(Enrico Mingori – tpi.it) – Da un lato un forte incremento delle prenotazioni dei vaccini, dall’altro la reazione inferocita di una parte dell’opinione pubblica. Come già avvenuto in Francia, l’introduzione del Green Pass obbligatorio per un’ampia serie di attività da parte del Governo italiano ha avuto un duplice effetto: incoraggiare – come previsto – le vaccinazioni, ma anche scatenare le proteste rabbiose di quella parte di cittadinanza più insofferente alle restrizioni anti-Covid.

Oggi, sabato 24 luglio 2021, su tutto il territorio nazionale sono in programma manifestazioni contro il Green Pass. La mobilitazione corre lungo i social network, da Facebook a Telegram, e porterà in piazza, secondo le previsioni, migliaia di persone in una ottantina di città italiane, da Roma a Milano, da Genova a Napoli, passando per Bergamo, Bologna, Padova, Cagliari e Catania.

Tra le organizzazioni promotrici delle proteste c’è Worldwide Demonstration, rete internazionale che oggi ha proclamato una giornata di iniziative in tutta Europa contro le restrizioni imposte dai governi per l’emergenza pandemica.

Un primo assaggio del clima di malcontento lo si è visto due giorni fa, nella serata di giovedì 22 luglio, subito dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto che ha introdotto l’obbligo di Green Pass per una serie di attività, tra cui le consumazioni al tavolo al chiuso in bar e ristoranti e l’ingresso a palestre, piscine, cinema e musei. In piazza Castello a Torino circa 2mila persone si sono ritrovate per affermare la loro contrarietà alla misura lanciando il “No paura day”.

“C’è una grande disinformazione e una censura da parte dei giornalisti”, ha attaccato uno dei leader della protesta, l’avvocato Maurizio Giordano. “Il Green Pass è inconcepibile non solo dal punto di vista costituzionale e secondo la normativa europea, ma anche umano: se vincoliamo i diritti al Green Pass siamo in uno stato di polizia o dittatura e ci stiamo arrivando a passi molto veloci. Siamo in situazione tragica. L’unica soluzione è comportarsi come prima del marzo 2020”.

Anche a Trieste, ieri, venerdì 23 luglio, alcune centinaia di persone hanno protestato contro il Green Pass in piazza della Borsa. “Il Green pass non è giustificato da niente perché tutta l’architettura del Covid si poggia sull’analisi di un tampone che viene usato in modo non scientifico”, ha attaccato uno degli organizzatori della manifestazione, Walter Pansini, presidente provinciale di Alister (Associazione per la libertà di scelta delle terapie mediche).