Paolo Gentiloni anticipa il siluro europeo contro l’Italia. E Repubblica gioca di sponda, annunciando i prossimi diktat. Le chiamano riforme indispensabili, ma sono tagli e tasse: a cominciare dal catasto. La Francia gela Kiev: «Per l’ingresso nella Ue ci vorranno 15-20 anni».

(Maurizio Belpietro – laverita.info) – Pensavate che essendo occupata con l’Ucraina l’Europa si fosse dimenticata di noi? Beh, vi sbagliavate. Perché con la premura che ben conosciamo Bruxelles ha deciso di inviarci le sue raccomandazioni, ricordandoci i guai delle nostra economia e indicandoci la via per risolverli. In breve, la ricetta della Commissione Ue è la stessa di sempre, cioè dai
tempi di Rigor Monti: più tasse. Chi pensava che bastasse la presenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi per rassicurare i falchi europei purtroppo rischia di doversi ricredere in tempi stretti, perché l’Unione pretende che l’Italia vari il disegno di legge Concorrenza così come è stato disegnato dal governo e reclama a gran voce la riforma del catasto, ossia una stangata sulla casa.
Anticipate dal duplex Repubblica-Stampa (non a caso dello stesso editore), le raccomandazioni di Bruxelles somigliano più a un diktat: o fate quel che chiediamo oppure vi tagliamo i viveri, vale a dire i fondi del Recovery plan. A esplicitare la minaccia ci ha pensato direttamente Er moviola, al secolo Paolo Gentiloni, ex presidente del Consiglio per grazia ricevuta da Matteo Renzi, e attuale Commissario europeo con delega all’economia per grazia di Giuseppe Conte e compagni. In un’intervista al quotidiano sabaudo diretto da Massimo Giannini, il premier nominato con la missione di impedire agli italiani di votare non ha usato mezze parole, rivelandosi insolitamente loquace: l’economia mondiale va verso la recessione e l’Italia deve decidersi ad affrontare i suoi problemi, perché è finito il tempo del sostegno universale. Il messaggio non lascia spazio a dubbi: se non ci saranno le riforme, l’Europa chiuderà i rubinetti. E per chi non fosse in grado di intuirle da solo, le misure che la Ue pretende sono esplicitate sul giornale gemello diretto da Maurizio Molinari. Le raccomandazioni europee prevedono un taglio della spesa corrente, una riduzione credibile del debito pubblico, investimenti per la transizione verde e digitale, più una revisione delle aliquote marginali, con allineamento dei valori catastali ai valori di mercato.
In pratica si tratterebbe di un suicidio assistito dall’Europa, la quale si incaricherebbe di aiutarci a completare l’opera avviata 11 anni fa dall’ex rettore della Bocconi e dalla quale non ci siamo ancora ripresi. Con la formula apparentemente asettica dell’allineamento dei valori delle case a quelle di mercato l’Unione intende che si devono tassare gli immobili, attuando cioè una patrimoniale sul bene che accomuna gli italiani. Quali siano le conseguenze le abbiamo già misurate con Mario Monti, quando grazie alla stangata sulla casa il mercato crollò, gli investimenti immobiliari si bloccarono e un pezzo importante di Pil andò a farsi benedire, frenando la ripresa italiana. Per i proprietari di immobili la riforma del catasto sarebbe una doppia beffa, perché mentre le rate dei mutui salgono a causa dell’inflazione e il bonus del 110 per cento per molti si sta rivelando un rebus, si ritroverebbero con appartamenti tartassati dal Fisco e, come è facile immaginare, con un mercato delle compravendite in contrazione.
Non meno devastante il disegno di legge Concorrenza reclamato dalla Ue, che, come ha spiegato su queste pagine Giulio Tremonti, in altri Paesi è stato disinnescato, ma che in Italia con il ricatto del debito pubblico rischia di spalancare le porte alla concorrenza di operatori stranieri, svendendo una parte vitale per l’economia del Paese.
Per non parlare poi della transizione ecologica, che per molte aziende minaccia di trasformarsi in un aggravio di spesa, richiedendo investimenti che certo si fa fatica a considerare semplici in un momento in cui con la guerra in Ucraina tutto si complica, a cominciare dai costi dell’energia per finire al rincaro delle materie prime dovuto al blocco dei porti sia in Cina sia nel Mar Nero.
Forse qualcuno immagina che per attuare le richieste che arrivano da Bruxelles ci sia tempo, ma così non è, perché l’Unione vuole tutto e subito, nonostante il conflitto in corso. Il che non è una nostra previsione, ma le dichiarazioni rilasciate ieri pomeriggio da Frans Timmermans, vice presidente vicario della Commissione europea e commissario per il clima, il quale, incurante degli sconvolgimenti geopolitici in corso, ieri si è fatto intervistare da Lucia Annunziata per comunicare che i «tempi sono strettissimi». Tradotto: Draghi o non Draghi, abbiamo la pistola alla tempia e a puntarcela sono quei simpatici signori che ci chiedono di inviare armi all’Ucraina.
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Un disco rotto, sempre la solita manfrina: fare credere alla gente comune che si voglia attentare ai loro sudati risparmi o alla casa, e non ai soliti pluripossessori di immobili (magari nemmeno censiti, o censiti come case popolari) che grazie alle farraginosità del catasto fanno affari d’oro affittando o rivendendo immobili.
Mi chiedo: ma in un’epoca in cui è possibile informarsi e scoprire le vere ragioni di un provvedimento come questo e chi vada a colpire (i ricchi, non certo la gente comune), a che pro spendere tempo a scrivere articoli come questo?
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Gentile Cora Tella, c’è ancora chi crede che i RICCHI siano persone con il conto in banca gonfio di milioni, con 4/5 auto di lusso in garage, con dozzine di appartamenti e ville intestate al loro nome. Bisogna ricredersi: i Paperoni non hanno nulla di accertabile e riconducibile a loro: solo, jn un qualche paradiso fiscale, hanno una società segretissima che è proprietaria di altre società cui sono intestate case, auto, barche, soldi. La fregatura colpirà NOI.
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La cura Grecia si appressa……
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Comunque sia: se è vero che bisogna adeguare le case al valore di mercato… allora visto e considerato che in questi anni il mercato delle abitazioni è crollato e si vedono case a 2 piani a 40.000 euro se non meno… bisogna anche ABBSASSARE le tasse, o no???
O facciamo come con la Fornero, per cui bisogna mandare in pensione le persone più tardi per adeguarle alla durata media della vita? E a proposito, ma con la riduzione causa COVID, non si è provveduto ad anticipare le pensioni?!?
Gentiloni, il GNENTE in persona, altro burattino come la Von der Nazi e Dragula.
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Ma sì, Belpietro è in totale malafede sulla riforma del Catasto, che, se fatta appena decentemente, permetterà di ovviare alle storture tipicamente italiane di case di lusso in centro a Roma che pagano meno tasse di uno sperduto fienile in val di Sole. Per non parlare di far emergere centinaia di migliaia, se non milioni, di abitazioni e locali fantasma per il fisco pur generando proventi ai proprietari e costando servizi alla collettività. Possibile che Belpietro sia sempre dalla parte degli evasori?
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Non so,vedremo,mi stupirebbe vedere che non aumenta nulla a chi già paga sempre.
Invece chi già fa il furbo continui a scamparla
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