
(di Marcello Veneziani) – Ma che razza di società sta sorgendo? E’ un tam tam quotidiano che colpisce la vita, la morte, la nascita, la famiglia. C’è una Grande Fabbrica dell’Opinione che marcia a senso unico, in un corso accelerato di demolizione dell’umanità come l’abbiamo finora conosciuta. E impone a tappe forzate la corsa verso un mondo capovolto. La mamma diventa un ente superfluo, da sopprimere o da ridurre a utero in affitto per la gioia delle coppie omosessuali che vogliono comprarsi un figlio. E i magistrati, smentendo la legge, confermano la piena legittimità dei loro desideri e aggiungono che non c’è bisogno di geni per chiamarsi genitori. Ma la parola genitori, guarda un po’, deriva proprio dalla parola geni. Si può accettare la dizione “genitori adottivi” perché un padre e una madre suppliscono ai genitori biologici; ma due uomini dello stesso sesso che per un loro desiderio decidono di farsi il loro figlio non sono genitori in alcun senso. Al più sono tutori. La madre non è un accessorio sostituibile. L’abolizione della mamma segue a ruota la soppressione del papà, ente inutile in una società senza padre.
La società parricida e matricida è una società senza figli, salvo quelli nati in provetta. Si deplora la politica che non segue subito l’onda emotiva e non legifera in materia come ordina l’Onda, coi suoi artefici e i suoi magistrati. E invece passa inosservato il silenzio assordante e imbarazzante, di Papa Bergoglio che di fronte allo stravolgimento della vita e della famiglia, dagli uteri in affitto ai suicidi assistiti, parla d’altro, fa finta di niente… Una generazione sta demolendo in poco tempo l’esperienza di tante generazioni che l’hanno preceduta, con una presunzione assoluta.
Cosa c’è alle origini di questa follia? C’è la perdita dei confini, del senso della misura, della natura e del limite. Sono io, solo io, a decidere quando morire e come; sono io a decidere, senza il concorso di una donna, di avere un figlio, affittando un utero o facendo shopping oltreoceano. Sono io a decidere se interrompere o meno una gravidanza non desiderata, anche se va di mezzo la vita di una persona. La libertà e la modernità si riducono a non porre limiti ai miei desideri. Non conta nulla il resto, gli altri, i legami affettivi, la paternità, la maternità, la responsabilità di essere al mondo e di mettere al mondo. Non conta altro che la mia volontà. Questa è la follia del nostro tempo, il potere smisurato dei propri desideri che viene presentato come Diritto, Libertà e Autonomia. E chi si oppone viene accusato di vivere nel medioevo. Dimenticando che anche noi, nati in famiglie da padri e madri, siamo nati e cresciuti in quel medioevo. Se difendere la maternità, la paternità, la famiglia e la vita sono segni di medioevo, allora cos’è la modernità, il trionfo del disumano, la perdita del limite, la dittatura dell’Ego, l’abolizione della natura? No, signori, questo non è il futuro, questa è la fine della civiltà e la fuoruscita dall’umanità nel nome di un transumano geneticamente modificato, dove l’identità è sostituita dal desiderio, l’umano dal mutante e il noi siamo dall’Io voglio. Non confondete la fine con un inizio.
Bravo! Questo testo rende comprensibile anche la ragione del antimodernismo di Massimo Fini. Ahinoi si va sempre in avanti e mai indietro. Ivan Illich ne sui scritti (Discholing society oppure Limits to medicine) postulava digià nei anni 70 del secolol scorso – l’ autolimitazione non solamente tecnologica (autocontrollo – in tedesco Selbstbschränkung) del umanità – purtroppo in vano.
Un grande passo nella biopazzia la si ha fatta nei ultimi tre anni con questi “vicini”. I potenti del vapore tipo Klaus Schab lo chiamano “transumanesimo”, invece dovrebbe chiamarsi disumanesimo o misantropia.
Per quanto riguarda il ruolo di Papa Bergoli, si può consultare “la fine del cristianesimo” di Diego Fusaro.
Secondo me ci resta solamente la libertà interiore e la cura del anima.
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Veneziani vuol rovinare il PIL dell’Ukraina
anzi delle ukraine.
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Ad ogni modo, tutto era stato già spiegato in questa gag dei Monty Python.
‘è un desiderio di ogni uomo averne se li vuole’
‘ma tu non puoi avere dei bambini’
‘oh, non mi opprimere’
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Da Treccani:
“genitore genitóre s. m. [dal lat. genĭtor -oris, der. di genĭtus part. pass. di gignĕre «generare»].”
Non deriva affatto da “geni”, tra l’altro sconosciuti fino a pochi decenni fa.
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Ovviamente, mi rifiuto di leggere oltre.
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Ale origini di questa follia c’è un certo Mengele, detestato dagli anti nazisti e adorato dagli eredi degli anti nazisti., La maggior parte dei quali sono ricchioni e lesbiche che si fanno chiamare gay.
Comunque, nessuna preoccupazione. Il più antico libro di storia ci racconta di Sodoma e Gomorra che furono distrutte quando ricchioni e lesbiche avevano preso il sopravvento.
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