Armi, le prime 100 imprese della Difesa per Paese: 41 sono statunitensi

Nel 2020 hanno fatto ricavi per 583 miliardi: cresce molto l’industria cinese, quella europea pesa, ma è divisa. Al primo posto i produttori americani, guidati da Lockheed, con 285 miliardi di dollari di ricavi e una quota di mercato del 54% tra le prime 100 maggiori aziende di armi. […]

(DI GDS – Il Fatto Quotidiano) – Al primo posto i produttori americani, guidati da Lockheed, con 285 miliardi di dollari di ricavi e una quota di mercato del 54% tra le prime 100 maggiori aziende di armi. Secondi i cinesi, cinque aziende con ricavi per 66,8 miliardi e una quota del 13%. L’industria europea ha totalizzato 109 miliardi, ma non è un soggetto unitario: è la somma di 26 aziende di Paesi diversi, tra cui sette britanniche, con 37,5 miliardi. Le nove principali aziende russe hanno totalizzato 26,4 miliardi.

I primi 100 produttori nel mercato mondiale delle armi hanno totalizzato vendite per 531 miliardi di dollari nel 2020, secondo i dati del Sipri, l’istituto di ricerca di Stoccolma: +1,3% rispetto al 2019 in termini reali (esclusa l’inflazione), nonostante una contrazione dell’economia globale del 3,1% nel primo anno di pandemia. I dati si inseriscono in una spesa militare mondiale che nel 2021 ha superato per la prima volta i 2.000 miliardi di dollari (2.113 miliardi, +0,7% in termini reali sul 2020) tenendo conto di tutte le voci (ad esempio il personale). Il Paese che spende di più sono gli Usa (801 miliardi), seconda la Cina (293 miliardi), terza l’India (76,6 miliardi), quindi Gran Bretagna e Russia. Qui una breve mappa per Paesi.

Stati Uniti.
Le aziende americane dominano, 41 nelle prime 100. I dati elaborati dal Sipri sono riferiti al 2020 e solo ai ricavi nelle “armi e servizi militari”, salvo diversa indicazione.

Al primo posto c’è Lockheed Martin, nota per la produzione dei cacciabombardieri F-35, 58,2 miliardi di dollari di ricavi su 65,4 miliardi del gruppo. Lockheed possiede anche uno dei maggiori costruttori mondiali di elicotteri, Sikorsky. Nel bilancio 2021 i ricavi del gruppo sono aumentati a 67 miliardi, l’utile netto è più che triplicato, da 2,05 a 6,31 miliardi.

La seconda, Raytheon, con 36,78 miliardi di ricavi, è il primo produttore mondiale di missili, i più noti sono i Patriot. Fabbrica anche gli Stinger e, con Lockheed, i Javelin anticarro forniti anche a Kiev. Terza Boeing, 32,1 miliardi di ricavi nella difesa, conosciuta soprattutto per i jet da trasporto passeggeri. Produce caccia, aerei da trasporto e rifornimento (B767), elicotteri, ha accordi industriali con l’italiana Leonardo, che ha però battuto – alleata con la svedese Saab -nella gara del Pentagono per il nuovo aereo addestratore.

Gran Bretagna.
La prima europea è la britannica Bae Systems, sesta con 24 miliardi di ricavi nel settore armi, il 97% del suo totale. Partecipa alla costruzione dell’Eurofighter nel consorzio con l’industria italiana (Leonardo), tedesca e spagnola (Airbus). Attiva anche negli armamenti terrestri e navali.

Cina in crescita.
Dal settimo al nono posto tre cinesi. Secondo il ricercatore del Sipri Nan Tian i cinesi “sono diventati alcuni dei produttori di tecnologie militari più avanzate del mondo”. Norinco, 17,9 miliardi di ricavi, ha sviluppato il sistema di navigazione satellitare militare e civile BeiDou. Quindi Avic (aeronautica) e Cetc.

Italia e Francia.
Al decimo posto ancora un’americana, il gruppo di elettronica L3Harries, 14,19 miliardi di ricavi, poi si torna in Europa. Airbus, gruppo controllato dagli Stati francese e tedesco (la Spagna ha una piccola quota), produce aerei, soprattutto jet commerciali, elicotteri e ha importanti attività nello spazio, 11,99 miliardi di dollari di ricavi, su un totale di 56,9 miliardi. Leonardo è tredicesima con 11,16 miliardi, i punti di forza sono i velivoli militari (Eurofighter e M-346), gli elicotteri, l’elettronica. Insieme a Airbus e Bae (37,5% ciascuna), Leonardo è azionista (25%) di Mbda, la società da 4,05 miliardi di dollari di ricavi nel 2020 che è il numero due mondiale nei missili. È l’unico esempio di industria europea integrata nella difesa. Nei primi 100 c’è anche Fincantieri (2,66 miliardi).

Russia.
L’azienda più grande è Almaz-Antey, 17esima con 6 miliardi di ricavi tra artiglieria e missili. Più indietro United Shipbuilding Corp. (3,7 miliardi), preceduta dalla francese Dassault Aviation (3,7 miliardi), che fa il caccia Rafale.

Israele.
Ha una forte presenza nell’elettronica, droni e tecnologie, con Elbit (4,24 miliardi) e Iai (3,5 miliardi).

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