Meloni contro Macron, ma la politica estera non si fa coi lamenti

(LUCIO CARACCIOLO – lastampa.it) – La prima cosa da fare quando si partecipa a una competizione è sapere da dove si parte. Avere la misura di sé stessi. Quando poi la gara è fra noi europei, epigoni di nazioni che fino a un secolo fa dettavano legge nel mondo e che non hanno ancora finito di elaborare il lutto, l’operazione verità è assai dolorosa. Ma necessaria.

E la realtà è che in ambito europeo l’Italia non è allo stesso livello della Francia o della Germania. Quando Giorgia Meloni bolla «inopportuno» l’invito di Macron per ricevere Zelensky con Scholz all’Eliseo, prima del Consiglio europeo cui per la prima volta il leader ucraino ha direttamente partecipato, dimostra di non considerare i rapporti di forza. L’unica potenza nucleare e membro permanente del Consiglio di Sicurezza nell’Ue, insieme alla maggiore economia continentale, hanno da tempo formalizzato il loro primato in ambito comunitario. Mascherando le fondamentali differenze di cultura e di interessi che le dividono.

Ma sapendo che proprio per questo hanno bisogno l’una dell’altra. L’Italia viene subito dopo, ma appunto dopo. Spesso si trova ad arrancare in categorie inferiori al suo peso causa la difficoltà a stabilire quel che vuole.

Inoltre, se si soffre un’esclusione comunque scontata, forse lamentarsi in pubblico non è il miglior modo di reagire. Se fai l’offeso contribuisci ad autoridurti. Infatti Macron ha colto l’occasione di affondare il colpo. Il presidente francese ha osservato con gusto: «Come sapete, Germania e Francia hanno un ruolo speciale nella questione ucraina da otto anni. E poi credo che spetti a Zelensky scegliere il formato che preferisce». Sia chiaro: in quegli otto anni (2014-22) la “coppia” franco-tedesca non ha prodotto un successo. Ancora una volta per non aver misurato la propria potenza. È chiaro che Putin considerava e continua a considerare solo gli americani veri interlocutori sull’Ucraina. Quanto agli americani, la loro opinione sulle velleità di mediazione franco-tedesca (allargata ai polacchi) nel 2014 a Kiev è stata lapidariamente consegnata alle cronache da Victoria Nuland, plenipotenziaria Usa impegnata a scatenare piazza Majdan contro il presidente pro-russo Janukovič: «Unione Europea fottiti!». A ciascuno il suo. Ma solo se te lo puoi permettere. Certo, nella stagione di Draghi un marziano avrebbe potuto credere che Parigi e Roma fossero alla pari. Ma scambiare il rapporto personale fra due leader che se avevano un problema lo affrontavano improvvisando una cena “privata” con quello fra i rispettivi paesi porta fuori strada.

Infine, l’obiettivo di un paese serio non può essere il posto a tavola. Per essere invitato deve avere qualcosa da dirvi e da scambiarvi. Eventualmente tirando calci sotto il tavolo. Ma per questo serve appunto la coscienza dei propri interessi. Niente e nessuno ci impedisce di elaborarli e difenderli, salvo noi stessi. Le acidità verbali fra italiani e francesi, conditi da meno visibili sgambetti, non devono farci perdere di vista l’importanza di agire insieme sulle cose che contano. A cominciare dalla partita sul patto di (in)stabilità e (de)crescita – il “miracolo” della clamorosa crescita italiana proprio quando il patto è stato sospeso qualcosa dovrebbe insegnarci. Su questo gli interessi di Italia e Francia parrebbero allineati. Così come non è affatto scontato che sulle migrazioni e sulle politiche mediterranee si debba litigare. I prossimi mesi ci diranno se Roma e Parigi riusciranno a stabilire sull’essenziale una linea comune. Tra parentesi: siamo in guerra. Non la stagione dei teatrini.

18 replies

  1. Con l’eleganza che gli è propria (anche quando esprime opinioni divergenti) Caracciolo ha messo i puntini sugli i. In altre parole – o parolacce – al di là delle cortesie di maniera, che a capo dell’esecutivo ci sia Draghetto o Paperina, non contiamo una minchia

    Piace a 1 persona

    • L’hai toccata piano, Alfredo, ma come darti torto? Per contare qualcosa (finalmente), avremmo per esempio potuto farci promotori di un piano di pace, ipotizzando proposte concrete all’Ucraina (tipo revisione degli accordi di Minsk) e alla Russia (che vincerà questa guerra, o almeno non la perderà mai, fatevene una ragione tutti). Avremmo fatto un figurone, ma niente, continuiamo ad essere cornuti e mazziati. E a non contare niente, sull’orlo della 3a Guerra Mondiale.

      Piace a 4 people

  2. Meloni fa l’offesa per il mancato invito di Macron sull’Ucraina
    Certo che se il massimo che faceva era portarsi dietro la bambina…
    Ma l’Ucraina l’ha presa per un lunapark?

    "Mi piace"

    • Pinta pinta la carretta! Io ravviso, sei troppo per questo blog!
      X gatto
      Grande gatto , queste sciacquette pensano di perculaziendare una morta di fama prendendo soavemente in giro , pensando di fermare i nazisti con peti , cuoricini e pettini per cani!
      Brezza era il soprannome di un vecchio signore di Certaldo, operaio , con il quale si partì in gruppo per una marcia della pace a Roma, ora con tutti ste travi d’avviso formato meridione , a salvaguardare i loro giubbotti anti proiettili pistole teser contro penne BIC o a stilo, a sfera sarebbe troppo, per proteggersi dai mostri che hanno nelle mutande, incolpando chi non conoscono, perché sono tutti cugini e parentume, loro.
      Faccia da Metropolis sarebbe l’ora di provare a zappare! Un tessuto sociale di regione contro familiari di condomini, siete quello che vi meritate, una cloaca a cielo aperto tutta per voi!

      "Mi piace"

      • L’orto l’ho già zappato e preparato, pronto per essere seminato e per rincalzare le prime piantine. Nel frattempo preparo la pacciamtura estiva con le potature del giardino.
        Avresti bisogno anche tu di un pò di attività all’aria aperta.
        Da quello che scrivi non stai tanto bene.

        Piace a 2 people

      • È vero, non sto per niente bene, mi manca un centro di gravità istituzionale, me lo da lei? Se avessi potuto avere un orto , una due ore mi avrebbero tolto sicuramente qualche grillo morto in zucca, e adesso? Guardi che non è una situazione semplice più si osserva in piccolo e pulito e più la fatica che si palesa diviene enorme più che si guarda al gigante e più assalgono dubbi paure vecchi rancori e gelosie, io sarei per la pace , ma con una penna a stilo in mano oggi è difficile poter pensare di portare avanti una causa che si ritiene opportuna. Se essere adulti significa divenire degli esseri pensanti quanto socialmente maturi , utili e (integrati) mi dia lei una dritta che faccia anche piacere perseguire; proporre di far leggere il canzoniere del Petrarca o le novelle del Boccaccio a stranieri che intanto ci insegnano la loro lingua e cultura potrebbe essere un primo passo di un lungo cammino, ma se insistono su biutiful e bruttiful io non ci posso fare nulla; il microcredito è un ottimo strumento di sviluppo su piccola scala, ma se le idee vengono sistematicamente boicottate per semplice configurazione di malasorte altrettanto non ci posso fare nulla. Comunque è qualcosa che è difficile da digerire, non tanto per la questione in sé, quanto per la continua strumentalizzazione di attività culturali , di strumenti legati a inserimenti delle menti migliori su di un assetto da guerra che comporta un ritorno di elementi di contrapposizioni civili, come se il genio civile fosse una borraccia ormai rotta e irrecuperabile. Ho quasi l’età della pensione, che sgarbo!

        "Mi piace"

      • domani al nord freddo ma soleggiato,
        quasi quasi mi faccio uno shampoo, o una doccia?
        shampoo e doccia, meglio, ma prima sposto i sacchi della pacciamatura al sole così si asciugano.
        Devo fare il salvataggio del mio PC in ufficio, lo faccio sempre da solo, non voglio che il tecnico ci metta le mani.

        "Mi piace"

  3. Al consiglio d’Europa il voto di Malta conta quanto il nostro però poi Germania e Francia svolgono il ruolo di direttori d’orchestra nelle situazioni importanti senza che vi sia nessun regolamento che stabilisca ciò. Si chiama EU cioè unione europea ma di che unione si tratta ? A me non sta affatto simpatica la Meloni ma ancor meno gli ipocriti europeisti della domenica. Le iniziative franco-tedesche sono state a rimorchio Usa ,qundi guerraiole e subalterne. Nulla di cui andare fieri. E allora per quale motivo ,se l’Italia non fosse anchessa in mano a degli invasati usadipendenti guerrafondai, non ritagliarsi un ruolo adeguato alla propria importanza geo politica ed economica. Contiamo solo come partecipatori obedienti con il portafoglio ?

    "Mi piace"

    • il portafoglio noi lo andiamo a chiedere, perchè il nostro è vuoto.
      Lo sgarbo è continuo negli anni.
      Se ogni volta che cambia il PDC, cambia anche la politica estera, quale affidamento potrebbe mai avere l’Italia?
      La politica estera è tema molto delicato e non si improvvisa ogni volta, ci devono essere dei punti fermi nel tempo, ed anche i toni, non devono essere urlati, come la nostra PDC.
      Pare di assistere ad un pessimo film sugli ITALIANI ALL’ESTERO dei fratelli VANZINA.

      Piace a 1 persona

  4. I possibili casi per uscire dall’impasse in cui si è cacciata la pesciarola in tailleur griffato, sono due: 1) Annullare la lettura del messaggio di Zelensky a Sanremo, in subordine organizzare una sonora fischiata della platea (ad Amadeus resterebbe solo la traduzione nel linguaggio dei sordomuti). 2) Farsi promotrice di una conferenza di pace per mirare al non ingresso dell’Ucraina nella Nato e così agevolare il negoziato con Putin.
    In altri termini mostrare le 00 che dice di avere.

    La strada maestra è questa anche per avere i denari che ci devono a Bruxelles. Giocare duro per contare di più! Ma mica grida isteriche come se si trovasse a fare un comizio alla Garbatella e/o allacciare alleanze ancora più strette con i paesi Visegrad, in particolare con la Polonia e così beccarsi il sicuro taglio dei viveri.
    Al governo manca un Conte maestro di diplomazia, che ora dall’opposizione fa quello che può. Cioè niente.

    "Mi piace"

  5. La verità? (Fuori dai denti): questa capra buzzurra che inveiva come una esorcista contro Conte, non ne vale nemmeno la scarpa sinistra. Se non partiamo da questo non c è niente da correggere

    "Mi piace"

  6. “Ma per questo serve appunto la coscienza dei propri interessi. Niente e nessuno ci impedisce di elaborarli e difenderli, salvo noi stessi.”

    Ma una volta chi diceva roba del genere non era un pericoloso sovranista contro cui tutti si scagliavano, compreso Caracciolo, perché voleva distruggere l’amata UE?

    Come sempre Caracciolo una riga è sovranista, la riga dopo europeista, la riga dopo mezzo e mezzo… Di tutto un po’.

    "Mi piace"