Alla fine della fiera

(Giuseppe Di Maio) – Fu un momento eccezionale. Alla scrittura della Costituzione italiana, risultato del ventennio, della guerra, e della lotta di liberazione, non erano presenti i fascisti. Quando il mio simpatico colonnello dei servizi voleva prendersela col comandante (secondo lui un iniquo democristiano), mi faceva aprire il cassetto della sua scrivania dove c’era un unico libretto. “Prendilo e aprilo” – mi diceva – “Questa, l’avete scritta voi, io non c’ero”. Avevo vent’anni ed ero militare al distretto di Pisa: “Nemmeno io c’ero, colonnello”. “La metta a posto! Lei c’era, come c’era anche quello di sopra” –  e indicava il piano dove alloggiava il suo nemico – “C’eravate tutti, ma io no!”

Quella “fondata sul lavoro” venne fuori da un compromesso tra partigiani combattenti, borghesi possidenti, e sagrestani confidenti, che svilupparono durante la sua stesura tutte le tesi e i dubbi che sono sorti negli anni successivi. Eppure, siccome ogni volta che la destra si trova al potere propone una riforma costituzionale, parrebbe che la Carta sia stata opera della sinistra. Non pensate a quando quella specie di sinistra ha avuto al vertice spiriti liberi con la mania dei tiri birboni, pensate piuttosto che la Costituzione è stata scritta da lavoratori e da padroni, e se questi ultimi non poterono scrivere della loro Repubblica “fondata sulla proprietà”, da allora hanno fatto in modo che il lavoro fosse veicolo di schiavitù e non di riscatto.

Intanto veniamo alle riforme il cui nucleo ruota intorno a due obiettivi: sottrarre al popolo le decisioni sulla cosa pubblica; obbligare il nemico politico all’eterna opposizione. L’elezione diretta del PdR suppone che il capo dello Stato assuma la responsabilità di governo, e perda la valenza di garante della democrazia. La riforma sul premierato (o sindaco d’Italia), necessitando di una maggioranza assoluta, obbliga in caso di caduta dell’esecutivo a indire nuove elezioni. Gli argomenti a favore sono: la governabilità, e la certezza che il governo sia voluto dal popolo. Ma sono illusioni. Senza l’istituzione del “servo mandato” e del “recall” nessuna maggioranza è al sicuro, e l’elezione diretta di così alte figure istituzionali cancella per sempre l’obbligo degli elettori di capire qualcosa di politica, passando definitivamente dalla democratura alla dittatura mediatica.

Le destre minacciano di proseguire questo nuovo pasticcio istituzionale a maggioranza o, con l’aiuto di Calenda che ha negato di votarvi assieme, addirittura con i 2/3 dell’assemblea impedendo alla gente di bocciarla. La paura del M5S generò il Rosatellum, che generò la destra al governo, che generò una riforma costituzionale da cui il popolo è stato escluso. Se non è ora il momento di prendere i forconi…

18 replies

  1. La paura del M5S generò il Rosatellum..

    Poi il M5* disse: abbiamo scherzato, chi vuole starci?

    E oggi dice (a quelli che lo hanno sempre combattuto): vediamo chi ci starà!

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    • E se il primo caso era perfino comprensibile, però portandosi dietro un carico di severissime lezioni (32 > 15), oggi le eventuali aperture sono il segno che tali lezioni sono servite a un bel nulla.

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  2. L’orrore per questo governo viene superato solo dai guardiani dei presìdi “demo-progressisti” che in questi anni hanno bastonato a sangue il M5*, con l’unico intento di preservare il bipolarismo malato che tante soddisfazioni ha dato loro. Oggi, questi immondi soggetti, strillano come ossessi per la deriva destrorsa impressa da coloro che oggi sono al potere **anche** grazie all’opera di demonizzazione continua e violenta svolta nei confronti del movimento.

    Al netto degli errori commessi dal movimento stesso, alcuni molto gravi .

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    • “Al netto degli errori commessi dal movimento stesso, alcuni molto gravi .”: ah, al netto di un macigno con carta velina come tara?

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      • ‘giorno gramigna

        Una dose massiccia di perdonismo può essere disponibile, se solo si desse prova di avere capito .

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      • L’aver capito lo si dimostrerebbe iniziando a battersi contro questo “nuovo” pd: un sepolcro abbellito con una mano di bianco. Lì l’armocromia non serve, basta la tinta unita per renderlo interessante.
        Questo atteggiamento autolesionistico del M5* è il chiaro segnale che il 15% è sufficiente.

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      • Beh, se tanti che hanno contribuito al 15% sono della tua idea, e se all’idea seguissero i fatti, la vedo dura mantenere la percentuale.

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  3. Fin che ci danno il calcio tre volte alla settimana non abbiamo voglia d’altro.
    Magari, se posso, anche un doppio Sanremo ci starebbe bene…

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  4. Insomma stringi stringi ci siamo ritrovati che 7 milioni di votanti F.d.M. comandano e governano su 46 milioni degli aventi diritto:
    una bella percentuale che deciderà il destino dell’Italia.
    Grande popolo di c…i!

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  5. Questi pur di neutralizzare i 5* (definiti “comunisti” (sic!) sarebbero capaci di accettare qualsiasi riforma liberticida della Costituzione. Il loro progetto è stato reso palese dal recentissimo esempio offerto dalla “democratica” Francia. Pur di evitare che il parlamento – di cui mantiene la maggioranza – si pronunciasse contro la riforma delle pensioni, Macron non ha avuto alcuno scrupolo a ricorrere all’articolo che bypassava la sovranità dello stesso Parlamento di cui temeva segni di ripensamento, vista la imponente opposizione popolare. A questo episodio la nostra borgatara al governo gongolava, pensando all’Italia.
    Da quello che mi sembra di capire (valuterò se è così), la Schlein è d’accordo a concentrare più potere nell’esecutivo ma senza ricorrere al presidenzialismo o al sindaco d’Italia. E’ quello che più interessa ai poteri forti : le decisioni del governo devono essere sacre e immodificabili, nei fatti! La dittatura della maggioranza deve essere garantita. Da notare che la maggioranza di destra-destra in Italia è cosa ben diversa dalla maggioranza parlamentare di destra in mano a Macron. Per essere chiari : la Le Pen in Francia è all’opposizione. Mentre in Italia i post fascisti sono al governo! Esta claro?

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  6. Non è chiaro Gae, perché 70 anni di revisionismo storico e manipolazione mediatica, hanno reso i fascisti del ventennio uguali a chi quel ventennio lo ha combattuto, e il MSI ,erede post fascista , a partire dal repubblichino Almirante, degno di entrare in parlamento! Il secondo tentativo di parlamentarizzazione del fascismo, dopo il primo errore che era costato al paese 20 anni di dittatura! La destra ha sempre avuto l’ idea dell’ uomo forte al potere, come garanzia di governabilità, con contrarietà al parlamento ,ed al suo valore democratico, svilito da disonorevoli che lo occupano da decenni, confondendo la valenza dell’ Istituzione, fondante la Costituzione di una Repubblica parlamentare, con i personaggi, trasversali e sovrapponibili, in ogni schieramento partitico, senza alcuna disciplina ed onore! Prima del sindaco d’ Italia, eletto direttamente dal popolo, sarebbe sufficiente ridare la parola ai cittadini sulla scelta dei parlamentari, impedire candidatura/elezioni dei condannati e prevedere le dimissioni, con uscita dal parlamento , di chi viene condannato durante la legislatura o lascia la forza politica con cui è stato eletto! Dopo 30 anni di politica, alla melona non basta la maggioranza parlamentare, pur non rappresentativa della maggioranza del paese, vuole stravolgere la Costituzione e sminuire il ruolo del Parlamento, come istituzione, dopo averlo reso il bivacco di impresentabili, nei suddetti anni, coadiuvata da una ” sinistra” che si è adeguata fino a superare i maestri! Giurare sulla Costituzione significa riconoscere il ruolo del Parlamento, ma la tentazione autoritaria ha retaggio storico e propensione mentale , alla gestione del potere, una discultura comune, senza distinzione fittizia fra dx e sn, ci provano tutti, da Berlusconi a Renzi fino alla Meloni e, visto lo stato in cui è ridotto il paese e la sua rappresentanza istituzionale, è la volta buona per centrare l’ obiettivo, la sacra governabilità dei peggiori! Con il sorteggio dei parlamentari andrebbe statisticamente meglio di questa selezione al ribasso ed almeno potremmo dire a ragione: colpa del fato avverso!

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    • Certo ci sarebbe da ripulire il parlamento…ultima notizia il Celeste si ripresenta …. tra ladri,inquisiti , condannati e ruffiani portiamo alta l'”£onorabilità” del dettato costituzionale.
      Il revisionismo è in corso da anni..come se il cittadin o debba dimenticare chi era allora,nel berlusconismo, ministro della Gioventù del littorio!
      Basti pensare alla legge elettorale …come ad un vestito su miosura e rendere il cittadino il braghe di tela!
      Ciao Ale…condivido in toto!

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    • Alessandra, il barbuto di Treviri sosteneva che per spiegare una civiltà o la sua ascesa/declino, occorre seguire le avventure o le disavventure della sua economia. Finché c’è da ricostruire, come dopo la seconda guerra mondiale, tutto procede secondo la direzione progressiva di una linea retta inclinata verso l’alto. Tutto il resto – politica, cultura, mode, mentalità, usi, costumi e quant’altro – viene di conseguenza (non prima) con lo scopo di garantirne la riproducibilità.. Quando si accorsero che il capitalismo per poter sopravvivere alle sue contraddizioni connaturate (crisi cicliche) doveva necessariamente espandersi (vedi globalizzazione perlopiù finanziaria speculativa), l’elemento della forza militare per imporsi divenne anch’esso, più che mai, un fatto strutturale imprescindibile. Anche dopo il crollo dell’Urss, concorrente armato principale. In assenza di deterrenza, la bulimia dell’unico impero rimasto in gioco acquisì i caratteri di una patologia. L’alcolizzato, più beve e più ha voglia di bere… con destinazione la morte! Ma per restare in vita si mette mano alle armi. Altra strada al di là dell’oceano non conoscono, fin dai padri pellegrini in poi. A Biden non interessa se in un paese alleato ci sia democrazia o no (in Ucraina comandano i filonazi e i 12 partiti esistenti sono stati aboliti). Predilige la fedeltà agli interessi dell’Impero, a prescindere dalle forme di governo. Sia che la Costituzione continui a sopravvivere, sia che venga stravolta come vorrebbe la Meloni. In ogni caso sono le ragioni dell’economia a dover essere garantite. Finora è stato in forma pacifica, in futuro non si sa. Non ricordo il nome, ma un esponente di rilievo dell’Ue, tempo fa ebbe a dire, più o meno : “saranno i meccanismi economici interni all’Ue a… insegnare agli italiani a votare!”. In ogni caso la tendenza è quella dell’accentramento dei poteri.

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  7. Ciao nessuno, come in ogni campagna pubblicitaria finalizzata alla vendita del prodotto/progetto, prima si ara il terreno, si crea la mentalità suscettibile ed accogliente, poi si creano le condizioni economiche favorevoli ed infine si rifila la patacca! Le condizioni mentali, economiche, sociali e geopolitiche ci sono tutte, ora, per affondare il colpo, ed ottenere il risultato! La tempistica della successione di eventi, dalla pandemia alla guerra , con conseguente crisi economica è talmente perfetta e funzionale all’ esito da sembrare un disegno prestabilito! Qualcuno mi darà della complottista sciroccata, ma inizia tutto con la paura, con l’ insicurezza, prima sulla salute, fino alla guerra e alla precarietà economica, incertezza, disagio, pericolo di sostituzione etnica che possono esitare nel rifugio ,scellerato ,di ordine ed autoritarismo, come soluzione, ben accetta, senza alcun dissenso od opposizione, non dei nostri disonorevoli, ma dei cittadini! Dopo 3 anni di pandemia, più di 1 anno di guerra , alle porte, e la miseria dietro l’ angolo, sono sfiniti, praticamente alla resa, come in una tonnara!

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