
(Anticipazione da Oggi) – Il superboss Matteo Messina Denaro, potrebbe nascondersi a Dubai. Lo scrive il settimanale OGGI, che pubblica un’inchiesta sui latitanti italiani nella città degli Emirati.
Alcuni espatriati italiani, uno dei quali vicino ad ambienti governativi, hanno detto che Messina Denaro un tempo conosciuto col soprannome di U Siccu, il magro, oggi all’età di 59 anni sarebbe ingrassato, quasi completamente calvo, e impossibile da riconoscere. La presenza a Dubai del capo dei capi di Cosa Nostra, secondo una delle fonti del settimanale, sarebbe risaputa anche a Roma in ambienti investigativi e politici.
Il boss disporrebbe di un autentico passaporto italiano a controllo biometrico, in cui sarebbero riportate ovviamente false generalità, viaggerebbe molto, e da quando è iniziata la pandemia, nessuno più lo avrebbe visto in circolazione a Dubai.
Gli altri latitanti italiani invece preferiscono non muoversi. Un trattato per l’estradizione tra Italia ed Emirati esiste dal 2018, ma le condizioni per applicarlo sono talmente complesse che finora è rimasto lettera morta, lasciando praticamente invariate le condizioni per la permanenza di personaggi come il trafficante di droga Raffaele Imperiale, il cognato di Fini Giancarlo Tulliani inseguito da ordini di cattura per riciclaggio, o il nobile milanese Alberico Cetti Serbelloni, condannato per un’evasione fiscale da un miliardo di euro.
Fare come gli Israeliani con Eichmann? No vero? Non è possibile per un paese da operetta
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Ma alla fine non è Matteo Messina Denaro il peggior nemico del popolo italiano, ma ognuno può vederlo allo specchio guardando se stesso.
Se il M5S non si riprende dal caos in cui è caduto e non ci salva, siamo davanti a un salto all’indietro epocale antropologico con una regressione social-politica imponente.
Un intero Paese volto al passato, verso le forme peggiori di liberismo, dove i vecchi fanno zavorra, “non sono utili allo sforzo produttivo”, e i giovani non contano un fico.
Nulla somiglia a quanto era giusto o sbagliato nel comportamento umano e sociale del nostro Paese di soli 40 anni fa.
La degradazione è stata abissale.
La speranza è che, come in ogni cambiamento di lungo periodo, prima si vada in basso verso il passato, poi si risalga facendo un balzo verso l’alto e spero che questo il M5S intenda fare, non avendo la minima fiducia né in Draghi né negli altri partiti che intendono resuscitare il peggio del peggio.
Spesso la storia si è mossa così, come una sinusoide impazzita.
Il grande balzo all’ingiù venne con Craxi, LA “NUOVA VIA LUNGIMIRANTE”, e la maggioranza dei politici e dei cittadini la seguì precipitando nell’abisso.
Il furbissimo Berlusconi venne dopo, figlio del connubio tra delinquenza finanziaria e mafia, con tutto il peso della P2 e del suo impero, a stravolgere quel poco dell’antico modo di fare politica che era sopravvissuto a tangentopoli, e la maggioranza dei politici lo seguì a testa bassa.
Il berlusconismo, che era sempre stato nei precordi del popolo italiani peggiore, trionfò e trionfa tuttora, che si chiami renzismo o draghismo non fa differenza e il modo cupo con cui tutti ci si sono buttati a corpo morto si spiega solo con una epidemia morale, una specie di infezioni vampirica.
La nuova via è “FARE RAZZIA”, senza nascondimenti e senza pudore.
Da un cielo ancora più alto e torvo, i grandi burattinai internazionali continuano a darci le direttive ad uso e consumo di poche centinaia di magnati.
I Governi li seguono docilmente, partecipando alla razzia generale, rubando ai poveri per arricchire i ricchi.
Gli italiani, popolo succube, disinformato e poco sveglio, ha seguito la moda perversa di incensare i peggiori e li ha difesi oltre ogni limite, speculando su briciole del bottino.
La cleptocrazia ha sempre avuto in Italia un enorme successo.
Se non sei ladro, non vai al potere. Ma se non rubi molto e non lo fai con sfacciata arroganza, non fai abbastanza affari, perché questo è diventata la politica: sporco e sfacciato affarismo.
Se non hai scheletri dell’armadio e non sei ricattabile, non entri nemmeno nella grande mafia di Governo, la notte buia dove non esistono più identità ideologiche e dove tutte le vacche, come diceva Hegel, sono nere.
L’immagine del nostro Paese è talmente compromessa che Cosa Nostra pensa di far causa allo Stato.
Ma ormai i confini sono svaniti e tutto è mafia.
Gli elettori dello zoccolo duro non lo capiscono, non sono diversi dai picciotti, con la stessa ubbidienza cieca e lo stesso torbido e oscuro fanatismo, persino peggiore dell’astensionismo di un tempo. Alla fine la mafia siamo noi.
A breve: “Cambiare l’ormai obsoleto Inno di Mameli col più coerente tema del film “Il Padrino”.
Ma il cielo è sempre è sempre più blu….
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La mafia non sta a Dubai . Ma nel Lazio. Roma
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Giusto per curiosità…
… ma non è che quando va a Dubai ci MATTEO FIRENZE DENARO, ce lo potrebbe riportare indietro?
Dicono che adesso il Matteo siciliano sia irriconoscibile.
Non è che ha sostituito il senatore semplice camuffandosi appositamente?
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E’ stato visto su Marte da Curiosity, ma la foto era sfuocata e aveva gli occhiali scuri.
Prossimamente una missione ad hoc per catturarlo.
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