Peter Gomez affiancherà Travaglio al comando del “Fatto Quotidiano”

(professionereporter.eu) – Dal primo settembre Marco Travaglio non sarà più solo al comando del Fatto Quotidiano. Lo ha annunciato lui stesso la mattina del 23 maggio, nella riunione di redazione: “Ho deciso di nominare Peter Gomez condirettore. Per favorire l’integrazione fra le edizioni di carta e online”.

Gomez, 60 anni, ex Giornale, La Voce di Montanelli, L’Espresso, cronista giudiziario d’assalto, fu anche lui fra i fondatori del Fatto nel settembre 2009. E’ attualmente direttore del Fattoquotidiano.it. Assieme al Giornale (già di Berlusconi, ora di Angelucci), Il Fatto ha questa caratteristica inusuale nell’odierna editoria: carta e online sono testate separate, con due direttori e due redazioni ben distinte. Con la mossa del 23 maggio non è stata ancora decisa l’unificazione e la prevalenza dell’online -come già avvenuto nei Paesi più avanzati e comincia ad avvenire qui nei media più avanzati- ma si va in quella direzione.

Il Fatto è una navicella, diffonde ancora quasi 50mila copie (marzo 2023), ma i conti sono sempre ai limiti della sostenibilità.

Peter Gomez resta responsabile dell’online e affianca Travaglio sulla carta. Funzionerà il rapporto fra i due? Difficile dirlo, dato che sono abituati entrambi a regnare nei loro ambiti. Ma la scommessa, dal punto di vista editoriale e imprenditoriale è interessante. Gomez oggi lavora a Milano ma da settembre si dividerà fra Milano e Roma dove c’è la redazione centrale del quotidiano.

Maddalena Oliva resterà vicedirettrice, mentre Salvatore Cannavò probabilmente lascerà l’incarico, per sua scelta personale.

Travaglio, prima ridiventare nel 2015 direttore, fu condirettore del Fatto diretto da Antonio Padellaro.

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20 replies

  1. “Ho deciso di nominare Peter Gomez condirettore. Per favorire l’integrazione…” filo ammericagna.

    Ma anche, vaccinale e catastofic-ambientale.

    “Un piu’ che ottimo valore aggiunto……!!! e vaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”

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  2. […]come già avvenuto nei Paesi più avanzati e comincia ad avvenire qui nei media più avanzati

    Professione reporter? Seriamente?

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  3. Omioddio, hanno deciso di far naufragare completamente il progetto. L’americano più antlantista degli americani avrà le sue idee senonchè nel tempo ha mostrato limiti di rigidità, assenza di visione e di intuito, si deduce dalle scelte editoriali che porta avanti e da quello che dice quando parla. Si salva per la sensibilità verso i temi del lavoro e della povertà ma, per esempio, in questi giorni continua a raccontarla sulla versione di radiokiev, per non parlare del periodo vaccinario, apertamente impegnato nella caccia alle streghe, e poi l’attacco ufficiale contro Orsini, quella uscita infervorata che “bisognava intervenire la Nato”… I due collimano solo sull’antiberlusconismo e il giustizialismo ma l’impressione è che vadano d’accordo solo mantenendosi a distanza, come faranno ad andare a tandem non si sa (sempre che sia vero) la vedo male per Travaglio che quell’altro agganciato al mainstream del pensiero unico se la cava, perchè seguire la corrente non richiede alcun genio

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    • Una volta a Lopez scappo detto: “Quando non sono d’accordo, io lo dico senza remore (giustamente, ndr)!”. Al che mi è sembrato di intuire che esiste una sostanziale differenza di idee tra i due. Esprimerla chiaramente sarebbe un atto di onestà intellettuale nei confronti dei lettori del giornale. Anzi, potrebbe essere un motivo di crescita del senso critico da parte di quest’ultimi.
      E se il finale di partita prospettato si rivelasse controproducente per la “salute“ del FQ??

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      • Le ipotesi virano sull’aspetto economico, probabilmente quella online va meglio (forse) l’atlantista è un neoliberale molto sensibile alle regole capitalistiche ed è anche competitivo, forse fa girare più soldi. Travaglio è più concentrato sulla professione, lui scrive, scrive in continuazione, legge, annota, l’aspetto finanziario non gli viene congeniale ma le due testate giornalistiche appartengono alla stessa società Editoriale il Fatto che comprende anche la casa editrice Paper First, è una società che bisogna mandare avanti in qualche modo, io mi auguro che non avvenga infangandosi nella banalità del male; mi piace la vena eretica del Fatto Edicola che si permette di pubblicare il prof Orsini, il gen. Mini, Massimo Fini, che scrive le cose della Ranieri in questi giorni di tempesta

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  4. Quali sono i motivi (possibilmente veri) di questa condirezione??
    Trav non ce la fa più da solo a fronte del gran lavoro che deve sobbarcarsi per dirigere il giornale?? Oppuramente si vuole spostare la linea del FQ in senso moderato, dal momento che Lopez (in diversi lo affermano) è un filino (?) più moderato del primo che è invece più abituato a dire pane al pane e vino al vino senza se e senza ma??
    E non mi si tacci, per favore, di essere nemico del popolo come quando da bambino affermavo l’antagonismo tra Ingrao e Napolitano!
    Intanto io mi schiero totalmente dalla parte di Travaglio che trovo più a sinistra del pur bravo Lopez.
    E poi… perché non dovrebbero diventare ambedue direttori anche della versione online del giornale? Se c’è comunanza di vedute, non vedo il motivo di questa mancata condirezione.
    E per finire… la domanda delle cento pistole : c’è una lotta interna (legittima, sia chiaro) tra opposte o diverse visioni e linee politiche??

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  5. Non la vedo bene questa condirezione.
    Gomez sul Fatto online permette degli articoli letteralmente vomitevoli sulla guerra, completamente e assurdamente sdraiati sulla propaganda ucraina e antirussa.
    Mi sembra più un’operazione per spostare la linea editoriale verso l’atlantismo, e non mi piace.
    Il Fatto online, dopo anni, ho smesso letteralmente di aprirlo, da quando esigono che gli si lascino imporre tutti i cookies, mentre prima uno poteva scegliere se autorizzarli. Li ho abbandonati per una questione di principio, ma la linea su alcuni argomenti già mi infastidiva da tempo.

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  6. Comunque Gomez ( non Lopez…) sarà filoatlantista ma è abbastanza onesto intellettualmente.
    Le assurdità, tipo le liste di proscrizione dei putiniani d’Italia, le ha sempre combattute. È corretto e non ipocrita. Preferisco Travaglio ma mi piace anche Gomez. Spero in una valida collaborazione.

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    • Caro califfo, è proprio perché si pensa TROPPO col proprio melone (dire testa, pare troppo), il motivo per cui siamo ridotti così, non il contrario.

      Quando in giro ci sono solo teste di ca22o, non è molto consigliabile incentivare quello che hai sostenuto.

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      • vabbe’ dai non essere cosi’ catastrofico . In fin dei conti pure io quando mi sono svestito da una ideologia come quella di sinistra , che hanno tradito e ne hanno fatta carne di porco , non perche’ non avesse i suoi valori , mi sono sentito piu’ libero e ho cominciato a capire qualcosa in piu’ . Nessuno nasce imparato .
        In fin dei conti meglio una testa di caxxo , che una testa di legno , no !
        Dopotutto se appunto una cosi’ importante ideologia l’ hanno messa sotto i piedi , figuriamoci se non possono fare la stessa cosa con una nullo-logia e infatuazione come quella grillina . Diamogli un po’ di tempo , so ragazzi !
        Ciao Gattone .

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  7. Gomez co-direttore ovvero la fine del Fatto Quotidiano, altra esito modello “repubblichina” in arrivo. Pazienza ,speriapo che dalle ceneri rinasca un altro giornale, però che peccato.

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