
(di Michele Serra – repubblica.it) – Io avevo capito, da quel liceale svogliato che fui, che Manzoni era un cattolico liberale. In quel giochino un po’ scemo che consiste nel collezionare, come le figurine Panini, dei padri immaginari, non mi sognerei mai di intestare don Lisander alla sinistra. C’è, nel suo formidabile librone, quel tanto di paternalismo nei confronti degli oppressi che ancora oggi, a quattro secoli dai fatti narrati, e a quasi due dalla scrittura del romanzo, lascia qualche perplessità: quando avevo vent’anni pensavo che Renzo Tramaglino fosse un cacasotto e che avrebbe dovuto farsi giustizia da solo, e don Rodrigo farlo fuori a sberle prima che provvedesse la peste. Si sa, a vent’anni si va per le spicce e non si valuta la famosa complessità delle cose.
Ma vedi come cambiano i tempi, e come sono sorprendenti: per come è diventata la destra, il conservatore Manzoni diventa un boccone indigeribile, una vetta inaffrontabile. Oggi che il Griso è vicepresidente del Consiglio, l’universalismo cattolico – il rispetto degli esseri umani come comprova della fede in Gesù Cristo – appare quasi rivoluzionario. Cerca disperatamente Manzoni, la destra, perché intuisce che la sua radice borghese, cattolica, liberale e democratica è vizza, ammuffita, soffocata dall’humus rabbioso e antidemocratico del populismo.
La psicologia della folla, nei Promessi Sposi, è raccontata con una spietatezza micidiale: dagli all’untore! Ottimamente espressa, oggi, proprio dai titoli dei giornali di destra. Intellettuale di riferimento della destra di governo non è Manzoni, è Mario Giordano. E non crediate che non ci dispiaccia dirlo: per questa povera destra e per noi tutti.
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Poi si cresce, e si ha la facoltà di scegliere gli oppressi che si intonano con la bandiera giusta.
Le altre distese di tombe sono solo “fatti storici”.
“De oppresso liber”
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“Oggi che il Griso è vicepresidente del Consiglio…” 😆🤣
😠
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caro SERRA, anch’io sono stato un liceale svogliato, (da 6 meno meno) ma quella scuola mi ha aperto se non proprio la conoscenza , almeno gli scenari in cui essa si dispiega , i suoi orizzonti, l’anelito ad essa. Per questo rimango sempre meravigliato quando leggo scritti, anche di autorevolissimi e stimatissimi commentatori parlare di ” partiti” che di qualcosa di monolitico in tutti i suoi componenti, dai dirigenti (sedicenti) di vertice all’ultimo iscritto, come se tutti non solo avessero una stessa visione del mondo , ma aderissero convintamente ad un’unica linea del partito una volta uscita da un dibattito quanto piu’ diffuso possibile .Spesso “destra” e “sinistra” , piu’ che ‘per storia, soprattutto per semplificazione dei mass media, vengono confuse con quelle strutture di partito che si arrogano il privilegio quasi esclusivo di rappresentare quelle eterne categorie della convivenza. Anche a 40 anni ed a 60 si va per le spicce……..
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La linea del PD è tutto meno che la complessa articolazione coerente delle varie costruzioni del pensiero presenti nella storia della filosofia occidentale e non. Oggi non si va oltre la pensata quotidiana. E volete che io vada o vatare ? Ho ancora un minimo di dignità.
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Giuseppe del Zotto, loro sono ben felici che tu non vada a votare… chi comanda prima o poi ti terrà a casa, che tu lo voglia o meno… Questa tua scelta discende dal pregiudizio che tutti siano uguali… cosa palesemente falsa
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Mi auguro che Serra abbia riletto il “formidabile librone” nel corso del mezzo secolo che lo separa dalla sua adolescenza. Se l’avesse fatto non avrebbe liquidato la personalità dell’autore con poche formule stantie. E’ noto il giudizio di Gramsci sul paternalismo nei confronti dei suoi umili personaggi , ma è anche vero che per la prima volta nella storia letteraria diventano protagonisti gli operai e per la prima volta si valutano gli effetti disastrosi della “Storia” sui più deboli. Successivamente la Morante riprenderà il tema nel suo romanzo “La storia”. E che dire delle ricerche storiche? E dell’implacabile rappresentazione dell’inefficienza dello Stato durante la carestia e la peste? Più avanti Leonardo Sciascia adotterà il romanzo storico con lo stesso approccio … Insomma , utilizzare il Manzoni per attaccare la cosiddetta Destra -da parte della cosiddetta Sinistra- mi sembra un esercizio sterile oltre che fasullo, data la grandezza dell’autore e la pochezza degli “attori” odierni. E fra gli attori odierni ci metto anche Lei, sia sdraiato che in piedi.
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La psicologia della folla, usata con una spietatezza micidiale contro i no-vax : il dagli all’untore! Ottimamente espressa, proprio dagli Intellettuali cacofoni di riferimento di chetempochefà, di cui michelino da repubblica è complice
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