“Perdiamo nelle regioni del Nord”. Così la Lega ha stoppato la legge sul voto ai fuorisede

5 MILIONI DI PERSONE – La norma delle opposizioni che garantiva la possibilità di partecipare alle elezioni al di fuori del proprio Comune è stata rinviata con una legge delega al governo. Salvini si è opposto per timore di perdere la sua base elettorale in Lombardia

(DI GIACOMO SALVINI – ilfattoquotidiano.it) – L’emendamento è arrivato la settimana scorsa, mentre il Parlamento era impegnato a votare la fiducia ai due decreti sul Ponte sullo Stretto di Messina e sulle bollette. E alla fine la Lega ha raggiunto l’obiettivo: stralciare la legge che garantisce il diritto di voto ai fuorisede e rinviarla più avanti. Come? Dando una delega al governo a legiferare sulla materia entro 18 mesi, cioè dopo le elezioni europee del 2024. Quindi il voto ai 5 milioni di lavoratori fuorisede, di cui circa 600 mila studenti (dati del libro bianco sulla partecipazione dei cittadini al voto) non si farà, almeno per il momento. Oggi la Camera voterà il disegno di legge delega per rinviare tutto.

A volere lo stop del testo base delle opposizioni (a prima firma della dem Marianna Madia) è stata la Lega. La proposta dava la possibilità ai fuorisede di votare al di fuori della residenza anagrafica con scrutinio anticipato e “presidiato” (cioè in luoghi specifici), ma il Carroccio si è opposto. Il motivo è semplice: far votare i fuorisede avrebbe modificato la base elettorale di riferimento della Lega soprattutto al Nord, dicono due parlamentari di maggioranza.

Per fare un esempio, in Lombardia, storico feudo leghista, i voti degli studenti e dei lavoratori fuorisede del Mezzogiorno rischierebbero di far “sballare” i risultati spostando l’ago della bilancia verso il centrosinistra soprattutto nei centri universitari, è il ragionamento del partito di Salvini. Così, con un emendamento del relatore in commissione Affari Costituzionali Igor Iezzi (Lega), si è deciso di stralciare la norma e rinviarla.

Oggi la Camera voterà la legge delega e poi il governo avrà 18 mesi di tempo – un periodo fatto inserire dall’opposizione, altrimenti non sarebbe stato indicato nemmeno il limite temporale – per decidere sulla questione. Nel frattempo, spiegano fonti di maggioranza, una prima sperimentazione potrebbe concretizzarsi già alle elezioni europee del 2024. Lega permettendo.

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5 replies

  1. E si offendono se ricordi la caratura IMMORALE di questa violenta reazionaria.

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