
(di Silvia Truzzi – ilfattoquotidiano.it) – Il processo è politico per la sola ragione che l’imputato di professione fa il politico. Anzi di più: è un ministro, anche se non più dell’Interno ma dei Trasporti, materia di cui peraltro non pare appassionarsi particolarmente. Matteo Salvini, per il quale i pm di Palermo hanno chiesto sei anni di carcere nel processo Open Arms, ci tiene a sottolineare che “non patteggerà”. Il riferimento naturalmente è all’ex governatore della Liguria Toti che, a sorpresa, ha patteggiato la sua pena cercando di farla passare per un’assoluzione, anzi un premio che gli hanno dato i giudici (e facendo passare noi per idioti). Ma Matteo Salvini, che finalmente si riprende la scena dopo esser stato messo in ombra da ministri ben più carismatici di lui (da Lollobrigida al fu Sangiuliano) ha detto e continua a dire anche molte altre cose, assai pericolose (nel suo spericolato italiano). Per esempio: “Se mi assolvono continuo a fare il mio lavoro, se venissi condannato lo ritengo profondamente ingiusto, troveremo altri che ci danno ragione. Non ho nessuna intenzione di patteggiare, mediare o dimettermi, ritengo fosse il mio dovere difendere i confini”. E chi sono gli “altri” che gli daranno ragione? Forse altri giudici, o meglio è sperabile che si riferisca ad altri giudici – d’appello o di cassazione – visto che si è detto pronto ad affrontare tutti i gradi di giudizio e non vogliamo nemmeno pensare a diverse possibili interpretazioni. Non è chiaro cosa farebbe se lo condannassero in via definitiva: ci sarà da essere pazienti e aspettare, si sa che la giustizia in questo Paese non va di fretta.
Così il ministro può fare il martire della patria (è il caso di dirlo): “Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani. Mi dichiaro colpevole di aver mantenuto la parola data”. Intanto però quel che è successo sabato è di una gravità inaudita, come ha ben scritto ieri il dottor Esposito su queste colonne. Appena è uscita la notizia della richiesta dei pm, è arrivata una nota di solidarietà della premier: “Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo”. Segue a ruota mezzo Consiglio dei ministri: il noto giureconsulto Tajani (“Matteo Salvini ha fatto il suo dovere di ministro dell’Interno per difendere la legalità. Chiedere 6 anni di carcere per questo motivo appare una scelta irragionevole e per giunta senza alcun fondamento giuridico”); il successore Piantedosi (“Il rischio di una condanna a sei anni di carcere, per aver fatto fino in fondo il suo dovere nel contrasto all’immigrazione irregolare, è una evidente e macroscopica stortura e un’ingiustizia per lui e per il nostro Paese”); il guardasigilli Nordio (“Piena e affettuosa solidarietà”), il primo che avrebbe dovuto astenersi. E pure il presidente del Senato Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato: “Non tocca alla magistratura correggere le norme, anche quando fossero sbagliate: può solo applicare la legge”. La cosa, cioè la reazione del governo – nella sostanza eversiva – non ha sconvolto quasi nessuno. Del resto la plurimputata ministra Daniela Santanchè è ben salda sulla poltrona. Eppure, se ci pensate, siamo di fronte a un attacco a testuggine contro un potere dello Stato da parte di un altro potere dello Stato: il lungo inverno della democrazia, in cui Silvio Berlusconi ha sistematicamente introdotto veleno contro i magistrati, continua allegramente a dare i suoi frutti delegittimanti. Tanto che migliaia di messaggi di insulti e minacce indirizzati ai pm di Open Arms hanno spinto la procuratrice generale di Palermo Lia Sava a rivolgersi al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. E il governo che depenalizza l’abuso d’ufficio, separa le carriere, smantella l’ordinamento giudiziario e vuole rafforzare a dismisura i propri poteri realizza tutti i sogni di Berlusconi: altro che democratura.
Questa cosa fa spavento.
La gente idiota va dietro a questi eversori, dritti verso il fascismo nascosto nella democratura…perché quello è: una dittatura dentro una finta democrazia.
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Non dimenticare quelli che il potere a questi inetti l’hanno regalato semplicemente fregandosene, Anail.
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Sicuramente, Steve… quelli, per me, sono i peggiori!
Gli IGNAVI.
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e’ un traditore seriale della costituzione e di tutti i codici civili promulgati dalla legge, e’ tempo che vada al bagno penale…e levi la sua faccia dalla cronaca politica
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Sei anni di carcere al kazzaro verde? Sono veramente dispiaciuto, credo che non riuscirò a dormire per molto tempo. Mi consola il fatto che se il kazzaro va in gattabuia, farà meno danni agli italioti.
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Riuscirà a non entrarci nemmeno, Galfo…
E, secondo me, tutto ‘sto bailamme è pura intimidazione.
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se la sedicente sinistra non avesse abolito l’art.18, approvato la buona “squola”, lo jobs-act e molte altre carognate contro lavoratori, precari, pensionati e loro famiglie, i fascisti non sarebbero tornati…!
ora la domanda sorge spontanea:
chi è più fascista?
i fascisti?
o chi distrugge i diritti democratici ed economici delle fasce più deboli della società?
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Veramente i fascisti non se ne sono mai andati…..non erano formalmente ed istituzionalmente al potere, ma ugualmente determinanti nella regia occulta del potere! Quanto alla sinistra, quella che citi , sai perfettamente non essere sinistra….se fosse esistita una vera sinistra, il M5S non sarebbe mai nato! Mentre i fascisti tali erano e tali sono rimasti, prima defilati, salvo che nel protagonismo bombarolo, ed ora orgogliosamente in esibizione…..Quando sento dire che il PD è sinistra, rendo mentalmente omaggio a Berlusconi, un vero genio, ha convinto metà italiani che esistesse la sinistra e l’ altra metà che lui ne fosse il baluardo…..poi ognuno se fatto i ca@@i propri che come pecunia non olet ne’ per la narice destra ne’ per la narice sinistra!
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si, Alessandra,
la mia era solo semplice retorica tendente a offrire a chi ha gli occhi foderati di prosciutto rancido una possibilità di capire in che caverna di platone sono intrappolati…!!!
soprattutto a quelli che votano pd e altri sedicenti “sinistri” convinti che votano per la sinistra tutrice di lavoratori e pensionati…!
saluti.
p.s.: il tuo scrivere è piacevole leggerlo…
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La giustizia è amministrata in nome del popolo (il quale è sempre il medesimo sovrano che investe parlamento e governo). I giudici sono soggetti soltanto alla legge (non a chi le fa o le esegue). Inoltre, tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. I ministri non ricevono nessun mandato popolare e devono osservare le leggi e la Costituzione, nell’esclusivo interesse della nazione. Sono solo alcuni dei principi basilari della nostra democrazia. Il governo non può travisarli (con la complicità della numerosa muta dei cosiddetti cani da guardia del potere al suo servizio). Qualcuno dovrebbe ricordare a tutti che non è opportuno rilasciare dichiarazioni false, esagerate o tendenziose che potrebbero turbare l’ordine pubblico.
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