
(ilfattoquotidiano.it) – “È giunto il momento che i giovani, dai 20 ai 30 anni, si prendano in mano questo cazzo di paese che è a un metro dal tracollo. Sono gli unici che possono avere quella cattiveria positiva e quella prospettiva di futuro, a differenza dei 70enni e 80enni, che sono la gran parte di chi oggi va a votare. E purtroppo io non vedo questa rabbia nei giovani, che sono davvero l’unica speranza, altrimenti, ragazzi, qui c’è da cambiare paese perché tra 50 anni l’Italia è morta“. È l’appello pronunciato ai microfoni de L’Italia s’è desta, su Radio Cusano Campus, da Danilo Toninelli, ex ministro dei Trasporti del governo Conte Uno e storico attivista dei 5 Stelle, in una lunga intervista nella quale analizza lo stato attuale della politica e il futuro del Movimento.
Toninelli sottolinea: “Il M5s resta l’unica forza politica che lotta contro la corruzione ed è dalla parte degli ultimi. Noto un notevole miglioramento nell’atteggiamento da parte del presidente Giuseppe Conte. Il M5s ha però come spina dorsale un punto, che lo ha sempre differenziato dagli altri, anche se ora un po’ meno: la democrazia diretta, quindi – spiega – il potere dato agli iscritti per incidere con il voto online al fine di scegliere le persone da mandare all’interno delle istituzioni e i temi da portare avanti. Questo ci contraddistingueva dai partiti padronali con un padrone che, per comando e per soldi, guida il partito e tutti zitti e allineati. Questa forma di democrazia diretta deve tornare a essere centrale“.
L’ex parlamentare pentastellato esprime un altro auspicio: “Da cittadino elettore del M5s, penso che il Movimento debba proseguire quella rivoluzione culturale iniziata, magari andando anche a braccetto con altri movimenti che abbiano dentro uno spirito giovanile. Questo è un paese che di giovane, di colorato, di speranzoso ha ormai perso tutto. Siamo a una restaurazione di una tristezza umana che in 50 anni di vita non ho mai visto. Il calo di entusiasmo e di voti per i 5 Stelle? Il nostro più grande errore politico è stato appoggiare il governo Draghi. L’altro grossissimo errore, ma operativo e pratico, è stato quello di aver fatto l’alleanza col Pd“.
E spiega: “Tutto quello che ha fatto di importante il M5s, dal reddito di cittadinanza in poi, è stato realizzato col Conte Uno, perché c’era un contratto di governo. Col Pd è cambiata la prospettiva e la responsabilità è soprattutto di Luigi Di Maio: l’obiettivo era quello di mantenere la legislatura in vita, non andare a elezioni, non permettere a Salvini di monetizzare i voti presi alle regionali del 2019. E tutto questo – precisa – senza un contratto di governo. Cosa ha portato di importante a casa il M5s nel Conte Due? Nulla, a parte l’ottima gestione della pandemia con Giuseppe Conte. Quella per me è stata una percezione pesantissima da parte della gente che avrà pensato: questi hanno detto ‘andiamo soli, mai con nessuno’ e poi vanno prima con la Lega e dopo con il Pd”.
Toninelli aggiunge: “Per le riforme di taglio sociale abbiamo obbligato la Lega a condividerle perché così era scritto nel contratto di governo. Mi ricordo dei Consigli dei Ministri in cui Di Maio si alzava, andava da Salvini e diceva: ‘Guarda che i tuoi in commissione non vogliono votare l’emendamento che inserisce il reddito di cittadinanza o che cancella i voucher del lavoro precario’. Allora Salvini si interrompeva, alzava la cornetta, chiamava il capogruppo alla Camera o al Senato e diceva di votarla perché c’è scritto nel contratto di governo”.
Poi si sofferma sul su futuro: “C’è prima di tutto la mia famiglia, che ora riesco a vivere di più. Continuo a fare le mie cose e le mie dirette, ho raggiunto il milione di like su Titktok, battendo persino Renzi, che dietro ha una potenza di fuoco partitica, economica e giornalistica. Ricandidarmi in politica? Non ci penso proprio, neanche se mi ricoprono d’oro, anche perché ritengo giusta la regola dei due mandati, che spero mantengano in vita”.
E rivela: “Io nell’ultimo anno e mezzo col governo Draghi non vedo l’ora di andarmene da quel Parlamento, dove non c’era più entusiasmo, non c’era più niente: ci si arrabattava per difendere conquiste già fatte. Continuavo a dire: ‘Ma ragazzi, stiamo in maggioranza e ci prendono a schiaffi e calci in culo dalla mattina alla sera. Ma che cazzo rimaniamo in maggioranza? Passiamo all’opposizione, così ci alziamo in Aula e gli diciamo cosa pensiamo realmente‘”.
Toninelli torna a difendere il vincolo del doppio mandato: “Per me è una questione antropologica: la politica peggiora le persone. Ho visto persone straordinarie che portavano avanti battaglie incredibili, ma appena sentivano l’odore della fine del secondo mandato, facevano discorsi diversi. La politica ti peggiora – conclude – Se sei fortunato, ti rende più stronzo. Se sei sfortunato, ti trasforma in un soggetto che si arrabatta per una poltrona. Io non sono così, forse perché vengo dalle case popolari e ho mantenuto la mia umiltà”.
Danilo sei un grande uomo, una grande persona!! Grazie per essere un pentastellato a tutto tondo!! 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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Brava, condivido pienamente.
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Grande Toninelli, un ministro che ha “veramente” lavorato per il suo paese.
Impossibile dimenticare tutti quei giornalai prezzolati che non potendolo attaccare sui contenuti hanno costruito su di lui una campagna denigratoria.
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E se non c’era Toninelli la viabilità e il ponte di Genova, (unico caso italiano ad essere costruito in tempi e costi reali),erano ancora in fase di progettazione e litigi per la spartizione delle mazzette, unico neo nero la sua permanenza nel governo draghi,
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Io lo ricandiderei proprio perché ha asserito il contrario.Guarda un po’! Ma non prendetemi sul serio.
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Continuo a seguire Toninelli, guardo tutte le sue live su Youtube e lo leggo con piacere. Condivido il 99% di quello che ha detto, in particolar modo:
1. grande errore politico appoggiare il governo Draghi.
2. grossissimo errore aver fatto l’alleanza col Pd.
3. il governo giallo-verde, non per affinità con la Lega e nonostante la Lega, è stato il miglior governo degli ultimi decenni; molto più sovranista del governo meloni.
4. aggiungo, ciò che Toninelli ripete spesso nelle sue dirette di Controinformazione, sto cazz* di progressismo non significa nulla. Non scalda i cuori. Non entusiasma le folle. Non spinge le persone ad accalcarsi ai seggi per votare il M5S. Idem l’alleanza, ripeto, incestuosa e tossica col PD. SVEGLIA!
Conte dovrebbe ascoltare più Toninelli e Di Battista che quanto a empatia col popolo e a intelligenza emotiva sono 10 gradini sopra.
Veniamo all’1%, ovvero la democrazia diretta. Così com’era impostata ci ha portati al disastro. Gli iscritti hanno votato SI al governo giallo-verde, SI al governo giallo-rosa e SI a far parte del governo Draghi.
Io votai tre volte NO e per tre volte mi ritrovai minoranza.
Ad oggi dico che abbiamo bisogno di un leader e di una classe dirigente visionaria e coraggiosa che detti la linea. Naturalmente leader e classe dirigente a tempo(due mandati).
Per neutralizzare la cecità e l’ottusità che inesorabilmente colpisce la classe dirigente, vedi Renzi-Di Maio-Salvini-Meloni, istituirei un canale di comunicazione diretto che consenta a comuni cittadini, attivisti, sostenitori del M5S, di esporre criticità, problemi, scenari con allegate le rispettive soluzioni\contromisure.
Bisogna prevedere gli scenari peggiori e anticiparli. Conte&Co. non possono pensare di avere tutte le abilità e le soluzioni che servono. Devono essere esposti agli scenari peggiori così da poterli anticipare e superare\risolvere.
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Ho votato come te, ma partendo dal presupposto che era crimi a gestire le votazioni un dubbio mi assale, e guarda caso ancora oggi crimi fa parte dei registi del fu mv5s,
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Io aggiungo il mio ultimo no nella votazione allo statuto personale di Conte .
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Caro Re forse per il principio che del maiale non si butta nulla… Conte cercherà di prendere quello che di buono rimane veramente. Non credo che nel PD ci sia tutto da buttare.
Anche se con il passare del tempo ,molti piddini si stanno adeguando all’andazzo…. che fa rima con…c !
Vedi ultima edizione di Orlando…sulla 7 !
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Aggiungo che è inutile continuare con sta cazz* di introspezione; è corrosiva, non porta a nulla. Abbiamo capito cosa abbiamo sbagliato, basta.
Stabilito lo stato delle cose, prefiggiamoci dei traguardi (cosa vogliamo diventare o ritornare a essere).
Impegniamoci ad accorciare la distanza che divide lo stato attuale da quello ideale.
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Mr tentenna non ha la stoffa né il coraggio per essere un leader,
Troppo democristianpdino
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