L’ex premier dei Paesi Bassi e ora ai vertici della Nato pareva mesi fa irraggiungibile col suo peana a Trump. Poi è arrivato il presidente della Fifa…

(Gian Antonio Stella – corriere.it) – «Humile e riverentemente inchinato à terra dinanzi à i vostri santissimi e stigmatizzati i piedi…». Il segretario della Nato Mark Rutte e il presidente della Fifa Gianni Infantino tengano nota: per arrampicarsi fino alle vette dello Slurp Planetario potrebbe essere loro utile rileggere la dedica che il servilissimo padre cappuccino F. Valerio Venetiano riservò nel frontespizio del suo «Prato Fiorito di varii essempi nei quali si tratta e ragiona delle virtù Christiane, e Religiose perfezioni…» al «Patriarca e Serafico Padre Francesco Santissimo» edito a Venezia nel Seicento. Un capolavoro.
Certo, l’ex premier dei Paesi Bassi ai vertici dell’Alleanza atlantica pareva mesi fa irraggiungibile col suo peana a Trump: «Caro Donald, grazie per la tua azione decisiva e straordinaria in Iran, nessun altro avrebbe osato farla. Ora siamo tutti più sicuri. E stai volando verso un altro grande successo all’Aia. Riuscirai in qualcosa che nessun presidente Usa era riuscito a ottenere in decenni. L’Europa pagherà in grande misura, com’è giusto, e sarà una tua vittoria». Apparecchiata la torta, davanti alle perplessità di chi non capiva tanta adulazione, ci aveva piazzato la ciliegina: «Trump per noi è come un papà che talvolta deve alzare la voce per farsi sentire». Al che l’altro gongolò: «Si vede che Mark mi è affezionato. Sono il suo paparino».
Pareva fatta, per il ruolo di Primo Maggiordomo alla White House quando è spuntato fuori Gianni Infantino. Il quale, deciso a correggere l’Accademia di Stoccolma sul mancato Nobel per la pace e incurante delle critiche di mezzo mondo («I giocatori rischiano multe e divieti da parte della FIFA per aver esposto messaggi politici, l’organismo di governo del calcio aveva da tempo proclamato la neutralità politica», ha scritto Al-Jazeera) ha voluto omaggiare il presidente Usa col primo Peace Prize «a nome dei miliardi di amanti del calcio nel mondo». Una «bellissima medaglia che potete portare ovunque». Rutte-Infantino: uno a uno, palla al centro. La sfida tra i due, ora, sarà battere Alberto Tucceri, l’ex sindaco del borgo abruzzese di Cerchio (1.529 anime) autore del bestseller Il sindaco santo. L’uomo che cambiò la storia del suo paese, finito nell’olimpo dei lacchè per come accolse anni fa il ministro Remo Gaspari in visita al paesello: «Gaspari! Soave creatura, bontà di sacrificio e amore! Ti chiamerò sempre con tenero slancio…». Altro che Donald!
eddai caro Stella, in fatto di servilismo non c’è partita tra NOI e il Resto del Mondo, restiamo sempre i migliori e inarrivabili, abbiamo millenni di storia alle spalle e gloriose albe davanti.
"Mi piace""Mi piace"
Govi diceva alla moglie, in una delle Sue brillantissime commedie,…..” Giggia hai una faccia…che………”……Chissa’ cosa direbbe, oggigiorno, il Nostro Govi…… a Rutte-Infantino…..????
"Mi piace"Piace a 1 persona
I ruffiani non temono il ridicolo . Superano gli ostacoli ricorrendo alla bava come le lumache che in questo modo possono salire in verticale e anche a testa in giù.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Si chiamano visciduomini.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Come avrà fatto Stella a conoscere quel tomo del ‘600, è la vera domanda qui. Mai vista una citazione così spettacolarmente anomala.
"Mi piace""Mi piace"