
(di Ottavio Cappellani – mowmag.com) – Festeggiamenti prima della vittoria matematica, selfie sull’autobus, vie, piazze e balconi già agghindati per il tripudio e invece niente. Bisogna aspettare ancora. Perché la sceneggiata napoletana si porta un po’ sfiga da sola (la prossima volta, tra altri 33 anni, non converrà aspettare?). E da Totò lo scrivano in poi sembrano non aver imparato la lezione…
Qui sta andando a finire come Totò, lo scrivano, che non ci vede dalla fame (capita, a noi scrivani) al quale arriva un cliente che deve mandare una lettera (è di carta?) al suo nipote. Totò, già con l’acquolina in bocca, manda il figlio Peppiniello (che non ci vede dalla fame neanche lui – capita, ai figli degli scrivani) a comprare una pizza. Peppiniello, tutto contento, corre, mentre Totò si sfrega le mani. La dettatura della lettera comincia: “Caro Giuseppe compare nipote, a Napoli stoce facendo la vita de lo signore, pago sempre io – e Totò: “Peppiniello! Quelle pizze diventano due!” – alla sera me vago allu tabbarene e me ne esco quando chiode, e per questo mandame no poco di soldi perché non tengo manco li soldi per pagare lo scrivano che mi sta scrivendo la lettere qui presente… – e Totò: Peppiniello, ma quale pizza e pizza!”. Bombe, tricche, ballacche, petardi, hole, balletti, trenini, selfie con l’autobus dei giocatori, pianificazione di strade pedonali, punti di soccorso, la S.W.A.T. (non si sa mai), 22 minuti di festeggiamenti – li hanno cronometrati – gelati dal “mandame nu poco di soldi che non tengo manco li soldi per pagare lo scrivano” che poi sarebbe il gol della Salernitana.
Certo non si può chiedere a un napoletano, in special modo a un napoletano tifoso, di non essere a suo modo melodrammatico, tragedioso teatrante, ma curiosamente proprio nel calcio sembra scomparire la più alta delle manifestazioni dello spirito napoletano: l’ironia; con la curiosa conseguenza che vanno per tragediare e finiscono col sembrare ridicoli. Perché la tragediatura questo ha: un limite oltre il quale diventa immancabilmente commedia (e Totò, nel film già citato, “Miseria e Nobiltà” mette in scena mirabilmente questo sottile confine raccontando una vicenda di per sé tragica in maniera esilarante). Mi piacerebbe un brano neomelodico che raccontasse lo strazio infinito, il dolore profondo, la delusione inconsolabile, lo sguardo ferito fisso all’orizzonte in questo tramonto senza scudetto: e credo che seriamente ci sarebbe qualcuno pronto a commuoversi e a cantarla a squarciagola mentre le lacrime gli rigano il viso come lava dal Vesuvio. È una caratteristica di tutto il Sud, qui dove il teatro è stato inventato non possiamo farne a meno, ognuno di noi è una soubrette nel palcoscenico dell’esistenza.

E però bisogna dirlo, adesso, ma giusto giusto a Napoli non conoscono il significato e l’utilità della scaramanzia? Non dico di “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, perché il gatto c’è e pure il sacco, ma portarsi sfiga da soli, eddai, no.Perché imparata la lezione di oggi, i laziali si stanno già organizzando, complici anche i colori delle maglie abbastanza simili, pare, si dice, si mormora, si sussurra, che i tifosi della Lazio abbiano intenzione di scendere per strada fingendosi tifosi napoletani, con tutto l’armamentario di babbà, pastiere esplosive, fischietti, motorini con sei persone sopra, parrucche di Maradona e di festeggiare per tutto il tempo delle partite. Fatelo almeno per Peppiniello, non lo fate andare avanti e indietro dalla pizzeria tutte queste volte. Che già ha fame, e poi si stanca. E quando vedo Peppiniello io non so se piangere o ridere.
Categorie:Cronaca, Editoriali, Interno
Che articolo fesso scritto da un fesso sconosciuto.
Il fesso non ha ben presente che senza falsi in bilancio e plusvalenze fittizie il Napoli vincerà almeno 3 scudetti nei prossimi 5 anni
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siiiiiiìii, sì
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Beati loro che stanno sempre a festeggiare…
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shperiamo che con tutto questo casino risveglino il Vesuvio
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Vai a fare anche a loro per qualche anno il tuo inane classico tormentone Ealloralasinistra, così si deprimono un pò anche loro.
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Carolina da napoletano ti dico che è un luogo comune davvero senza senso. Qui non si festeggia mai nulla, e non ceun c@zzo da festeggiare visto come è ridotta la città. La gente è soltanto arrabbiata, e quela che tu chiami festa è al limite amplificata dal senso di rivalsa dei napoletani.Poi le vittorie negli eventi sportivi(poche) si festeggiano nè più nè meno che nelle altre città, italiane ed europee. Mi sono parsi molto più una pagliacciata i festeggiamenti (vietati per la normativa Covid) alla(ridicola, e poi si è visto)vittoria degli europei della nazionale italiana
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L’autore di questo articolo non conosce Napoli e i napoletani. Il suo dipingerli come macchiette dal festeggiamento facile e inopportuno rispecchia l’acredine malvagia che gli ignoranti riservano da sempre alla citta’, ai suoi successi ed alla sua crescita, negli ultimi anni di fastidio per molti.
L”approssimazione grossolana, la generalizzazione banale ed anche il riferimento ad altri 33 anni di attesa per il prossimo scudetto ( per vincerne il Napoli deve essere per forza nettamente superiore, perche’ se si trova in un testa a testa succede sempre qualcosa di strano…) completano il desolante quadro di luoghi comuni su Napoli che ancora incredibilmente si rappresenta nel 2023,
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Bravo Fabrizio. Hai completato il mio pensiero. Concordo in pieno.
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Bravo Fabrizio, hai ragione.
Serie A 1989//90, finale di campionato testa a testa tra Milan e Napoli, terzultima giornata e a Bergamo succede qualcosa di molto strano…😄😄😄
Che desolante luogo comune il tuo…😏
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Senza pregiudizi, e’ pura realta’, basta vedere anche gli ultimi arbitraggi (ammonizioni mirate e solo da un lato…)di champions league e lo scudetto rubato per mancata espulsione di Pjanic (juventus) contro l’inter qualche anno fa…e l’atteggiamento insopportabile che ci accoglie ovunque, a prescindere…i problemi li hanno tutte le metropoli, ma se Napoli riesce, come in questa fase, ad offrire una immagine diversa tanto da essere la meta turistica piu’ ricercata d’Europa, c’e’ una insopportabile sensazione di arrogante e cafone fastidio di molti perché Napoli esce dallo stereotipo….l’articolo, scritto da un catanese che di disagio sociale nella sua bellissima e simpatica citta’ dovrebbe pure averne visto, trasuda puzzo insopportabile di discriminazione, ignoranza e malafede.
Pur con tanti problemi, che non fingiamo di non vedere come tanti fanno nelle proprie civilissime citta’, consiglio un giro a Napoli per vedere la felicita’ spontanea sul viso dei milioni di persone, straniere ed italiane, che la visitano e tornano sempre piu’ spesso, e di documentarsi meglio prima di rifarsi al passato che piu’ fa comodo alle tesi senza onesta’.
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Tutti i tifosi di ogni squadra sono un po’ bimbetti, solo che normalmente festeggiano un po’, poi si rendono conto che nella vita esiste altro e tornano alle loro faccende.
Quelli napoletani invece “vivono di calcio” SEMPRE, ogni giorno, e se ne vantano pure: bimbetti h24, 7/7, bambini mai cresciuti.
Infatti, come i bambini chiamano il loro orsetto con il nome del loro eroe, così a Napoli i nomi dei propri “eroi” si danno addirittura ai figli.
Come gli adolescenti parlano tutti i giorni della propria squadra del cuore perché oltre la scuola (e all’altro sesso) non hanno da pensare ad altro, così fanno gli “adulti” napoletani, che invece di pensieri ne dovrebbero avere, eccome.
Come i bambini che si picchiano e che offendono e invidiano chi ha più di loro, così i tifosi del Napoli non sanno fare altro che odiare chi vince più di loro, frignando di essere stati derubati (con la società che li aizza per nascondere i propri errori) e senza MAI riconoscere sportivamente la superiorità altrui.
MAI.
Lo scudetto lo vincono i GIOCATORI e la SOCIETÀ, NON LO VINCONO I TIFOSI, che festeggiano per un trionfo di cui non sono stati protagonisti MAI, non hanno apportato NIENTE né deciso NIENTE e fatto NIENTE per meritarselo: tutti lo sappiamo bene e ci moderiamo, ma a Napoli sembrano non rendersene conto, festeggiano e fanno casino per giorni e giorni, imbrattano la città con i colori societari accanto alle centinaia di intoccabili tabernacoli non di santi, ma di delinquenti e camorristi morti in modo violento davanti ai quali si prostrano, restando così imbrigliati in una città dai mille problemi, che però non vogliono risolvere mai.
Problemi che, spiace dirlo, NON VOGLIONO RISOLVERE: sanno benissimo come fare, conoscono bene CHI, COME, DOVE, QUANDO e PERCHÉ, ma non muovono foglia: preferiscono “sbandierare”, “festeggiare” e…”adorare” mascalzoni.
Al contrario, in altre regioni italiane, i patrioti andavano a morire per scrollarsi di dosso i dominatori, ma a Napoli no, non succede.
Fanno poi tenerezza (e incazzare) quando dicono che sono fieri di essere napoletani, che il resto d’Italia non li capisce e che Napoli è cosa a parte rispetto all’Italia…fanno davvero tenerezza, come non sapessero che la città di Napoli non sopravviverebbe una settimana senza i contributi finanziari stanziati ogni anno dal governo e dalla politica corrotta.
Vederli festeggiare in modo così scomposto, pasticcione, rumoroso, folcloristico e pure teppistico, diciamolo pure, suscita negli altri tifosi italiani lo stesso senso di tenerezza e compassione di quando si guarda un bambino che apre un regalo tanto atteso: per quel bambino quel regalo è tutta la sua vita, se lo porterà a letto e in vacanza, a scuola, ne parlerà ogni istante, lo esibirà davanti agli amichetti per vantarsi…carino, ma si tratta di un BAMBINO, non di un adulto, che non è ancora maturato ed obbedisce solo alla sua pancia.
Non capiscono che questo scudetto non costituisce alcuna loro rivincita su niente e su nessuno, esattamente come i primi due vinti, e che il loro contributo a questa vittoria è ZERO, niente di cui essere veramente orgogliosi.
Le vere rivincite sono altre, ma quelle non le prendono neanche in considerazione, troppo sacrificio e troppo rischio personale, preferiscono illudersi che alcuni mercenari le abbiano ottenute in loro nome.
Ma ovviamente non è così.
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Ggn66 ma chi te le ha dette tutte queste str@nzate? Stai parlando di una fetta minima della città di Napoli(facciamo un 15-20%) rumorosa e chiassosa. Forse è una percentuale di persone ignoranti, ed in parte delinquenti, che esistono anche nel resto di Italia. Ma cosa credi che o razzisti del Veneto o della Lombardia, che nel 2023 sono convinti ancora che l’uomo nero(i migranti) gli rubino il lavoro siano migliori o in numero inferiore rispetto alle “vaiasse” di Forcella? E ancor peggio quei c@zzoni convinti che la mafia a Milano non esista. Una città colonizzata dalla Ndrangheta dagli anni 80′. Ma falla finita, che durante la partita del Napoli la città è sempre stracolma di gente e trafficata, anche la domenica pomeriggio alle 15. Vorrei sapere proprio chi te le ha raccontate queste fregnacce
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A tanta pochezza complessata non vale la pena rispondere. Serve pero’ a capire il declino di un Paese e il 30% di voti a chi continua ad affossarlo e derubarlo basando la campagna elettorale su cori da stadio che fanno ancora presa…
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Continuando con Totò: Ottavio Cappellani, ma ci faccia il piacere !!!
Come già detto da tanti, la festa per lo scudetto non è stata rinviata. È stata solo prolungata!!
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Il problema è che non si perde occasione per festeggiare.
C’è sempre qualcosa da festeggiare
E che festeggiamenti: battesimi, cresime, compleanni,18 anni, matrimoni, maturità, laurea, addio al celibato, allowin.
Americaaa!
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Ok Adriano. Queste cose che hai elencato accadono soltanto a Napoli? È soltanto questo il punto che rende l’articolo ridicolo. Roba da social di bassa lega
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Napoli oggi è il fiore all’occhiello del turismo nazionale e questo alle latrine delle terre di Giussano non và giù.A ottavio capoellani che dire senza essere troppo scortesi magn’t o 🍋 limone
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Gentile IL MARTELLO.
Sono stata due volte a Napoli e purtroppo ho avuto brutte esperienze. La prima era molto giovane e ( più di 30 anni fa ) e sono andata insieme ad amici a “dare una mano” al padre di due di loro che si era visto rubare l’ auto dal garage di un hotel di lusso ed era stato contattato dai ladri che proponevano un “riscatto” da consegnarsi velocemente ( l’ auto era bella e nuova) altrimenti l’ avrebbero smontata e venduta a pezzi. Non fidandosi di andare da solo a consegnare il “riscatto” ( la polizia era tutta un vedremo, faremo…), aveva chiamato in aiuto i due figli e io sono andata con loro, riservandomi di rimanere qualche giorno in città.
Sembrava un Telefilm.
La seconda volta andiamo in treno ( non si sa mai). Non c’era ancora Google Maps e non avevamo controllato dove si trovasse l’ albergo. Arriviamo – in supre ritardo – in piena notte. Troviamo un taxi e ci facciamo portare in albergo. Mezz’ora di viaggio, contro stratosferico, eravamo ancora universitari. “Napoli è grande” diceva il taxista , e noi, sprovveduti…
Il mattino dopo ci accorgiamo che l’ albergo era e due-trecento metri dalla stazione.
Il giorno dopo ci dividiamo ( io in ferie faccio sempre così: ognuno va dove gli pare), prima di uscire però il portiere mi chiede: “Va da sola?”. “Certo, faccio un giro, vorrei andare ai Quartieri Spagnoli”. “Meglio di no, Signorina, vada con qualcuno”.
Insomma, non proprio un benvenuto.
Purtroppo ora non ci stupiremmo più perchè ormai l’ Italia – e non solo – è diventata tutta cos’ì, ma ai tempi non ebbi più il desiderio di tornare.
E’ un vero peccato: la città è splendida, ma per lo più ridotta ad un degrado insopportabile. … Credo sia una delle città più belle che io abbia mai visto, certamente ci ritornerò. Posso immaginare la rabbia di tanti residenti, nel vedere un simile gioiello così ridotto.
Purtroppo la stessa rabbia che hanno i Bolognesi ed i Milanesi nel vedere il degrado crescere anche da loro.
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Carolina,
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/reati-rapine-dati-baby-gang-1.8540079
Se va oggi a Milano , è la città al primo posto in Italia quanto a densità di furti con destrezza e furti nei negozi , e il secondo per rapine.
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Infatti ci stiamo tutti omologando.
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Carolina non ci venite più a Napoli statt a cas👍
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Carolina, io sono 45 anni che vivo brutte esperienze, mi ripeto, queste cose che hai elencato anche tu accadono soltanto a Napoli? Io credo che accadano in tutte le metropoli del mondo. Queste cose rendono l’articolo ridicolo.
Ps:il punto per me non è assolutamente la difesa ad oltranza di Napoli, è una città di m@rda, senza servizi, assurda per chi ci vive come me. Io, mi ripeto per l’ennesima volta, ho voluto solo criticare l’articolo, scritto da un giornalista di bassa lega, peraltro prendendo come spunto un episodio sportivo che nulla c’entra con l’amara realtà della città.
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Non intendevo offendere, gentile IL MARTELLO. Ho solo raccontato due esperienze personali, certamente non comuni a tutti.E successe molto anni fa.
Certamente sono cosa che succedono anche altrove, ai tempi, però, almeno per noi in E R non era ancora frequente. Insomma, dovendo andare in ferie… Si cerca di non incasinarsi.
Immagino il disagio che da così tanto tempo sopportano i Napoletani, anche qui comunque ci stiamo omologando, anche grazie alle bande di stranieri. Dal ’90 in poi è cambiato tutto, prima praticamente non esistevano , per la gente comune, sistemi di allarme e sbarre ad ogni finestra. E alla stazione ci si andava tranquillamente. E ricordo tante notte a chiacchierare con le amiche, in piazza Maggiore, indisturbate.
Purtroppo, dalla dissoluzione dell’URSS e la vittoria della globalizzazione tutto è cambiato.
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Carolina ma io non mi sono per niente offeso
Sono il primo a dire che è una città di m@rda e lo ribadisco, e mi spiace per le tue brutte esperienze. La prima è allucinante, ma credo che ai tempi nostri non possa accadere più (vista la tecnologia esistente). La “truffa” del taxi è internazionale, mi è capitata a dicembre in Vietnam. Poca roba per fortuna visto il cambio favorevole. Ma qui tutto il mondo è paese. Tornando a Napoli pensa soltanto che per rifare delle strade del centro abbiamo dovuto attendere uno stanziamento straordinario per il Giro di Italia e la città è rimasta paralizzata dal traffico per giorni, e lo è ancora.
È inondata da turisti(nel vero senso della parola) e i cittadini vivono ancora più disagi per gli spostamenti. Però non accetto luoghi comuni come quello dell’articolista e di Ggn66 che parlano per sentito dire. Ma poi vorrei capire. Che male ci sarebbe a parlare semprr di calcio se poi ci si occupa in modo rigoroso delle proprie faccende(figli lavoro etc etc etc)? Bah
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Io sinceramente tra i piu traumatizzati ho visto le “scimmiette ammaestrate” dei vari tg e tolksciok, che come loro uso e costume avevano strumentalizzato l’evento con un enfasi esasperante quasi si trattasse di una “guerra”, forse non gli pareva vero di dovere testimoniare qualcosa di positivo e vero senza retorica e finzione, i napoletani non sono “scemi”, una scrollatina di spalle, e via alla prossima, sono molto piu sportivi di tanti “frustrati televisivi”..
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@Laboratorio Italia, ed infatti, anche se la festa è stata rimandata, non c’è stato nessun incidente. Alla facciaccia loro
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“È una caratteristica di tutto il Sud, qui dove il teatro è stato inventato non possiamo farne a meno, ognuno di noi è una soubrette nel palcoscenico dell’esistenza.”
Ognuno di noi. Noi sì, perché Cappellani è siciliano e solo chi non ha mai letto un suo articolo non ne conosce il sarcasmo e lo spirito con cui affronta ogni cliché legato al sud, tutto il sud, non solo Napoli.
Prima del linciaggio, sono napoletana per nascita, cuore e radici che ormai porto solo nella memoria 💔
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Vede, @Baky, nessun linciaggio. Io penso che, in noi Italiani, ci sia sempre un peccato originale: l’ autoassoluzione. I Meridionali ( che nella realtà occupano quasi tutti i posti che contano: giornalisti, politici, praticamente quasi tutti del Sud… o di origine…) , se qualcuno fa notare qualche criticità, gridano al “linciaggio”; gli Italiani in genere, se dall’ Europa ci giungono segnalazioni di … incongruenze ( eufemismo) gridano al razzismo ed al nazismo.
Insomma, sempre colpa degli altri.
Trovo sia un difetto tutto Italiano: ci si “arrangia” in vari modi, ma se qualcuno lo fa notare subito ci si arrocca facendo le vittime.
I Napoletani – e gli Italiani in genere, ma nel Sud è più evidente – hanno in mano un tesoro di arte e di paesaggio unico al mondo.
Possiamo almeno dire che (es.) in Alto Adige se ne prendono più cura?
E non solo i politici: non sono loro che ogni mattina spazzano davanti a casa, non lasciano il pattume in strada, manutengono meglio spazi ed edifici privati e pubblici, mettono sulle finestre vasi di fiori e non stese di mutande ad asciugare…
Poi, ovviamente, dipende sempre dalle persone. Dispiace però vedere una simile meraviglia così mal ridotta, e non è questione solo di soldi.
Continuare a piangersi addosso non serve ad alcunchè.
I Meridionali hanno portato e portano tanto valore aggiunto all’ estero; ci sono eccellenze – anche tecnologiche, per quanto riguarda gli studi Umanistici lo sappiamo bene… – difficilmente trovabili altrove: dovrebbero pretendere Amministratori all’ altezza e non scaricare tutto sulle eterne piaghe. Cominciare col decoro dei propri spazi, e non solo quelli della parte più ricca della città. Vivere nel degrado fiacca la volontà e incancrenizza la rassegnazione: lo vediamo bene in tutte le nostre città, ormai…
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Si, vabbé Caroli’, ma se paragoni Napoli all’Alto Adige, mi ricordi quella vicina di casa che pretendeva che mettessi i miei libri in ordine alfabetico, come lei…solo che lei aveva 5 libri su un solo angolo di mobile e io migliaia tra libreria e tutto il resto della casa…
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Caro Cappellacci di Cappellate in questo articolo ne hai scritte tante. La prima è veramente enorme e dimostra la tua ignoranza storica. Dire a quelli che sono stati protagonisti delle Quattro giornate di Napoli, che non hanno mai fatto niente per liberarsi dagli invasori, si commenta da sola. E poi sappi che la pizza, Totò e Peppeniello la mangeranno sicuramente. È già pagata. Devono avere solo ancora un poco di pazienza. Lo sanno bene, una cultura antica ha insegnato a tutti noi che per ottenere qualcosa che da altre parti è più facile, qui bisogna pagare un prezzo più alto. Quella pizza non l’hanno ancora mangiata solo perché scotta troppo. Quando avrà la temperatura giusta la gusteranno al meglio. E te, in bocca resterà solo il veleno che sai sputare, insieme ovviamente alla tua ignoranza.
P.S. Non è che la sigla G.ggn, sta per Grande iggnorante…..? La I davanti a ggn…..regalo io…..
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Certamente, Anail, ma se almeno si cominciasse a non strappare le pagine a quei cinque libri? Anche Città molto più piccole di ( es) Bolzano non è che siamo messe troppo bene, laggiù…
Facendo il suo discorso non si inizia mai.
Io, lei lo sa immagino, sono per la responsabilità personale: ognuno inizia dal suo piccolo e alla fine la somma fa il totale. Se invece si aspetta il salvataggio dall’ alto… anche i cinque libri andranno presto in malora.
Ma noi Italiani, penso, per lo più siamo così: “Piove Governo ladro!” e ce ne restiamo in casa ad aspettare il sole ed imprecare anzichè pren dere l’ ombrello…
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Guarda che i 5 libri li ha l’Alto Adige, NON Napoli.
Parlami di MIGLIAIA di libri, a cui nessuno intende strappare la minima pagina, ma…pretendere che siano ordinati e puliti sulla mensolina, invece che imbarcare la libreria a colpi di 3, 4 e persino 5 file per mensola, più tutti gli angoli possibili di una casa dalla cantina alla mansarda (capisc’a me), FORSE, ma solo forse, con tutto il RESTO da fare (leggi i problemi di una città come Napoli), non ti sembra vagamente supponente, nonché ridicolo?
Mi ricorda una sindaca di un paesino che confrontava i suoi problemi con quelli della Raggi, un giorno in tv, cercando pure di insegnarle il mestiere dall’alto del suo nulla…patetica.
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Forse non mi ha capito, o piuttosto io non mi sono espressa bene. Anche chi ha solo 5 libri li può sottolineare alla selvaggia, strappare, sporcare ( anche piccole città, al Sud, non sono messe granché) .
A maggior ragione chi di libri da manutenere ne ha tanti ( le grandi città, non solo in Italia) devono poter contare sul lavoro ed il decoro dei singoli. Insomma, prima di imprecare al destino cinico e baro bisognerebbe chiedersi: perché non do una mano di vernice alla ringhiera? Perché non spazzo davanti casa? Perché abbandono i rifiuti? Perché non stendo le mutande nell’ingresso o in camera da letto? Perché parcheggio alla selvaggia? Perché viaggio senza casco? Perché…
Insomma, non sarebbe tutto, ma molto cambierebbe.
Forse sarò fissata, ma la responsabilità personale viene sempre prima… Dei singoli come dei politici.
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Ti rendi conto che, con questa argomentazione, addossi la responsabilità dei problemi di Napoli… ai NAPOLETANI?
Siamo sempre lì, Carolina, perché se pensi che la colpa sia dei singoli napoletani, mentre i singoli alto atesini “puliscono e infiorano”, stai EQUIPARANDO le loro condizioni di base e IPOTIZZANDO (mi sto tenendo bassa, perché invece sembri darlo per scontato), una DIVERSITÀ GENETICA.
Poi non sei destra inside?
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Mi scuso. Rileggendo ho addebitato a Cappellacci la scemenza dei napoletani incapaci di ribellarsi. Diamo a G.ggn…quello che è di G.ggn…
Per carità le cappellate restano….
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Comunque sarebbe Ottavio Cappellani, non Cappellacci…
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magari con tutto sto casino si risveglia il Vesusio. Sperèm.
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Simo… senza vergogna, proprio! 😳😖
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O magari quel piccolo tumore che ti dorme da anni nel buco del kulo si risveglia lui, Gran Coglio. Vedrèm.
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