
(Giulio Gambino – tpi.it) – La chiamano la “Margaret Thatcher italiana”. Ma anche più semplicemente “Rockstar” per il “suo carisma, l’energia e la verve” che mette nel lavoro. Giorgia Meloni non è solo la leader di Fratelli d’Italia ma anche l’amministratore delegato de facto di tutti i sovranisti europei. Si ispira a Steve Bannon, che ha incontrato riservatamente più volte nel corso degli ultimi anni, e ha per amici – tra gli altri –l’ultranazionalista ungherese Victor Orbán e Santiago Abascal, leader del partito di estrema destra spagnola Vox.
In Italia, nel chiacchiericcio da bar di cui i grandi media si riempiono la bocca con il solo fine di distorcere l’informazione, Meloni è accusata di essere una nostalgica fascista, fomentatrice di odio e veleni, rancorosa dell’emarginazione a cui la destra sociale è stata relegata negli anni subito dopo la fine del fascismo. Sarà anche tutto vero, preoccupante, allarmante. Ma oltre il dibattito sulla fiamma tricolore c’è ben di peggio.
Ciò di cui oggi si parla troppo poco, e che invece è persino più inquietante delle accuse di fascismo, è il disegno che Lady Giorgia sta portando avanti con i suoi fratelli d’Europa e d’America.
La leader di FdI, infatti, oggi può contare anche sul sostegno politico e finanziario dell’ala più radicale dei conservatori americani del Tea Party, un potentato al cui fianco sono da sempre schierati industriali statunitensi di alto rango con interessi ultra-liberisti e atlantisti, nostalgici dello Small Government di reaganiana memoria: poche tasse, molta difesa e sicurezza, poco Stato, tanta fede religiosa cristiana. E tutto ciò che ne consegue, dai diritti sociali a quelli civili.
L’obiettivo finale? Sovvertire la “deriva mondialista di chi reputa l’identità, in ogni sua forma, un male da combattere e agisce costantemente per spostare il potere reale del popolo a entità sovranazionali” (compresa l’Ue) “guidate da presunte élite illuminate”… al fine di tornare al concetto delle “tribù alla base delle nazioni”, dove la coesione è “fondata sulla fedeltà e non sul consenso”. In altre parole: “Dio, onore e patria”. Parole di Giorgia Meloni, non mie. Dunque non più (solo) CasaPound. Non più (solo) i valori storici della destra sociale. Non più (solo) il fascismo italico in salsa meloniana. Ma un progetto aggiornato alle dinamiche del mondo iper-complesso di oggi, molto più ambizioso e articolato nel suo intento.
Come documenta bene l’inchiesta di Andrea Palladino che pubblichiamo nelle pagine del cartaceo (vedi anche la mappa Giorgia Connection), la fitta rete di connessioni e relazioni di Meloni l’Amerikana non conosce limiti. E ha il fine ultimo di contagiare buona parte del mondo non-allineato e sovranista.
La radice alla base dell’ultra-conservatorismo nazionalista è una federazione nata e riunita intorno al nome (e grazie all’attività) di Steve Bannon, l’ex stratega consigliere di Donald Trump. Bannon ne è stato l’uomo cerniera sin dagli inizi e facilitatore degli incontri tra i sovranisti d’Europa con quelli Usa. Fino all’incoronazione di Lady G.
Si incontrano spesso, questi signori. Tengono raduni e conferenze. La critica da cui traggono il concetto di fondo, che è alla base del loro movimento, è la seguente: l’urgente necessità di riportare il conservatorismo alle sue origini, “al suo ambito tradizionale”, quello delle “identità nazionali”, di cui la classe dirigente britannica è stata la massima espressione poi culminata con la Brexit.
Il che significa, tanto per capirci, la disintegrazione dell’Ue e – aspetto affascinante ma di difficile esecuzione finché Washington la farà da padrone – anche la fine del Consiglio di sicurezza dell’Onu, dell’Organizzazione mondiale del commercio, della Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite.
È importante che capiate che questa, oggi, è Giorgia Meloni. Quando votate, dunque, oltre alle accuse di fascismo, tenete a mente chi è, da dove viene e cosa vuole davvero questa signora.
Categorie:Cronaca, Editoriali, Interno, Politica
“La chiamano la “Margaret Thatcher italiana”.”
chi? chi la chiama così?
Tu forse che sei troppo giovane per capire cosa fosse la Thatcher e da dove provenisse.
La Melona è solo un’altra SO’LA dei poteri soliti, che sono sempre gli stessi.
Non ha un vero e proprio programma politico ed economico,
va avanti per slogan, si affiderà ai soliti nomi, che non combineranno un tubo.
Saranno solo tante chiacchere, parole d’ordine e pochissimi fatti concreti, se non di facciata.
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Menomale!
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Lo penso anche io, Adriano, e da qualche tempo. La cosa più semplice (che è la più probabile, e direi anche perfino ovvia), è che questa cialtrona farà né più né meno quel che han fatto tutti negli ultimi decenni. E cioè una beneamata minkia.
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Brava! perché non racconta la sua storia con C.L, vista la sintonia dopo 30 anni con il nipote, nostalgia fascista?
La giovane Repubblica italiana era stata accolta in modo bello e positivo, forse di, forse no, dalle nuove generazioni n.ate durante e dopo la seconda guerra mondiale scaturita dal fenomeno dell’olocausto degli ebrei e lo sterminio di tutti gli intellettuali, gli artisti, gli scrittori e gli studiosi che si sono opposti alle SS di Hitler e all’esercito di Mussolini dette camice nere, che da gruppi spariti di assassini organizzati a difesa di qualche fortino, tipo ubriaconi, stupratori e assassini manzoniani, illuminati dall’innominabile dopo la prigionia di lucia-Madonna.
Tale genia, sempre a seme di culattone, labbrone e baci a pompa, ogni tanto si ripresenta nel cerchio dell’Eterno Ritorno, ed ecco spuntare la tedesca e la svedese emancipate, nude in quel di lì e là, con uomini e telecamere.. diciamo che dalla conquista del Parlamento scaturirà un nuovo Olocausto?!?
Le verità politiche sono il riflesso della storia che ci avvolge e ci avviluppa durante la vita, detta volgarmente Esistenza, la cui essenza dipende dal cervello, non il contrario … () : Seconda legge del sistema evolutivo ambientale.
Auguri, Formigoni e scarcerazioni!
A quando una legge quadro seria sul femminicidio con tanto di studio antropologico della mente dell’uomo con in testa un pallone!?
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Il vero modello di Lady Giorgia?
Eccolo:
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😟
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Ma i giornalisti che si inventano soprannomi tanto ” vincenti” li paga la Meloni?
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ha per amici l’ultranazionalista ungherese Victor Orbán
Mah
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A dire la verità adesso siamo amicissimi del governo polacco che fino a ieri consideravamo più nazista di Orban. Per non parlare di Erdogan..
Quindi…
( ” Nazista è colui che gli US decidono sia: altrimenti sono “eroi”. Questo dovrebbe fare riflettere ed epurare dal discorso pubblico tanti aggettivi…)
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Non diciamo belinate, per favore:
La chiamano la “Margaret Thatcher italiana”. Ma anche più semplicemente “Rockstar” per il “suo carisma, l’energia e la verve” che mette nel lavoro.
Margaret Thatcher italiana? Non avrebbe potuto essere la donna delle pulizie della Thatcher!
Carisma? È una mentecatta… peggio del Cazzaro Verde ed è tutto dire! Non mi capacito del suo seguito.
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E’ un’altra pompata dai poteri forti e per fortuna che asserisce che non ha padroni, solo il gregge ignorante ci può credere. Il padre che abbandonò la famiglia aveva capito tutto.
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Non voterei mai la Meloni e sono d’accordo con chi dice che alla fine farà più o meno tutto quello fatto negli ultimi 30 anni.
Ma trovo ridicolo e ipocrita criticarla per l’amicizia con Orban quando Draghi dice che Erdogan è necessario, Renzi elogia Bin Salman (il Rinascimento) e Al-Sisi (GRande statista, disse), mentre Berlusconi era amico di Gheddafi e di Putin fino all’altro ieri.
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