Chi giubila per il Giubileo?

(Anna Lombroso per il Simplicissimus) – E d’altra parte “sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana”, quindi c’è da aspettarsi che esulti in vista del “dell’evento storico”.

Il suo governo ci metterà tutto l’impegno, lo ha ribadito urbi et orbi con un messaggio rivolto a 1,3 miliardi di fedeli in tutto il mondo, per garantire “la piena collaborazione dell’esecutivo per ospitare i milioni di pellegrini….”. E ha aggiunto, “questo Governo ha lavorato fin dal suo insediamento per la firma del primo Dpcm sulle opere essenziali e indifferibili per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa Cattolica del 2025. Roma e l’Italia intera si preparano a celebrare un evento indissolubilmente legato all’identità stessa della Città Eterna, che è Capitale del Cristianesimo e che ospita lo Stato della Città del Vaticano”.

Ovviamente queste dichiarazioni devono riaffermare la qualità “sociale”, che già viene presentato come di “interesse generale”(d’altra parte è stato dichiarato di interesse generale per romanisti e laziali in forma bipartisan, anche il nuovo stadio, pure quello commissariato dall’onnipresente sindaco) e che presto diventerà una emergenza per via di fisiologici ritardi e ostacoli di carattere burocratico, cui le varie semplificazioni così care al susseguirsi di governi non hanno posto rimedio, in modo da generare misure speciali, ampliare le competenze commissariali, consentire spese eccezionali, aggirare controlli sulla compatibilità ambientale.

Già si parla di una sfida contro il tempo: i cantieri vanno aperti e completati in meno di 24 mesi rispettando dei canoni che riguardano accessibilità e mobilità, ambiente e territorio, riqualificazione e valorizzazione, accoglienza e partecipazione. Delle 87 “opere”, 32 sono di riqualificazione e valorizzazione, altri 23 relativi ad accessibilità e mobilità, 8 dedicati al capitolo accoglienza e partecipazione e 24 per ambiente e territorio, per 1,8 miliardi di risorse complessive, di cui un miliardo di fondi giubilari, a cui si aggiungono ulteriori 500 milioni di euro che riguardano invece i 335 interventi già definiti con fondi Pnrr per la realizzazione del Piano “Caput Mundi” . All’appello mancano altre 48 opere per ulteriori 300 milioni, che saranno oggetto di un successivo Dpcm.

Il grande paradosso che caratterizza la narrazione di questi grandi eventi consiste appunto nel volerci far credere che si tratti di opportunità e occasioni speciali pensate e realizzate per eseguire interventi che altrimenti non troverebbero spazio nei bilanci di Stato e enti locali. Come se solo l’eccezionalità possa permettere e autorizzare l’esecuzione di opere e la erogazione di servizi pagati dai cittadini, come dimostra l’assunzione estemporanea da parte di Ama di 83 nuovi operatori ecologici entrati nella municipalizzata per concorso e assegnati a diverse sedi territoriali: “ un tassello, ha dichiarato inorgoglito il sindaco, fondamentale per le risorse umane del Piano Industriale varato di recente, che prevede circa 600 lavoratori e lavoratrici in più, al netto del turnover, nell’organico dell’azienda entro il Giubileo”.

Di precedenti nazionali ed esteri ce ne sono a bizzeffe e spiegano la riluttanza di grandi capitali meno citrulle della nostra a ospitare giochi truccati, esposizioni farlocche che nascondono speculazioni, sacco del territorio, pressione sulle risorse, espulsione di residenti per far posto a scenari effimeri. Londra, per non parlare di Rio stanno ancora pagando debiti e in tutte e due le capitali cittadini cacciati via dai centri storici che dovevano esibire un’immagine degna di una reputazione mondiale, vivono ai margini in bidonville e slums.

Nel 2015 il Giornale dell’Architettura annunciava trionfalmente “Expo e dopo Expo: le aree dismesse faranno la Milano del futuro”. Era stato preveggente, se oggi sappiamo che la Capitale morale si è consegnata senza resistenza alcuna al terziario delle banche, delle firme, dell’accoglienza in lussuosi residence e foresterie per manager che si augurano di ripristinare i fasti della Milano da bere: a sud dello Scalo Romana il progetto Symbiosis sta completando l’headquarter di Fastweb con una nuova piazza, l’ICS International School, mentre sono in fase di costruzione gli ultimi edifici che ospiteranno tra gli altri la sede della Louis Vuitton, che farà compagnia alla Fondazione Prada già collocata nel 2015. La Darsena è sta riqualificata e “valorizzata” come passeggio per gli appassionati di happy hour e l’edificio firmato da Herzog & de Meuron, soprannominata la “piramide”, nell’area compresa tra Viale Pasubio e Viale Crispi, lungo il tracciato delle antiche Mura Spagnole, risalenti al Quindicesimo secolo, è la nuova sede di Feltrinelli e di Microsoft.
E come non gioire della riqualificazione più grande d’Europa, quello dell’area di Porta Nuova-Varesine dove si è materializzato il nuovo skyline del centro direzionale, dalla Torre Diamante alla Torre Solaria e dove ha trovato posto il grattacielo più alto d’Italia, la Torre Unicredit di 231 metri, da far invidia agli sceiccati che da anni hanno rinunciato a esprimere in elevata statura le loro ossessioni megalomani.

Inutile scavare nel passato, ricordare le stazioni mai finite e diventate siti archeologici. E inutile anche cercare i conti da saldare del Giubileo della Misericordia,che andranno a sommarsi a quelli delle Olimpiadi invernali e di altri trastulli per speculatori tanto poco creativi da ripercorrere sempre le stesse malefatte.

Per la Chiesa il Giubileo è l’occasione per i fedeli di godere dell’indulgenza plenaria. Ma non deve esserci indulgenza per i predoni.

1 reply

  1. Brava!! L indulgenza è sempre per i soliti mangiatori !cosi come in passato l indulgenza si comprava in monete d oro alla chiesa ! Nulla è cambiato! La storia ci è maestra ..

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