
(Marcello Veneziani) – Suvvia, non è poi una cosa così grave l’intervista di Elly Schlein a Vogue e la sua confessione di avere un’armocromista che le abbina i colori del suo vestiario al suo aspetto e alla sua carnagione. Si, non è coerente con una leader di sinistra, che cavalca l’immagine di un movimento radicale, alternativo, femminista, perfino rivoluzionario. È una civetteria più da giovin borghese, da terrazza Baglioni, da ztl e radical snob che da leader di un movimento egualitario che difende gli esclusi e i migranti. Ma è una questione del tutto secondaria, marginale, non c’è da farne una questione di coerenza politica e di messaggio alla gente. Se vogliamo, è stata una candida e puerile ingenuità dirlo, non prevedendo l’ondata lunga di prese in giro da una parte – il versante destro – e di sdegnato imbarazzo dall’altra – il versante sinistro. Direi anzi che il vero problema è proprio questo: la mancata comprensione delle reazioni che avrebbe suscitato una vanitosa inezia come questa. Se non ti rendi conto che dire una cosa del genere offende o imbarazza molti tuoi elettori, e offre facile esca alla derisione e allo sberleffo nei tuoi avversari, quello, si, è un problema politico. Un leader deve saper dire le cose, capire cosa, come, quando e dove dire le cose. Se non ha questo alfabeto elementare, questa capacità istintiva prima che acquisita di capire l’opportunità e l’inopportunità delle sue comunicazioni, avrà presto problemi.
Certo, non si giudica da questi trascurabili dettagli lo spessore e la statura di un leader. Ma il vero problema è che in assenza di altri più seri, più importanti parametri – pensieri, posizioni, strategie e precedenti – alla fine anche la questione dell’armocromia diventa importante. Se non hai alle spalle una storia, non esprimi un tuo pensiero originale, non hai un tessuto e un vissuto significativi, e ti limiti solo a ripetere le tre o quattro cose che si dicono nei cortei, nelle assemblee studentesche o nelle dichiarazioni ai tg, alla fine la novità, la nota di originalità, è tutta relegata nelle piccole cose, come il vestiario e i colori da abbinare.
Insomma, il problema non è ciò che ha detto né l’importanza del trascurabile dettaglio, ma il fatto che non ne abbia capito le conseguenze; e che non offra contenuti nuovi e messaggi significativi alla sua battaglia politica; così poi restano solo profumi e balocchi.
(Per il Corsaro della sera)
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CARO VENEZIANI,
per me che sono di sinistra dagli anni ’60, quella della Schlein non è una “scivolata ” o una ingenuità. Rivela un modo di vita, una gerarchia di valori, l’assenza di un progetto alternativo. Ed oltre a tutto, due giorni dopo la conferenza stampa in cui non ha detto niente se non fuffa, come fa a farsi intervistare , prima che da serie testate , da Vogue che si sa a quale pubblico si rivolge e che taglio soperficiale ( basta leggere le prime due righe , per un musicofilo….) da agli articoli. Io il PD, almeno quello qui locale, lo conosco benissimo (ci militavo da piccolissimo dirigente): è roba da (spero si capisca il senso) “siorète”. Vedo che tra i dirigenti a livello nazionale , i piu’ che scappano, sono quelli di destra o i cosidetti moderati. Mi sarei aspettato invece il contrario. Ma si vede che nel 2023 la sinistra ormai è questa.
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Nessuna “ingenuità”, figuriamoci: quella sta in politica da sempre e si è fatta le ossa con i think tank di Obama: “consulenti” come se piovesse…
Semplicemente ha voluto parlare ad un determinato pubblico “giovane”, quello che – all’ americana – è ricco, o almeno ha capacità di spesa comunque ottenuta, segue le influencer ed i vari Tom Ford e Dolce a Gabbana, Alessandro Michele… ( ad andar bene).
Il messaggio era chiarissimo : macchè “sinistra sinistra”, plebaglia e centri sociali ( che non spendono, sono elettoralmente irrecuperabili e in più fanno casino alla cappero): io sono una di voi…
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Bravo Veneziani!!! Il PD infatti ha eletto Schlein segretaria del partito, non Landini. E questo è un fatto!!!
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Landini era candidato??
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Il PD ha eletto Bonaccini non Schlein che è stata votata non si sa da chi.
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A Coriano : Il PD aveva scelto Bonaccini ma non l’ha eletto. La Schlein non si sa da chi sia stata scelta. Da Molti che passavano davanti ai gazebi e ,così è stato appurato, il 22% dei suoi voti deriva da grillini.
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Dai, è semplice: nell’elettorato pd, gli adulti/vecchi sono tenuti buoni votando in 👉aula👈 alla solita maniera; la segretaria si dedica, 👉fuori 👈dai palazzi, ai figli/nipoti, impersonando la radicale di lusso. E recupera anche quei voti.
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A giansenio. Si, grosso modo è così . I vecchi sono rincogl e credono ancora di votare PCI.
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Non sono certa che la Sclein “recuperi” i voti della generazione Z. Non sono scemi.
Sono sempre le stesse Sardine che girano… Magari con qualche canna in mano: fa tanto ggggiovane…
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