Giovedì l’ex ministro berlusconiano ha incontrato il sottosegretario. Obiettivo: fare da trait d’union col Vaticano. Ha abbandonato le aule parlamentari per dedicarsi agli affari, ma i rapporti con la politica continua […]

(DI GIACOMO SALVINI – ilfattoquotidiano.it) – Ha abbandonato le aule parlamentari per dedicarsi agli affari, ma i rapporti con la politica continua a coltivarli. Anche per questo Angelino Alfano, ex ministro della Giustizia ed ex delfino di Silvio Berlusconi, giovedì pomeriggio è entrato a Palazzo Chigi per incontrare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, braccio destro di Giorgia Meloni. L’ex vicepremier del governo Letta, che è presidente del gruppo San Donato (uno dei colossi della sanità privata lombarda) e socio dello studio legale Bonelli, è fresco di nomina alla presidenza di Astm, società del gruppo Gavio che gestisce l’autostrada Torino-Milano. Giovedì però ha incontrato Mantovano come presidente della Fondazione De Gasperi, think tank intitolato allo statista democristiano che nel tempo è diventato un centro di potere che unisce il mondo della politica a quello del Vaticano.
Così, sei giorni fa, Alfano è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal potente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Non è dato sapere di cosa abbiano parlato e non ci sarebbe stato il tempo per un faccia a faccia con Meloni. Ma l’obiettivo di Alfano è quello di accreditarsi con il governo in carica e diventare l’anello di congiunzione tra l’esecutivo e una parte rilevante del mondo cattolico, dice un esponente di governo che chiede l’anonimato. Alfano e Mantovano hanno un rapporto di lunga data, ma non è passato inosservato l’attivismo dell’ex dirigente berlusconiano come presidente della Fondazione De Gasperi. Negli ultimi due mesi ha organizzato due conferenze con ospiti rilevanti: l’ultima martedì 9 maggio sulla “Festa dell’Europa” con tanto di premio “La nostra Patria Europa” finanziato dalla presidenza del Consiglio, mentre il 6 marzo scorso ha organizzato a Palazzo Giustiniani il convegno “Politiche dell’Ue: sfide e prospettive” in cui oltre al presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, e alla presidente della Commissione Esteri del Senato, Stefania Craxi (Forza Italia), c’erano anche Gianfranco Rotondi (deputato di ispirazione democristiana passato con Fratelli d’Italia) e Francesco Maria Talò, consigliere diplomatico del presidente Meloni a Palazzo Chigi. L’obiettivo del governo è quello di mantenere uno stretto rapporto con il mondo cattolico legato al Vaticano.
Anche la fondazione De Gasperi ha bisogno di mantenere un rapporto con il governo, visto che ogni anno riceve contributi pubblici dallo Stato. Per il 2022, secondo i rendiconti pubblicati sul sito della fondazione, il ministero della Cultura ha erogato circa 79 mila euro per i contributi statali alle fondazioni culturali e per l’organizzazione di convegni. Il 16 febbraio 2022 (governo Draghi) l’allora Mibact ha stanziato altri 199 mila euro per un “contributo una tantum per l’anniversario della Dc”, mentre la presidenza del Consiglio pochi giorni dopo ne ha erogati 37 mila per il progetto “Nostra Patria Europa” per celebrare i settant’anni dalla Trattato istitutivo della Comunità europea di difesa (Ced) alla luce della guerra in Ucraina. Contributi di importo simile sono stati ricevuti anche negli anni precedenti.
A proposito di berlusconiani che si sono riconvertiti nel settore privato, ieri nel Transatlantico della Camera è stata notata la presenza di Annagrazia Calabria. Ex deputata di Forza Italia non rieletta nonostante il posto da capolista al Senato, Calabria è diventata consulente esterna per il gruppo Webuild dell’imprenditore Pietro Salini che, dopo aver vinto la gara con il consorzio Eurolink nel 2005, si è visto resuscitare il vecchio progetto del ponte sullo stretto di Messina grazie al decreto voluto dal ministro delle Infrastrutture leghista, Matteo Salvini. E non è un caso che Calabria ieri si aggirasse per i corridoi di Montecitorio: proprio ieri in aula la maggioranza ha votato la fiducia al governo sul decreto e per tutto il giorno i parlamentari hanno approvato gli ordini del giorno e il provvedimento finale. L’ex deputata di Forza Italia, che può entrare liberamente a Montecitorio proprio grazie al suo status di ex deputata, ha seguito tutto l’iter del provvedimento in commissione Ambiente alla Camera e ieri la giornata dell’approvazione finale in aula. Calabria è stata assunta dal gruppo Webuild proprio per i suoi rapporti con gli ex colleghi in Parlamento: tant’è che ieri alla Camera, seguendo i lavori, l’ex deputata di Forza Italia si fermava a parlare con deputati di ogni colore politico, di destra, centro e sinistra. Nella scorsa legislatura Calabria aveva firmato una mozione proprio per promuovere il ponte sullo Stretto.