Il blitz di “Extinction Rebellion” e “Non una di meno”. La ministra e Montaruli attaccano Lagioia. Quindici persone identificate dalla Digos. Il direttore: Montaruli ha iniziato a urlarmi vergogna nelle orecchie

(IRENE FAMÀ, CLAUDIA LUISE – lastampa.it) – TORINO. Contestazione degli attivisti di Extinction Rebellion, femministe di Non una di Meno, comitato EssenNon, all’Arena Piemonte del Salone del Libro dove la ministra delle Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella presenta il suo libro “Una famiglia radicale”. I manifestanti, una cinquantina, si sono sdraiati per terra urlando «vergogna! Vergogna», «Sul mio corpo decido io, ma quale Stato, ma quale Dio».
La ministra ha invitato alcune attiviste a salire sul palco: «Non posso accettare che venga portata via nessuno, vista che la protesta dei sit in ha fatto parte del mio percorso e anche io sono stata cacciata in diverse occasioni». Una manifestante ha letto un comunicato: «Non possiamo stare a guardare mentre gli spazi ci vengono tolti per dare spazio a posizioni antiabortiste. La priorità è il clima, la regione deve prendere misure concrete per contrastare la crisi climatica. È doloroso vedere come al Salone del Libro si decida di dare spazio a queste posizioni senza, ad esempio, parlare di crisi climatica».

Una decina di attivisti sono stati identificati dalla Digos. Dal pubblico sono iniziati dei cori contro i manifestanti: «Per favore fateci seguire, fateci seguire». La loro risposta: «Per favore fateci abortire». E in platea si creano capannelli di discussione.

«Non violenza e diritto di parola devono essere garantiti. Volete solo impedire agli altri di parlare», dice Roccella. La ministra ha chiesto l’intervento del direttore Lagioia per parlare con i contestatori. Sul palco è salito il presidente del Circolo dei Lettori, Giulio Biino. Dura la ministra: «E’ grave che nel Salone che presiede non ci sia neanche la sua presenza – dice-. Lo abbiamo cercato, lo stiamo cercando. Non sappiamo dove sia». «È una pagina buia per il Salone, c’è una responsabilità politica e la direzione ne dovrà rispondere. Volevamo presentare un libro, invece si procede per slogan e ci è stato impedito» commenta l’assessore regionale Maurizio Marrone che aggiunge: «questa non è la società civile ma incivile».
Tensione al Salone, Roccella e Lagioia sul palco. Ma infuria il blitz

Poco dopo l’intervento di Lagioia: «Il Salone è un gioco democratico e nelle democrazie la contestazione ne fa parte ma perché non trasformare questa occasione in un dialogo tra uno di voi e il ministro?» chiede dal palco per cercare di mediare ma i contestatori rispondono: «Noi del loro pensiero ce ne freghiamo». E ancora: «Questo è un incontro nella programmazione della Regione, non del Salone. Ho detto solo che finché la contestazione non è violenta sono legittime. Mi ha sorpreso l’attacco delle persone vicine al ministro, Montaruli mi ha inveito contro. E quindi anche loro devono mettersi d’accordo. Montaruli ha iniziato a urlarmi vergogna nelle orecchie». La replica della deputata: «Quanto sta accadendo sta dimostrando che Lagioia sta gestendo male la presenza di persone che non la pensano come lui e noi faremo il rullo dei tamburi quando se ne andrà».

Tra manifestanti e ministra si è creato braccio di ferro. «Ministra Roccella le chiedo per favore di lasciarci iniziare il nostro pannel», intervengono dal coordinamento Torino Pride. «Avevamo la presentazione “Emancipazione e coming out in musica” alle 14. Sono le 14,40». Risponde l’assessore Marrone: «Allora facciamo insieme le presentazioni, cosi non ci contestano». Nel frattempo la contestazione prosegue e ol coordinamento Torino Pride inizia la presentazione davanti al palco, dove gli attivisti hanno spostato le panche per fare spazio all’iniziativa. Chi è vicino alla ministra ha proposto al coordinamento TorinoPride di condividere il palco. Dalla platea è arrivato un rifiuto. Solo alle 15.30 la situazione torna alla normalità e Roccella lascia il palco: «Per motivi di democrazia a voi sconosciuti lascio il palco ai ragazzi di casa Ugi che spero ascolterete».
La condanna di Cirio
Poco dopo arriva la condanna di Alberto Cirio. «Il Salone del Libro deve essere il luogo del dialogo e del confronto civile sulle idee, non delle urla e della contestazione. È un luogo libero e plurale in cui tutti hanno diritto di parola. Per chi non condivide questo principio alla base della democrazia e il rispetto delle idee altrui, il Salone del Libro non è il posto giusto e non potrà mai esserlo. Quello che è successo è molto grave e non deve più accadere. L’organizzazione deve garantire che chiunque al Salone possa parlare ed esprimere democraticamente le proprie idee. Perché il Salone del libro è di tutti e ciò che è accaduto è inaccettabile» dice il presidente della Regione.
Finita la contestazione, Roccella torna a parlare: «Capisco che Lagioia sia uno scrittore, ma costruire una narrazione fantasy sulla realtà mi sembra un po’ eccessivo» dice commentando le parole del direttore del Salone del Libro di Torino, il quale ha affermato di essere stato «quasi cacciato» dal palco. «Di fronte a un’aggressione subita e al mio invito al dialogo rivolto ai contestatori – dice Roccella -, il direttore del Salone non solo non trova il modo di dire che è poco democratico impedire agli altri di parlare, ma addirittura attacca coloro ai quali è stato impedito di esprimersi. No comment».
Questi gruppi di virago che vogliono dettar legge con le loro pretese Lgbti, l’arroganza di imporre la cancellazione biologica e financo linguistica al genere umano cominciano a starmi seriamente sulle balle
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” imporre la cancellazione biologica e financo linguistica al genere umano”
come di grazia?
con il clima-change?
con le armi?
con le guerre?
con il genocidio?
tutto già visto…
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È incredibile che una ladra peculatrice maledetta come Montarula si permette di urlare “vergogna”, andasse a sputarsi da sola in faccia sta truffatrice 🤬🤬🤬
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Io questa Roccella non la conosco, però che si accompagni con quella disonesta arrogante sgallettata non depone a suo favore. È peraltro vero che scegliere di frequentare solo persone oneste per chi fa parte di questa coalizione lo condanna alla solitudine
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Purtroppo l’ ennesimo autogol della cosiddetta “sinistra” da parte di chi di queste… performances campa. Mutande e reggiseno sono state il massimo, infatti una foto sui media se la sono aggiudicata: siamo sempre lì. Putroppo la reazione sarà “a bandito bandito e mezzo” in un crescendo rossiniano.
Di questo passo la Meloni – o chi per lei – saranno lì per sempre.
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ennesima dimostrazione di come questo “dissenso” sia pilotato e messo in pratica da burattini, probabilmente assoldati, che non hanno alcuna opinione, alcun pensiero proprio e che per questo esprimono solo sensazionalismo privo di contenuti. Personaggi come soros hanno creato situazioni simili e sui soliti temi (clima fake, distruzione della famiglia, supremazia dei ghettizzati invece di equilibrio). I politici non li commento nemmeno, sarei banale, ma certo che la “cultura” e i suoi ambienti hanno concluso il percorso che li ha resi definitivamente prostitute.
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