
(Francesco Bisozzi – ilmessaggero.it) – La nuova stretta di Natale rischia di costare circa dieci miliardi a ristoranti, bar e negozi. Tra i più colpiti il settore della ristorazione che grazie al solo pranzo di Natale fattura in un anno normale quasi 300 milioni e che per effetto di ulteriori limitazioni può arrivare a perdere, tra il 25 dicembre e l’inizio di gennaio, altri tre miliardi di euro di fatturato.
L’Italia in zona rossa a Natale e Capodanno comporterà invece per il settore del commercio al dettaglio 7 miliardi di perdite per via dei mancati acquisti di beni e prodotti, calcola Confesercenti. Dicembre è sempre stato un periodo clou anche per gli alberghi: nel 2019 gli hotel hanno fatturato 4 miliardi nel periodo natalizio, una buona parte dei quali tra il giorno di Natale e l’Epifania.
«A causa del clima d’incertezza ci sono in questo momento oltre centomila ristoranti con i frigoriferi pieni in vista del pranzo di Natale e che in caso di zona rossa totale dovranno buttare nel complesso più o meno 200 milioni di euro di derrate alimentari già acquistate», spiega il direttore generale di Fipe-Confcommercio Roberto Calugi.
Molte imprese del settore della ristorazione prima del virus realizzavano a dicembre il 20 per cento del loro fatturato annuo. «Se il settore rimarrà fermo anche nei giorni di festa, più della metà delle imprese della ristorazione non riuscirà a onorare le tasse prorogate ad aprile, dal momento che i ristori non bastano minimamente a coprire le perdite», prosegue il rappresentante della Federazione italiana dei pubblici esercizi. Piove sul bagnato. Il settore ha visto quest’anno il proprio fatturato contrarsi già del 40 per cento.
IL BARATRO
Almeno sessantamila le imprese della ristorazione a rischio chiusura e circa 300 mila i posti di lavoro in bilico attualmente. In crisi anche i fornitori: si prevede che a dicembre gli acquisti da parte dei ristoratori di materie prime alimentari saranno inferiori di 100 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Altrettanto drammatica la situazione in cui versano gli alberghi, che quest’anno stando alle stime di Federalberghi vanno incontro a un calo del fatturato dell’80 per cento. Questo mese il settore alberghiero perderà altri 4 miliardi: nel complesso il comparto dovrà accontentarsi nel 2020 di un fatturato complessivo inferiore ai cinque miliardi di euro, contro i venti miliardi di un anno fa.
L’Italia in zona rossa a Natale preoccupa infine Confesercenti. «Un blocco tra Natale, Capodanno ed Epifania comporterebbe per negozi e pubblici esercizi una perdita di 10 miliardi di euro, di cui 3 miliardi circa di consumi in bar, ristoranti e altri esercizi di somministrazione e 7 miliardi in acquisti di beni e prodotti», spiega al Messaggero il segretario generale di Confesercenti Mauro Bussoni.
Nel commercio e nel turismo, ricorda Confesercenti, sono a rischio chiusura causa Covid circa 150 mila imprese, di cui 70 mila negozi e 80 mila attività legate all’alloggio e alla ristorazione, per un totale di 450 mila posti di lavoro.
«Se lockdown deve essere, il Governo si impegni a sostenere le imprese con ristori adeguati, certi e immediati», prosegue il segretario generale di Confesercenti. Sui ristori che verranno concessi per il mese di dicembre regna ancora la totale incertezza e visto che finora quelli precedenti hanno coperto nei migliori dei casi giusto il 25 per cento delle perdite subìte dalle attività messe in lockdown, gli imprenditori sono tutt’altro che ottimisti.
Categorie:Coronavirus, Cronaca, Interno, Politica
Mo’ sentiamo st’altro campione!
I frigoriferi so`pieni di 200 milioni di derrate alimentari…o si prevede che a dicembre gli acquisti da parte dei ristoratori di materie prime alimentari saranno inferiori di 100 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso?
Certo che il problema è reale,
ma mi chiedo anche con quali competenze vengono affrontate certe materie da parte
di questi “struscia Corsi ”
1) non puoi fare l’imprenditore da grande
se non sei capace di prevedere
2) ma neanche so`pieni i frigoriferi delle ditte
di catering che fanno le forniture giornaliere
a bar e ristoranti (perché Stupidi come tè non sono)
3) ma nella calotta c’hai un frullatore?
4) ma c’hai almeno la triennale?
5) come fai ad affrontare questi argomenti
senza avere un minimo di competenze,
solo per sentito dire?
6) ma la patente da giornalista dove l’hai trovata nella busta delle patatine?
… voglio comprare una vocale!
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titolo alternativo: a Natale e Capodanno tutti a festeggiare come sempre e poi a gennaio tutto aperto, a Pasqua tutti sottoterra, boom economico per le pompe funebri.
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Certo i frigoriferi pieni in vista del pranzo di Natale e cenone di Capodanno…a mo’ che i ristoratori hanno abbattuto e congelato .. ..sentivo in un talk show di uno commerciante di mozzarelle che si lamentava per il ritardo delle nuove disposizioni ed eventuali chiusure….capisco tutto il disagio…ma la mozzarella va mangiata fresca….
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Il senso di tutto l’articolo è nell’ultimo paragrafo. 💰
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Praticamente ha riportato fedelmente le lamentele di Confcommercio e Confesercenti. Grande giornalismo…
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200 milioni divisi per 100mila ristoranti fa 2000 euro a ristorante. Sempre troppo ma un po’ poco per parlare di rovina.
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Dunque…
mesi fa, su un sito “gomblottista”, apparve un documento canadese, con una tabella di marcia verso il Reset; tabella di marcia che prevedeva il confinamento dei “dissidenti” in campi di s̶t̶e̶r̶m̶i̶n̶i̶o̶ detenzione che in effetti il Canada, sta costruendo.
Il piano, palesemete falso (…) prevede a livello globale:
•2020: confinamenti “morbidi” e progressive restrizioni su base continua (ce l’ho).
•Gennaio 2021: aumento dei casi “positivi”; accelerazione costruzione campi di “confinamento” ovunque (inizialmente alberghi? … poi…); confinamenti completi e totali (molto più rigidi di quelli del 2020):
•Gennaio/Febbraio 2021: riforme riguardanti programmi di disoccupazione, verso reddito “universale”.
•Febbraio 2021: mutazione da Covid 19 a Covid 21; la crescita dei casi supera la capacità di accoglienza.
•Aprile 2021: instabilità economica e maggiori confinamenti; instaurazione dei “redditi” su base universale.
•Da giugno 2021: ausilio dei militari per il controllo sociale, carenza di generi di prima necessità.
Come già detto, si tratta di “gomplottismo”, per cui nulla di tutto ciò si realizzerà, nonostante vi abbiano ingabbiato per tutto novembre, con la promessa di un Dicembre con meno restrizioni… e poi, il contrordine, per volere della kulonen, che non tollera un calo del pil krukko, se non cala di più quello dei servi italici.
Intanto, Mattarella rassicura: “S̲e̲r̲v̲e̲ ̲u̲n̲a̲ ̲g̲o̲v̲e̲r̲n̲a̲n̲c̲e̲ ̲g̲l̲o̲b̲a̲l̲e̲( a chi?), i̲l̲ ̲m̲o̲n̲d̲o̲ ̲v̲u̲o̲l̲e̲ ̲u̲n̲a̲ ̲s̲v̲o̲l̲t̲a̲ ̲e̲n̲t̲r̲o̲ ̲2̲0̲2̲1̲ (quale parte, l’1%?). I̲ ̲g̲o̲v̲e̲r̲n̲i̲ ̲a̲s̲c̲o̲l̲t̲i̲n̲o̲ (e obbediscano subito)”. Come vedete, puro “gomplottismo” al 100%.
Ordunque evviva, qualora fosse tutto vero (e non lo è naturalmente…), si potrà campare col reddito universale e dedicarsi a… cosa? che non resterà nulla? perchè vedete, cari discepoli dei “redditi” da nullafacenza, il grande capitale, non pagherà un centesimo per voi, mettetevelo in zucca.
Le digitalizzazioni già avviate, non hanno portato un euro in più per gli Stati, da parte del capitalismo apolide e mondialista a cui il vostro governo fa da zerbino. Ma toccherà agli stati, farsi carico dei poveri (suoi e importati di fresco).
I paradisi fiscali resteranno e saranno gli unici confini legalmente riconosciuti.
Chi pagherà, per il disastro annunciato? chi pagherà le entrate fiscali previste in aumento verticale (e naturalmente taciuto), se la maggior parte della gente non potrà lavorare? Ve la siete mai fatta questa domanda?
Allora ve lo spiego io: i vostri beni, mobili e immobili e quelli dello stato.
Perchè la bolla del denaro inesistente, di chi ha gonfiato il conto con aria fritta, sta per esplodere.
È quindi necessario per lor signori, togliere a voi/noi i beni veri e materiali. Gli unici che contano.
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Il fantasmagorico Mastercard e il suo mondo positivo
Passata è la tempesta:
Odo augelli far festa, e la gallina,
Tornata in su la via,
Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
Rompe là da ponente, alla montagna;
Sgombrasi la campagna,
E chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio
Torna il lavoro usato.
L’artigiano a mirar l’umido cielo,
Con l’opra in man, cantando,
Fassi in su l’uscio; a prova
Vien fuor la femminetta a còr dell’acqua
Della novella piova;
E l’erbaiuol rinnova
Di sentiero in sentiero
Il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
Apre terrazzi e logge la famiglia:
E, dalla via corrente, odi lontano
Tintinnio di sonagli; il carro stride
Del passegger che il suo cammin ripiglia.
Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
Quand’è, com’or, la vita?
Quando con tanto amore
L’uomo a’ suoi studi intende?
O torna all’opre? o cosa nova imprende?
Quando de’ mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d’affanno;
Gioia vana, ch’è frutto
Del passato timore, onde si scosse
E paventò la morte
Chi la vita abborria;
Onde in lungo tormento,
Fredde, tacite, smorte,
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
Mossi alle nostre offese
Folgori, nembi e vento.
O natura cortese,
Son questi i doni tuoi,
Questi i diletti sono
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
E’ diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
Che per mostro e miracolo talvolta
Nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana
Prole cara agli eterni! assai felice
Se respirar ti lice
D’alcun dolor: beata
Se te d’ogni dolor morte risana
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