra) ma scoppiatello; il migrante diventato scienziato; il sondaggio col PD che fa il pieno di like; Putin che mangia i bambini; Zelensky che chiede atomiche; Conte che vuole ” rassicurazioni” dalla Schlein; la Schlein che ” rassicura” ma si tiene sul vago e intanto incamera fuoriusciti; …
    Scommettiamo che tutti questi argomenti – ma proprio tutti – ci allieteranno l’estate grazie all'” opposizione”? E che l’opposizione ” insorgerà” un giorno si e l’altro pure tra un abbronzatura da Maldive all’altra?
    Vedere per credere.

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  4. Pseudo-intelettuale è da tutta la tua vita che abusi della nostra pazienza,
    ma siamo in democrazia e ti lasciano scrivere anche “vaccate” anti-storiche, come degli ‘mericani morti per la nostra libertà.
    Eravamo in guerra e agli ‘mericani non importava un fico della nostra libertà, come non importava un fico della nostra libertà, i milioni di sovietici morti per sconfiggere le potenze nazi-fasciste che avevano invaso la loro terra.
    Che la conseguenza della guerra persa nel ’43 ci sia stata la guerra civile, e che alla fine abbia vinto una minoranza idealista ed abbia imposto la democrazia all’italiana, senza ritorsione per la parte avversa è tutta un’altra storia, che la destra-destra tenta in tutti i modi da 78 anni di avversare e mistificare.

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  5. Il vero problema è che sono i fascisti che ancora oggi non riescono nemmeno dopo 100 anni a capire ed ammettere che il regime fu una sciagura democratica, politica ed economica di cui ancora oggi ne paghiamo il pesante prezzo e a chiedere scusa per tutti gli orrori che ne conseguirono. Sicché ci saranno loro, avremo bisogno della memoria storica che ci ricordi sempre il passato. Se ne facciano una ragione. Viva la liberazione dal nazifascismo.

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    • “Viva la liberazione dal nazifascismo”: ahahah! Sarà per questo che ce ne sbattiamo dell’articolo 11 e gli antinazifascisti mandano soldi e armi ai lettori ucraini di Kant?

      BUON 26 APRILE A TUTTI!

      AH AH AH!

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  6. Beh, se “antifascismo” sono le Sardine che in piazza cantano Bella Ciao… Così è stato di recente “sconfitto il fascismo” a Bologna, e Bonaccini, opposto ad una candidata debolissima sputtanata persino dal proprio padre perchè a tutti lo status quo va benissimo, ha cambiato look…
    Un look fino a quel momento dichiaratamente ed ostentatamente … bipartisan…

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  7. Si dimenticaticano sempre dei milioni di russi morti per averci liberati loro e non gli ammericcani ! Che vergognosi ladri di storia !

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    • E poi anche basta ! Fascismo e antifascismo, oggi abbiamo un problema molto piu serio , i malati mentali seri e violenti che girano senza controlli e senza alcuna assistenza e che possono andare in giro senza controllo sanitario ! Questo è un problema serio : potresti essere preso a coltellate o accette solo per incrociarli per strada , il problema si sta acuendo e non è improbabile incontrarli ovunque vai .

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