
(Maurizio Zoppi – lidentita.it) – “Clamoroso al Cibali” urlava il radio cronista Sandro Ciotti durante la partita Catania- Inter nel 1961. Oggi possiamo dire: “Clamoroso al Nazareno”. Se decenni fa Elly Schlein voleva occupare le stanze della segreteria del Pd, oggi ne detiene la leadership. La inaspettata vittoria alle primarie democratiche della giovane e neo iscritta al Partito Democratico, potrebbe in poco tempo trasformare, non solo il suo partito, ma potrebbe creare una vera e propria rielaborazione di ciò che è ad oggi il Movimento 5 stelle.
Ma partiamo dalle regionali del 12 e 13 febbraio. Gli sconfitti parlarono di “vittoria dimezzata” per il centrodestra, vista l’elevata astensione. Con la stessa logica bisognerebbe definire “dimezzata” la vittoria di Elly Schlein, che giorni fa ha vinto le primarie del Pd sconfiggendo a sorpresa il rivale Stefano Bonaccini, ma con un numero di votanti abbondantemente inferiore al potenziale elettorato del suo partito. Infatti ai gazebo si sono recati circa un milione di persone, contro il milione e seicentomila delle primarie dell’epoca Zingaretti e i tre milioni e mezzo delle consultazioni durante la segreteria Veltroni. La verità è che il Pd, dalla sconfitta del settembre scorso alle elezioni politiche, non ne ha più azzeccata una e ha ritardato l’appuntamento con le primarie perché nessun nuovo potenziale segretario voleva intestarsi la sconfitta alle regionali di 2 settimane fa. Meglio, quindi, usare Enrico Letta come parafulmine fino alla fine, per poi ripartire con una nuova segreteria alla quale dare il tempo di strutturarsi, visto che fino alle europee del 2024 non dovrebbero più esserci appuntamenti elettorali. Tuttavia la tradizione non porta bene, perché in passato tutti i nuovi segretari del Pd hanno poi perso le elezioni. Peraltro in questo caso il Pd è un partito spaccato in due, con la Schlein che vince di circa 8 punti sul favorito Bonaccini, ma in una comunità profondamente divisa, disorientata e che ha fatto fatica, anche durante le settimane di campagna per le primarie, a scorgere vere e proprie differenze tra i due candidati. La novità di queste primarie sta nel confronto tra i voti dei circoli e quelli dei gazebo. Per la prima volta i voti dei circoli degli iscritti sono stati smentiti da quelli dei gazebo, quindi la classe dirigente del Pd ha espresso una preferenza per Bonaccini, ma è stata sconfessata dai voti dei simpatizzanti, andati in maggioranza alla Schlein. Le correnti, che tutti gli aspiranti leader dem dichiarano di voler sopprimere, in realtà sopravvivono e dividono. Basti pensare che dietro la Schlein, che pure si spacciava per il “nuovo che avanza”, c’erano esponenti storici del Pd come Andrea Orlando e Dario Franceschini.
Dem e grillini uniti a sinistra?
La possibile trasformazione del Pd in una costola del Movimento 5 stelle o viceversa, lo slittamento verso sinistra di un partito che oggi sceglie di rinunciare a buona parte del suo profilo moderato e la scelta di non fare i conti con una nuova fase storica in cui il Pd non può più essere quello che è sempre stato: il partito “argine”, fa proprio dei democratici e dei grillini un nuovo laboratorio politico indirizzato verso la sinistra a cui il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha già teso la mano. La situazione sembrerebbe tutta “rose e fiori”, se si guarda la fotografia statica degli avvenimenti, ma di certo non mancheranno i mal di pancia e la corsa in altri partiti, di tutta quella area moderata che si trova all’interno del Movimento 5 Stelle e del Pd, a cui questa drastica virata a sinistra non è assolutamente piaciuta. La reazione di una grande fetta del Movimento 5 Stelle era prevedibile: il trionfo di Elly Schlein alle primarie dem ha fatto saltare dalla gioia i grillini, che ora avranno una sponda per portare avanti una serie di battaglie condivise. Così l’asse si allontana dal riformismo e si sposta sempre più a sinistra, ponendo i presupposti per una ricomposizione della formazione giallorossa in Parlamento. Certamente è presto per parlare di un’eventuale strada che porti a un’alleanza nazionale, ma dal M5S iniziano ad arrivare i primi segnali di apertura.
Primi segnali di apertura dal Movimento
Alla notizia del successo della nuova segretaria del Partito democratico ha brindato Giuseppe Conte, felice per le prospettive che potrebbero delinearsi: “Gli elettori Pd hanno chiesto un cambiamento rispetto a chi ha barattato le misure del Conte 2 su lavoro, ambiente, povertà, sostegno ad imprese e ceto medio con la vuota agenda Draghi”. E non ha perso l’occasione per intestarsi le battaglie appena citate: “Su questi temi noi abbiamo già da tempo progetti chiari”. La segretaria nazionale del Pd Schlein, dovrà essere in grado di non diventare subalterna a Giuseppe Conte nella dialettica politica. Allo stesso modo va scritto come il M5S, che fino a ieri si è mosso in una prateria in maniera autonoma, da oggi avrà un nuovo compagno che potrebbe pestargli i piedi. Ma nel frattempo la felicità è diffusa. Anche Per Francesco Silvestri, capogruppo 5S alla Camera; ora le battaglie del suo partito si faranno più forti grazie al supporto del nuovo corso politico dei dem. Ad esempio si potrebbe rafforzare l’asse dello scetticismo sull’invio di armi all’Ucraina e dell’ambientalismo. “Speriamo che in casa Pd si apra una stagione capace di interpretare la voglia di cambiamento dei cittadini. In questi anni siamo spesso stati lasciati soli da un Pd spaesato e senza bussola. Ci auguriamo che questo nuovo corso possa creare sinergie costruttive”, ha aggiunto Silvestri. E come dimenticarci del reddito di cittadinanza tanto voluto anche dalla segretaria dem con il passaporto americano?
Possibile convergenza sul reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza sembra essere il tema su cui, più che su ogni altro, si può trovare una convergenza, se non addirittura un fronte comune, tra Pd e Movimento 5 Stelle. Con una battaglia da portare insieme anche su altre tematiche come il salario minimo. Insomma due partiti che rischiano di essere l’uno, la fotocopia dell’altro. E questo Giuseppe Conte lo sa bene.
Seeee….
Prima di un accordo voleranno i coltelli dei capibastone, tipo De Luca, che si metteranno di traverso.
Io la spero proprio un bella scissione dei centristi a formare un nuovo e insignificante centrino.
Quelli più genuinamente di sinistra credo che sarebbero favorevoli a riproporre e a istituzionali zare un’alleanza vista all’opera nel Conte II.
Di sicuro sarebbe chiaro il posizionamento e ci si presenterebbe agli elettori elencando i successi di quell’esperienza senza più i traffico i inciucisti tra i piedi.
Una coalizione M5s-Pd partirebbe, di default, già con la maggioranza assoluta, cioè più del 40% necessario nel maggioritario, nel Sud Italia.
Al centro c’è la di gioca e nel nord bisognerebbe risvegliare il ceto popolare assopito nell’astensionismo.
Se si volesse vincere questa è la strategia.
Ma prima la nuova segreteria PD dovrebbe accompagnare alla porta le 💩💩💩 nostalgiche del bomba.
"Mi piace""Mi piace"
“Ma prima la nuova segreteria PD dovrebbe accompagnare alla porta le 💩💩💩 nostalgiche del bomba.” allora durerà come un gatto sull’ autostrada…
"Mi piace""Mi piace"
Cosa intende fare Conte per cercare di smuovere una buona parte dei milioni di voti parcheggiati nell’astensione?
Si tratta di cittadini che, oltre a volere sentire parole di tuono, pretendono parecchia credibilità da chi le pronuncia.
Fine.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Per iniziare dovrebbe uscire dalla sede romana del M5S e girare la provincia e la periferia in lungo e in largo, dal Trentino alla Sicilia. Non può permettersi di mettere il piede fuori dal palazzo solo sporadicamente.
Poi, oltre a rivendicare i classici temi del M5S, dovrebbe proporre nuovi temi, magari suggeriti dalle persone che incontrerebbe girando per l’Italia?
Infine deve licenziare la fastidiosa diplomazia di cui è maestro e iniziare a prendere posizioni nette(Di Battista Docet); il piede in due scarpe e l’ambiguità ha stufato. I diplomatici cinesi fanno largo uso di una comunicazione aggressiva, la chiamano diplomazia del lupo guerriero. La comunicazione e la pavidità sono un grosso problema.
E magari dovrebbe anche smetterla di parlare di progressismo, green, co2, e altre gretinate simili.
Così, forse, potrebbe smuovere qualche milione di astensionisti.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ma come si fa a scrivere così tante s****zate?….
“Potrebbe creare una vera e propria rielaborazione di ciò che è ad oggi il Movimento 5 stelle”. Ma va? E come, o Otelma?
“La corsa in altri partiti”, di chi, dei Di Magno? Dei Giarrutto? Bene!
“Quella area moderata che si trova all’interno del Movimento 5 Stelle e del Pd, a cui questa drastica virata a sinistra non è assolutamente piaciuta”. Sì, infatti ogni volta che gli iscritti 5 stelle votano per Conte è quasi un plebiscito. Per fargli capire che la sterzata non gli piace.
“Il trionfo 🤦🏻♀️ di Elly Schlein alle primarie dem ha fatto saltare dalla gioia i grillini”.
“Ha brindato” Conte, “felice”… Ma che **zzo dici? Ma dove, peracottaro? Dove?
Conte “non ha perso l’occasione per intestarsi le battaglie appena citate 😮 (“Su questi temi noi abbiamo già da tempo progetti chiari”). Non sai nemmeno leggere, Peracott.
“Schlein, dovrà essere in grado di non diventare subalterna a Giuseppe Conte nella dialettica politica”. “Il M5S (…) da oggi avrà un nuovo compagno che potrebbe pestargli i piedi”. Due partiti che rischiano di essere l’uno, la fotocopia dell’altro” 😄😁🤣 Quante vaccate
Campo largo è: condividi quel che va bene a noi, bene. No? Ciao. Conte sta andando benissimo. E andasse avanti così, che il resto è solo rosico e lagne.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Fossi in giuseppi non mi fiderei e continuerei a camminare rasente il muro avere il pd alle spalle è pericoloso 🤔
"Mi piace""Mi piace"
E così sia !
Ora il Partito democratico ha due manifesti
L’Assemblea nazionale del partito ha approvato un nuovo manifesto, senza però abrogare quello vecchio del 2008: ecco in che cosa sono diversi i due testi e quali sono le posizioni dei candidati alla segreteria
di DAVIDE LEO
A poco più di un mese dalle primarie che si terranno il prossimo 26 febbraio, il 21 gennaio si è tenuta a Roma l’Assemblea costituente del Partito democratico. Qui è stato approvato il nuovo “Manifesto dei valori e dei principi” del partito con 450 voti favorevoli, 18 contrari e 22 astenuti. Una prima bozza del documento era stata presentata dal segretario uscente Enrico Letta il 18 gennaio in una riunione del Comitato costituente. Questo comitato è un organo istituito il 1° dicembre scorso, composto da politici e personalità vicine al Partito democratico, che si è occupato di redigere il manifesto.
Subito dopo la presentazione di questa bozza, alcuni commentatori si sono chiesti come avrebbero fatto i vertici del partito a convincere le aree più moderate del Pd a votare il testo, considerato ideologicamente più di sinistra rispetto al vecchio manifesto, approvato nel 2008 alla fondazione del partito. Un’ipotesi era votare il manifesto “con riserva”, lasciando alla nuova assemblea il compito di approvarlo definitivamente, magari con alcune modifiche. Un’altra ipotesi era che il nuovo manifesto entrasse in vigore senza archiviare il precedente.
E così è stato.
ENRICO LETTA, DAL DISCORSO ALL‘ASSEMBLEA DEL 21 GENNAIO
«Questo manifesto non si ponga il problema dell’abrogazione del lavoro che fu fatto alla nascita del Pd, da giganti, rispetto ai quali non mi sento di paragonarmi, che rimane parte dell’atto di nascita del nuovo Pd»
Ora il Partito democratico ha di fatto due manifesti in vigore: uno approvato 15 anni fa e un altro in vigore da pochi giorni. Ma che rapporto c’è tra i due testi? Quanto sono simili o diversi tra loro? E che cosa ne pensano i candidati alla segreteria?
I due manifesti
Il manifesto è un documento fondamentale per un partito perché elenca i valori e i principi alla base della sua attività politica. Non a caso, l’idea di aggiungere l’aggettivo “costituente” a tutti gli organi al lavoro sul congresso del Partito democratico (lo stesso congresso è stato definito “Congresso costituente”) rimanda ai lavori che nel 1947 portarono l’Assemblea costituente della neonata Repubblica italiana a redigere la Costituzione. Tuttavia, come hanno fatto notare alcuni commentatori, il fatto che oggi il Pd abbia due manifesti sarebbe come affermare che uno Stato abbia due Costituzioni.
Il testo approvato nel 2008 e quello votato il 21 gennaio 2023 hanno vari punti in comune, tra cui la tutela dei diritti, la difesa della Costituzione e della democrazia, il dialogo con l’Europa e l’attenzione verso i giovani e le disuguaglianze sociali. Il nuovo manifesto dedica però più spazio alla questione ambientale, ponendo lo sviluppo sostenibile al primo posto tra gli obiettivi del nuovo Partito democratico con la lotta alle disuguaglianze e la difesa della democrazia.
La differenza tra i due manifesti che ha fatto più discutere riguarda il posizionamento dello Stato italiano all’interno dell’economia di mercato. Il primo manifesto afferma che «un mercato aperto è strumento essenziale per la crescita» e che il compito dello Stato «non è interferire nelle attività economiche, ma fissare le regole per il buon funzionamento del mercato». Il nuovo manifesto parla più volte di «Stato regolatore», che possa «orientare la dinamica dei mercati, inclusi quelli finanziari, verso gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile».
Questo cambio di rotta è stato letto come un’apertura del Partito democratico ad Articolo uno, il partito nato nel 2017 in seguito a una scissione con il Pd, che ha partecipato ai lavori congressuali e di cui il segretario Roberto Speranza è stato nominato garante insieme a Letta. Non a caso, gli esponenti dell’area progressista e di sinistra del Partito democratico sono stati quelli che hanno valutato meglio il nuovo manifesto. L’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando, per esempio, lo ha definito «un buon compromesso».
Al netto dei giudizi di merito, al momento non è chiaro come i due testi saranno utilizzati e quale sarà la posizione del partito sui punti di differenza tra i due manifesti.
I giudizi dei candidati
Sul nuovo manifesto i quattro candidati alla segreteria del Partito democratico – Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo, Elly Schlein e Paola De Micheli – hanno espresso posizioni piuttosto diverse tra loro.
Il più critico con il documento è stato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, appoggiato dall’ala riformista e moderata del partito. «A me il manifesto del 2007 pare ancora attuale», ha detto Bonaccini nel suo intervento all’Assemblea nazionale.
Di parere opposto è stata invece la deputata ed ex vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, considerata la principale sfidante di Bonaccini, appoggiata dagli esponenti di sinistra del Pd e probabilmente anche da Articolo uno. «Oggi è un bel giorno perché si fa partire una storia nuova, con un manifesto che mette al centro le questioni che la destra non affronta: il clima, il lavoro precario e le disuguaglianze», ha dichiarato Schlein alla fine della riunione. Secondo fonti stampa, anche il deputato Gianni Cuperlo avrebbe accolto positivamente il nuovo testo.
Infine, la deputata Paola De Micheli ha promosso solo parzialmente il nuovo manifesto. «Ritengo che il testo del manifesto abbia alcune conquiste e molte lacune», ha dichiarato l’ex ministra delle Infrastrutture a L’Avvenire.
"Mi piace""Mi piace"
Ormai la gara ad oscurare Conte e M5S mettendo in contrapposizione alla Meloni la sola EllySchlein in tutte le trasmissioni e stampa
è imbarazzante.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Insomma due “sòle” una di destra e l’ altra di centro
"Mi piace"Piace a 1 persona
Che altro aspettarsi da questo mausoleo che non vuole lasciare il poltronificio ! Le p.. dei vari manifesti targati Pd ,uno piu vergognoso dell altro ? Il nulla cosmico !
"Mi piace""Mi piace"
Hanno creato il giocattolo per i new ALLOCCHI!
"Mi piace""Mi piace"
Sondaggi: dopo la vittoria di Schlein il Pd cresce di 3 punti e supera il M5s (in calo di 2,5). Primarie, il 22% dei votanti veniva dai 5 stelle.
Dopo le primarie, il Pd è in crescita di tre punti percentuali (dal 16,5 al 19,5 per cento). E il M5s in calo di due punti e mezzo (dal 18,5 al 16 per cento) e di conseguenza dietro i dem. A rilevarlo è il sondaggio di Noto per “Porta a Porta” che andrà in onda il 28 febbraio. La fotografia dei consensi tra le persone intervistate mostra i primi effetti dell’elezione della nuova segretaria dem Elly Schlein e conferma la sofferenza in casa del Movimento 5 stelle: l’arrivo di una leader che rischia di sovrapporre i propri temi di battaglia con quelli di Giuseppe Conte è destinato ad avere conseguenze propri sui consensi del M5s.
"Mi piace""Mi piace"
Non è così. Questo è quello che auspica l’insetto che ha commissionato il sondaggio
Da oggi in avanti Tutti i sondaggi, manipolati, vorranno proporre tale visione. Ma nel frattempo sarà guerra civile all’interno del PD.
E tra un partito popolare come il M5S e uno ancora alle prese con le beghe interne chi ti aspetti che prevalga?
"Mi piace"Piace a 3 people
Vediamo, la Schlein è nuova, c’è entusiasmo, ha dalla propria parte un apparato mediatico mostruoso che la farà apparire come la nuova Che Guevara, mentre Conte e il M5S verranno oscurati o dati per morti h24.
Preferisco non rispondere.
"Mi piace"Piace a 3 people
CHIMIAMAMISEGUA!
"Mi piace""Mi piace"
Re, ora c’è per l’appunto entusiasmo ed ubriacatura post vittoria.. staremo a guardare non con le mani in mano e con consapevolezza di essere una grande opportunità e possibilità per l’Italia!! Chi ci amerà o rispetterà ci seguirà o affiancherà!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ma quale nuova opportunità? In che senso ????
"Mi piace""Mi piace"
ladri e ladra!!!
si sono appropriati delle tematiche dei M5S e le spacciano come LORO NUOVE PROPOSTE.
Vedremo che salti mortali faranno per giustificare l’invio di armi con il loro pacifismo di facciata.
Da notare la velocità con cui hanno riposizionato culo e lingua, senza passare per il via.
Mentre il Saudita di Rignano sputa fiele.
Il suo candidato ha OVVIAMENTE perso, unica consolazione di queste “primarie” farlocche, visto come si esulta dalle parti di GEDI.
"Mi piace"Piace a 2 people
Assolutamente, si sta appropriando dei temi del M5S per dissanguarlo.
Se Conte&Co. saranno capaci, oltre a rivendicare gli stessi temi, metteranno sul fuoco nuovi temi per mettere la Schlein con le spalle al muro.
Qualche idea ce l’ho: conflitto d’interessi(togliere i giornali agli Agnelli-Elkann, le tv a Berlusconi, ecc), basta armi all’Ucraina, mettere un freno al liberismo e alla globalizzazione, no al vincolo esterno, via il pareggio di bilancio dalla Costituzione, chiusura delle scuole e delle cliniche private a favore di quelle pubbliche, multe in base al reddito, protezione dei confini, ecc.
A mio modesto parere con temi del genere potrebbero far scoppiare il partito in mano alla Schlein.
"Mi piace""Mi piace"
L’unica contromisura efficace da rispolverare per l’occasione è lo streaming. Mi spiego: si lasci santificare la neo segretaria dal sistema mediatico per un paio di settimane. Poi Conte inviti la schlein a una serie di tavoli programmatici, per valutare insieme se c’è un futuro: sul tappeto, il m5* può e deve mettere quelle che sono le PROPRIE storiche battaglie politiche e identitarie. Solo in questo modo è possibile ristabilire le vere posizioni. Penso che due tre incontri impostati così siano opportuni.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Oramai comunque il pd non è più partito di sx e sradicare le convinzioni che ora lo sostengono per Elly sarà arduo..
"Mi piace"Piace a 1 persona
giansenio, preferibilmente le battaglie storiche scomode che metterebbero la Schlein in una posizione molto scomoda.
Immaginiamo cosa succederebbe se fosse costretta ad appoggiare una seria legge sul conflitto d’interessi? I giornali e i poteri che oggi la esaltano inizierebbero a bombardarla, idem la metà del partito che non l’ha sostenuta.
Vale anche sulle armi all’Ucraina, sulla spazzacorrotti, sul pareggio di bilancio in Costituzione, ecc.
Ovviamente il M5S deve martellare anche sul salario minimo, il reddito di cittadinanza, superbonus.
Naturalmente con lo streaming metterebbe a nudo ancora più efficacemente le PROBABILISSIME incoerenze della Schlein e del PD.
Va tolto il velo di Maya agli allocchi che credono di aver a che fare con un nuovo PD.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Mokj Cukj, vedremo.
"Mi piace""Mi piace"
Travaglio da Floris.
Mentana ha annunciato solo la presenza di Calenda e Casini.
"Mi piace"Piace a 2 people
Figurati lo vede come il fumo negli occhi 🤬!!
"Mi piace"Piace a 2 people
E ci sono anche Barbara Floridia e Dibba.
"Mi piace""Mi piace"
@ RE SALMONE
Esattamente quello che intendevo. 👌
"Mi piace"Piace a 2 people