
(Silvia M.C. Senette – corriere.it) – Le critiche a Schlein, la farina di insetti «di sinistra» e la battaglia contro l’autovelox. Quest’ultima le è valsa anche la citazione nella rubrica «Il Caffè» di Massimo Gramellini titolata, eloquentemente, «Fratelli di autovelox». La deputata Fdi Alessia Ambrosi – origini veronesi ma eletta in Trentino – negli ultimi mesi ha fatto molto parlare di sé: per un’interrogazione parlamentare contro l’autovelox del Garda che le è costato sette multe, per tweet per canzonare Elly Schlein e l’arcinota consulenza armocromatica, senza tralasciare il post dal retrogusto gaberiano su cos’è la destra e cos’è la sinistra. Impegnata in aula, la parlamentare accetta con ironia di fare il punto sulle questioni che l’hanno vista inconsapevole (?) “prezzemolina” mediatica.
Onorevole Ambrosi, in questi giorni non c’è giornale, radio o tv che non le abbia dedicato attenzione. Che effetto le fa?
«Per la verità trascorro il mio tempo tra commissioni, aula e sul territorio. Se ogni tanto ci scappa una battuta magari ci può stare. Però no, non me l’aspettavo, almeno non in questa misura».
Di lei hanno scritto «ama utilizzare i social, non teme le critiche e nemmeno le polemiche». Corrisponde?
«Le critiche non fanno mai piacere ma bisogna ascoltarle, con i complimenti invece ci si monta la testa e io sono e resto una persona semplice, una donna del popolo, una ragazza di campagna».
Cosa di quello che è stato detto l’ha divertita? E cosa l’ha indispettita?
«La permalosità della sinistra è davvero una cosa divertente. Indispettita, se devo dire la verità, nulla».
Ci racconta la famosa storia dell’autovelox?
«Mi sono arrivate sette multe e sono andata a chiedere spiegazione ai vigili, anche per essere sicura che non ci fossero ulteriori contravvenzioni. Così ho scoperto che questo autovelox è una vera e propria propria macchina mangiasoldi: 14mila contravvenzioni in 75 giorni, una miniera d’oro per il sindaco di Torre del Benaco. Peccato che sia a danno della gente che passa di lì e che, con tutta evidenza, quell’autovelox non riesce a vederlo chiaramente. Lo stesso sindaco ha ammesso di aver preso due multe più di me, ben nove, e si è autodefinito “un pirla”: affermazione che non mi sentirei di contestare».
Qualche reazione dai colleghi d’aula alla sua interrogazione parlamentare? «A Roma, come in Trentino, il nostro partito è forte e compatto. Sono tutti molto gentili con me. Del resto in Parlamento sono novizia».
C’è chi ha sollevato il conflitto di interesse per la sua iniziativa. Come risponde?
«Che è una scemenza. Intanto ho già pagato – salvo una differenza simbolica per tenere in piedi il ricorso – e, se alla fine dei gradi di giudizio si appurerà che le perplessità erano fondate, devolverò tutto in beneficenza. La mia è soprattutto una battaglia per famiglie e pendolari che queste cifre non le possono pagare: porto avanti il ricorso soprattutto per loro».
Nei giorni scorsi non è passato inosservato il suo intervento sull’armocromista di Elly Schlein.
«Ma era una semplice battuta! Prendere la politica anche con un po’ di leggerezza farebbe così bene ogni tanto ai piddini…».
Si è offerta di dare consigli di stile alla Schlein “in amicizia”. Quali dritte le darebbe?
«È evidente che una donna come la Schlein non ha certo bisogno dei miei consigli. Se però vogliamo scherzarci su, spero che almeno sia gentile e umana con la servitù».
Cosa intendeva dire nel Tweet sulla farina di grilli “di sinistra” e il vino “di destra?
«Che a sinistra vogliono darci lezioni su tutto quel che noi poveri cristi facciamo, diciamo e anche mangiamo. La loro ossessione per il politically correct li porta anche a fissazioni alimentari come i grilli: dev’essere una fatica pazzesca vivere così».
Trova che oggi in politica si sia persa ironia?
«Trovo che, sopratutto a sinistra, ci sia una preoccupante pesantezza».
Restando su Gaber, ci dice tre cose oggi di sinistra?
«Le tasse in eccesso, lo schwa (il simbolo inclusivo “ə”, ndr) e gli autovelox non segnalati nella notte».
Categorie:Cronaca, Interno, Interviste, Politica
Nel senso che tanto se pure i provvedimenti sono fatti all’acqua di rose il ¢ulo ce lo mettono gli italiani 🤔
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Povero Gaber, un genio, unico e irripetibile, che tanta di questa Italiazza non solo non capisce ma pure non merita, oggi stravolto e persino preso a prestito da miserrimi fasciopitecantropi sbattipietre che si divertono a citarne giusto due righe che nemmeno capiscono, come pure De Andrè, con cui ci fanno addirittura il karaoke.
Ma sì, buttateci dentro anche Fo, Guccini e Claudio Lolli, tanto ormai.
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👏👏👏👏👏👏👏👏
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Se prendi 7 multe allo stesso autovelox ,e penso sia una postazione fissa, non sei un pirla, sei un emerito imbecille che dei soldi te ne freghi ,tanto i tuoi 18mila mensili sono garantiti tutti i mesi eh.
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Ma questa chi è? Chi l’ha sciolta?
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Mi sembra che di “leggerezza” ce ne sia fin troppa.
Anzi, vera e propria … volatilità…
Quanto agli autovelox… ormai si sa benissimo che servono solo a fare cassa: qui da noi sono seminati nelle strade di campagna belle dritte e dove passano in pochi . Ogni pochi Km ce n’ è uno… Addirittura mettono i 30 anche nel deserto…
Poi, dove servirebbero… E soprattutto dove servirebbero vigili ( pardon, “polizia locale”). Specie unana estinta…
Un particolare ridicolo ma… significativo.
L’ altro giorno mi trovo ferma ad attendere che l’ addetto mi segnali con la paletta verde di passare in un senso alternato.
Paletta rossa ma vedo che lui si sbraccia come per dirmi di passare. Che faccio? La paletta è rossa e lui, mentre si sbraccia, parla col collega che sta lavorando e forse si è distratto: rischio un frontale? Finalmente parto e mi fermo accanto a lui:
“Scusi, ma ha sempre la paletta girata sul rosso, il suo segnale è contraddittorio”
“Eh, lo so, ma mi hanno dato solo questa…”
La paletta era rossa da entrambe le parti…
Siamo in Italia, ragazzi…
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“… con i complimenti invece ci si monta la testa e io sono e resto una persona semplice, una donna del popolo, una ragazza di campagna. “…sono una deficiente, ma resto umile…
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Ipse dixit?
😄
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🤭😆
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