
(Alessandro De Angelis – huffpost) – La diarchia, grande classico. C’è il capo ufficiale, in questo caso “nominato” alla guida del Movimento così come era stato “elevato” a palazzo Chigi, con un “incapace” nel mezzo da parte del nominante, voce dal sen fuggita e mai fino in fondo chiarita. E c’è il king maker sostanziale che di botte ne ha prese parecchie, sin da quando si tolse la cravatta di capo del Movimento o fu costretto a uscire dalla stanza di vicepremier nell’era giallorossa, che non era la sua. Mesi di low profile, cura dei rapporti internazionali, feluche e lezioni d’inglese. Chissà se è un complimento, detto da quelle parti, ma certo è un omaggio alla professionalità della politica: la chiamano la “dalemizzazione di Di Maio”, capacità di dirigere anche se non hai un ruolo di comando, perché – diceva il lìder maximo, “capotavola è dove mi siedo io”.
Partiamo dalla fine, dalla proposta di “aderire al Pse”, l’ultimo capotavola di Di Maio, mica male per un Movimento che in Europa qualche anno fa stava con Farage, resa possibile proprio dal lavoro diplomatico di questi anni. È una “svolta” politica di prima grandezza che, d’un colpo, definisce collocazione internazionale, identità e alleanze in Italia, perché se in Europa stai nella stessa case del Pd si presume che in Italia i coinquilini europei siano tuoi alleati. L’altro, che in quanto capo avrebbe avuto la titolarità per avanzarla, soprattutto in quanto insignito, con qualche generosità del titolo di “punto di riferimento dei progressisti europei” all’insaputa dei medesimi progressisti, spiazzato, si adegua, con la consueta annacquante prosa del “percorso in atto”, ovviamente frutto di “valutazioni” ponderate, con l’atteggiamento di chi è costretto ad acconciarsi senza convinzione. Perché, pur essendo coccolato dal Pd più di quanto non lo sia tra i suoi, ha sempre tenuto il tema dell’alleanza in un cono di ambiguità: a titolo personale ha dichiarato il suo sostegno a Gualtieri, ma non ha impegnato il Movimento, si è definito moderato, liberale, tutto fuorché di sinistra perché, solita storia, “destra e sinistra sono superate”. Bingo, vallo a spiegare al Pse che il Movimento è un punto di evoluzione della sinistra europea.
E ora partiamo dall’inizio, in questo rovesciamento dei ruoli in cui la linea la dà l’ex capo e l’attuale segue, a costo di smentirsi. Basta un nome, anzi un cognome: Bonafede. Solo tre anni fa sarebbe bastata la sua disponibilità per essere eletto capogruppo alla Camera con acclamazione, in un giubilo anche di toghe svolazzanti al vento verso l’uomo che rese intangibile il processo a vita, sia al governo con Salvini sia con sinistra. E invece, pur voluto da Conte, è costretto a fare un passo indietro di fronte – udite udite – al meno noto Davide Crippa, perché non ci sono i numeri nei gruppi, dopo quello che è successo al Senato. Ovvero: la rivolta a palazzo Madama che ha portato all’indicazione di Mariolina Castellone, che è vicina a Di Maio, al posto di Ettore Licheri, uno dei pretoriani dell’ex premier. Il quale, dopo essere partito lancia in resta sul suo uomo, anche qui è stato costretto a farsi concavo e convesso, annunciando che sarà eletta la Castellone, come se fosse stato da sempre il suo primo pensiero. E, più delle parole, valeva, nell’annuncio, il body language a disvelare il nervosismo del momento. C’è da comprendere: pensate a cosa significhi l’arrivo di Grillo a Roma, per dirimere, ancora una volta, i casini di un Movimento non governato. Già, il Fondatore, il cui “ridimensionamento” di ruolo fu sancito proprio nel famoso statuto del parricidio che affidava per tabulas la leadership a Conte, a conferma che la politica non si fa con le scartoffie.
La verità è che Conte non è uscito mentalmente da palazzo Chigi e da quell’illusione di onnipotenza lo porta a gestire dall’alto e, al tempo stesso, a non scegliere, rinviare, non sciogliere i nodi, come su Autostrade e Alitalia. L’altro, che ha metabolizzato più di una sconfitta, ha capito che l’unico modo per sopravvivere è “fare politica”, gestire il rapporto con gli uomini, le cui inquietudini da rielezione li rendono allergici alle imposizioni. Insomma, gli puoi anche dare dell’incoerente a Di Maio se, dopo la forca, ha chiesto scusa a Uggetti o se, dopo i gilet gialli, ha scoperto l’atlantismo o se ha ammesso che, su quel balcone, disse una castroneria sulla povertà. Però, vivaddio, si chiama evoluzione (positiva), fatta di scelte, autocritiche, maturazioni. L’opposto di una leadership costruita attorno a una comunicazione da “grande fratello” per cui non c’è mai un errore da ammettere, ma solo un effetto ottico da cambiare. E qui veniamo a Draghi, che è poi il punto vero della tenzone. Draghi, la cui candidatura al Colle – ha detto Conte – “non può essere esclusa”, tranne poi essere pressoché esclusa dallo stesso (“non è fungibile, prioritario che resti a palazzo Chigi”) dopo che nel mezzo Di Maio ha dichiarato: “Avanti così si bruciano i nomi migliori”, e ci risiamo con la diarchia in cui il Capo, suo malgrado, segue.
Al fondo c’è quel retropensiero di elezioni anticipate coltivato dall’ex premier che teme, avanti di questo passo, di arrivare rosolato al 2023, perché sembrano passati anni luce dai tempi dell’“uomo più popolare del paese”: ha una scissione in progress del barricadero Di Battista, una competizione col rinato Giggino, e il leader del Pd che non mangia lasagne a casa Bettini, anzi, si fa fotografare con Scholtz e Sanchez. Tradotto: “il nuovo centrosinistra lo guido io”. L’altro, che lo sa, va a mangiare una pizza con Giorgetti, altro kingmaker non banale che in casa, pure lui, ha un leader con lo stesso retropensiero e, pure lui, ha il problema di civilizzarlo nel Ppe costruendo un’operazione politica attorno al governo Draghi. Nei tanto vituperati partiti di una volta c’erano congressi per dirimere queste questioni di linea. I nostri eroi ci hanno spiegato la modernità della rete, scordandosi però di mettere online la democrazia. Si ratifica, mica si può scegliere. Ed è l’autocritica che manca a tutti.
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No vabbè, il nano malefico no!
Sul body language poi vabbè, cos’è il suggerimento della sua plastificata fidanzata, altresì detta badante numero uno? Essendo la Ronzulli la numero zero e la Mariastar la numero due!
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Poi quando prenderà sberle pure da Di Maio dirà che Conte è il numero uno del movimemto e che Di Maio non conta niente….
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de angelis smetti di rosicare e dopo ieri sera vattene un po’ in vacanza…
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Lo.sccribacchino della Fiat ha parlato!
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Gli anni luce misurano la distanza, non il tempo. Asino!
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Questo sig. De Angelis potrebbe anche essere un buon astrologo, non sono in grado di saperlo;
posso però dire con assoluta certezza che,letto l’articolo,per ora è un pessimo giornalista.
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A Conte consiglierei di farsi una pizza proprio con D’Alema
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Ma quanto rosica su Conte questo ometto, brutta copia – quindi forse figlio illegittimo – del compianto Aroldo Tieri di cui non possiede nemmeno l’uno per cento della fulminante intelligenza dello sguardo?
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Ragazze, ho trovato una soluzione! Conte, lui, presidente lo e’ ma a casa sua.
Vi piace?
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Eccolo che tenta di rifarsi a distanza dopo gli schiaffoni a nastro presi ieri sera
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Quotissimo Calciolari68!
Quanti schiaffi! Gonfiato come una zampogna!
Ecco un velocissimo “estratto”:
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Stupidino…..ieri ti ha piegato le orecchie….quindi muto asen
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Stupidino, ieri ti ha mangiato vivo….oggi cerchi vendetta? Che stupidino
P.s. fatti raddrizzare le orecchie… stupidino
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Ma mi faccia il piacere!!
“Ma cosa sta dicendo?“
ha detto bene Conte “non leggere i giornali che lei scrive”, perchè lei scrive una chiavica.
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La signora tinagli, vice di letta, ha offerto solidarietà al senatore semplice da Rignano, (cvd). “Contro la gogna mediatica”, dice. A cosa caxxo serve urlare “ve lo avevo detto”?
L’area progressista la vede solo chi si è sciroppato un beverone di mescalina.
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Eh infatti, ce la avevi detto.
Sei l’unico a sapere delle truppe renziane nel pd.
Peraltro, ti è servita questa dichiarazione di Tinagli. Quando ha detto “sento IV vicina a noi” credevi si riferisse al banco in aula?
Che intuito, o come diresti tu che lucidità!
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Non lo so se la signora tinagli sia renziana. Quello che è certo è il fatto che si candidò con monti e SC, il partito fondato dal banchiere. Profilo ideale per la nomina a vice (vicaria) di letta. E anche il segretario lo vedo bene ad infiammare una assemblea di operai; come un Berlinguer, preciso.
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Mr De Angelis, capisco che essere dipendenti di un gruppo editoriale riconducibile alla famiglia Agnelli Elkann non dev’essere gran che per un grande giornalista, onesto intellettualmente soprattutto, chissà, considerato soprattutto “come” è mutato l’orientamento di taluni organi di stampa che fanno parte di tale gruppo o famiglia. Ad ogni modo, la finisca, se glielo consentono, di scrivere invenzioni su Giuseppe Conte oppure di fornire sue interpretazioni fantasiose a riguardo: lei appare sempre più poco credibile quando parla e scrive sul Presidente del Consiglio Conte (e mi fermo a poco credibile…) visto che le cose che dice/scrive non sono assolutamente condivisibili né dimostrabili ragionevolmente.
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Il bombardamento contro Conte continua: dei “populisti” non deve rimanere neppure il ricordo.
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Mamma mia… come fa male l’asfaltata!
Quest’ominicchio sputa veleno e sprizza odio da tutti i pori, povero scarafaggio rancoroso e invidioso… ridotto persino ad incensare Di Maio e inventare conflitti e competizioni per ogni dove, pur di dare addosso all’odiato Conte, che l’ha letteralmente CEMENTATO.
“Non legga i giornali su cui scrive” rimarrà a perenne memoria… 😆🤣
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Per chi l’avesse perso:
https://m.facebook.com/GiuseppeConte64/videos/intervista-a-otto-e-mezzo-la7-8112021/424370865881279/?locale2=it_IT&_rdr
Merita😆
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Si, se l’è cavata molto bene.
Ma ho preferito di gran lunga Dibba da Floris, contro Vespa, Damilano e Senaldi. Da guinness
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Va bene: è appassionato, assolutamente credibile e stimabile.
Però non devi pendere dalle sue labbra per ogni cosa che dice. Fa degli sfondoni pure lui eh!
Ciò detto Lillina è molto più temibile di quel rinc…ito di Vespa, da Milano è assimilabile al nano malefico e Senaldi è fuori concorso, Quindi Peppino lo batte.
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Si, ma sentire Floris, il re dei mistificatori con (finto) sorrisino minculpop, che alla fine non ha potuto che dargli ragione, non ha prezzo!
Il paragone con il calcio non è improprio: Lillina è l’allenatore in completo e sciarpetta, che non urla e non recrimina ma va a sussurrare al momento giusto all’orecchio del quarto uomo, Floris è quella riserva che quando sta vincendo una partita manda il pallone fuori dallo stadio o lo nasconde sotto la maglia.
Stessa squadra, metodi diversi 😄
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Pensa che per me Floris non era nemmeno in campo.
Lo trovo trasparente.
Su Lillina, vabbè. Rifiuto di parlarne con chi la giudica per partito preso.
Ora ha pure suggerito al nano? O a quell’altra insipida? Ma se ha fatto solo lei le domande!
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È piaciuto anche a me, ma lo stile è diverso.
Le battute acuminate di Conte sono state impareggiabili😆🤣
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Vedo il titolo.
Apro in un nuovo tab.
Scendo sotto l’immagine.
Leggo “(Alessandro De Angelis – huffpost)”.
Vado in fondo.
Scrivo questo commento.
Torno un po’ su a leggere e mettere “mi piace” a qualche commento.
Adesso posso salvarlo e chiudere il TAB.
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Ras,
no, ti prego, immergiti nell’orrore, leggi sino a che punto può cadere in basso un elemento che vive di rancore e malignità, fai il gemellaggio tra questo “articolo” e il commento sconcertante e inutilmente livido di Renzi, poi esci da questo abisso dell’animo umano e torna a riveder le (5) stelle…😉
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se me lo consigli tu, ritorno sulla mia decisione. Avevo fatto un salto così lungo, in perfetto stile olimpionico… 🙂
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Non che non ti capisca, Ras… sarà una sofferenza, preparati!
Ti renderai conto della pochezza assoluta di certi ominicchi…
Poi, quando ti riprendi, sappimi dire… 👋🏻😚
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De Angelis è un insulso lecca****, insignificante. Mi domando che genere di pubblico lo apprezza. Non mi piace nemmeno quel che scrive Sallusti, ma alemno gli riconosco un minimo di simpatia e una discreta intelligenza, purtroppo usata male.
Se penso che poi esiste anche un Senaldi, mi vien da piangere.
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Senaldi tocca il minimo livello
possibile…e sta già scavando da tempo.
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Sì, è una persona repellente! Mi domando se non sia un lontano parente di Rosato. Chissà perché, me lo ricorda.
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Forse perché sono viscidi, anche se fisicamente sono diversi…ma Senaldi è pure tonto e di destra in modo spudorato.
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Giusto. Invece Rosato è di destra occultamente. 🙂
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Esatto👍🏻
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Travaglio definì “topo di fogna”? Poveri topi di fogna… hanno più alta dignità, navigano nella merda ma tengono la testa fuori.
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👏🏻👏🏻👏🏻
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Ieri sera e’ stato il turno di Di Battista attaccato da altri cani dei poteri marci (Vespa in primis: ribrezzo!).
Han preso nuovamente sane legnate dei denti nonostante un Floris che interrompe costantemente e maliziosamente gli ospiti “sgraditi” e da alcuni anni renda inguardabile la sua trasmissione soprattutto per questo motivo e non solo per gli ospiti scelti: Fornero e’ fissa da secoli (per dire cosa???), Senaldi non ne parliamo (ma questo paradossalmente puo’ essere un vantaggio), Damilano idem (ma ce l’ha una vita quest’uomo o mangia e dorme negli studi di La7), etc…
Ad ogni modo, come detto, dopo l’asfaltata da Lilli, c’e’ stata la “seconda passata” da Floris…
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Non dimenticare la Donato, la leghista, che non ho capito se si è dimessa o no…
È fissa da Floris sai… la simpatia e, soprattutto, la competenza le sprizzano da tutti i pori.
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Detto dalla nota e umilissima mongolfiera sarda gonfiata a 150 atmosfere.
Medaglie per la Donato.
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Appuntate personalmente dal noto scienziato e statistico di fama mondiale, che si gonfia da solo a 130 atmosfere, mentre, di suo, è al massimo a 80.
(Questa sì, è umiltà: rompere per mesi gli zebedei dando dei nani agli altri, poi quando, metro alla mano, ti dimostrano di superarti di 1 metro, dirgli che sono stati loro a vantarsi di essere alti.
Beh, questo tipo di “logica” opportunistica
contraddistingue i minus habens…avrebbe potuto sopperire con l’onestà intellettuale, ma tant’è…manco quella. 🤦🏻♀️)
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E a proposito di (lavate di testa e) “seconda passata”:
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Purtroppo leggendo i nomi dei giornalisti si sa già cosa scriveranno. E come fingeranno di litigare per l’ennesima volta in TV. E cosa si aspetta chi li ospita.
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ma come caxxo scrive???
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Hahahahahaha, povero Alessandrino “Digiàmo” De Angelüs, un coglionazzo che “legge sul giornale che scrive”, ammesso che sappia scrivere (ma fondamentalmente… ammesso che sappia leggere).
Dopo il cespuglio di stiaffi di Giuseppe Conte in cui è assolutamente voluto andare a finire l’altra sera dalla Dietlinde, rimarrà per sempre nella memoria universale un deficiente che sa prendere solo sberle (ma che l’indomani scriverà una cagata sul proprio giornaletto per rinfrancarsi).
Che figura di merda, po’raccio… Non smetto più di ridere, se ci ripenso! 😂😅🤗
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👏🏻👏🏻😆
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Tifoseria a buon mercato.
Tutti a criticare il nanetto (fidanzato con la Ronzulli, mica pizze e fichi)
ma nessuno e dico NESSUNO dei commentatori, che abbia detto qualcosa sul fatto che Di Maio ha in realtà (e con il beneplacito di Grillo, come sempre) il controllo del partito a 5 poltrone.
E questo sembra un dettaglio da nulla, mentre è il succo del discorso di ADA. E piaccia o no, purtroppo ha ragione.
Conte non conta. Di Maio sì. E si vede.
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Guarda che è fidanzato con la Bernini, la plastica vivente… neanche il minimo livello del GOSSIP, oh!
Beviti le cazzate di ADA.
Siete simili: vesciche di rancore ribollente, argomentazioni strumentali, zero cervello.
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