
(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – Chi frequentava negli anni 70 le sezioni del Pci ricorda che c’era sempre qualcuno che, a proposito degli scontri di piazza con la polizia dei giovani della sinistra extraparlamentare se ne usciva con un indignato: questi stanno a fare il gioco della destra. Mezzo secolo dopo c’è chi lo ha pensato osservando le reazioni suscitate, sabato, al Salone del Libro dalla contestazione di ambientalisti e femministe contro Eugenia Roccella. Seguite, domenica, dal blitz di quelli di Ultima generazione che hanno versato liquido nero dentro la Fontana di Trevi. In entrambi i casi i diritti del pubblico sono stati violati, ignorati, perfino derisi. A Torino, a una sala gremita di persone è stato materialmente impedito di ascoltare quanto la ministra della Famiglia aveva da dire. E, anche, possibilmente, di contestare, in maniera civile e non con l’uso prepotente delle invettive, la visione reazionaria dell’aborto e della maternità surrogata di cui l’ex militante radicale si fa portatrice. A Roma, il diritto universale di fruire di un eccezionale patrimonio artistico e simbolico è stato impedito con la forza da parte di chi si arroga il diritto di imbrattare e danneggiare anche e soprattutto la sacrosanta battaglia contro il riscaldamento globale. Con il risultato che la contestazione di Torino ha dato il destro alla destra modello Montaruli per aggredire il direttore uscente del Salone, Nicola Lagioia. A cui dovrebbe andare invece il più sentito ringraziamento per lo straordinario successo di pubblico e per l’autorevolezza internazionale che ha consacrato la rassegna nel corso della sua gestione. Con il risultato che sull’insensatezza consumata contro la fontana più famosa del mondo si è concentrata l’attenzione mediatica con una distrazione di massa (chissà, non del tutto sgradita) dalle gravissime responsabilità di chi ha governato, a Roma come a Bologna, il dissesto. Consumo dissennato del territorio, cementificazione senza limiti, progetti non realizzati, fondi bloccati per rivalità politiche: molto più appassionante, ovviamente, dividersi sull’uso del carbone vegetale per tinteggiare 300mila litri cubi d’acqua. Infine, da Elly Schlein, che come certi suoi predecessori continua ad avvitarsi nel mi spezzo ma non mi spiego, era lecito attendersi una netta presa di distanza dagli utili idioti che fanno solo male alla sinistra. Che non c’è stata (ma forse pretendiamo troppo).
Padella sei diventato un paruccone crumiro imborghesito!!
togli anche il diritto di sciopero perchè crea disagi a chi non può usufrire del servizio sospeso.
La prossima volta per contestare manderanno una cartolina con tutte le firme.
Vai a passeggio ai giardini, porta fuori il cane, trovati un hobby e smettila di scrivere caxxate.
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Che cosa ti aspettavi dai tipi come Padella: che Da Padella il Grigio, diventasse il Bianco? Invece ha preso un colorito tendente al Marron.
Comunque, uno che dichiara di essere “il padrone di se stesso”, con gli scioperi non c’azzecca moltissimo.
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a suo tempo, sono stato dipendente anch’io e uso spesso i mezzi pubblici
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Ma tu sei un bravuomo, Metropolis…
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Io continuo a pansare che il “popolo della Sinistra (ex?) sia in tutt’altre preoccupazioni affacendato. Ora come negli anni ’70.
Ma ha ragione chi urla più forte ed estremizza i problemi: o prendi tutto il pacchetto o sei “di destra” ( e viceversa).
Compromessi, mai. Cioè, si fanno, ma nel seguente modo: noi facciamo la legge, voi trovate l’ inganno.
Da sempre è così, da noi, specie per chi ha soddi e … entrature… E delle leggi se ne fa un baffo.
Il conto in banca è sempre stato… risolutore di ogni problema e di ogni “diritto”.
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“Con il risultato che sull’insensatezza consumata contro la fontana più famosa del mondo si è concentrata l’attenzione mediatica con una distrazione di massa (chissà, non del tutto sgradita) dalle gravissime responsabilità di chi ha governato, a Roma come a Bologna, il dissesto”: siamo sicuri che la distrazione di massa l’abbia fatta il gesto e non chi doveva raccontarlo, motivazioni comprese?
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Così come in natura, anche in politica non esiste il vuoto! Quando si crea, immediatamente viene riempito da qualcosa, molto spesso da caxxate!
I ragazzi di Torino hanno impedito alla ministra Roccella di parlare proprio quando questa li provocava invitandoli a intervenire per schierarsi contro l’aborto e contro l’utero in affitto. Due questioni non all’ordine del giorno in quanto il primo regolato da decenni da una legge, e a maggior ragione il secondo che è VIETATO e per giunta non c’è alcuna proposta legislativa al riguardo. Cioè l’ineffabile ministra sollecitava interventi sul NULLA. E subito dopo dal nulla si è passati automaticamente al galateo della libertà di parola negata.
Ma mi domando e chiedo: i tanti entusiasti sostenitori della Schlein, presumibilmente presenti in quella sala, non potevano aderire alla richiesta di intervento della Roccella e bloccare sul nascere una polemica inutile sul NULLA?? O erano così impegnati, come la loro leader, in equilibrismi (instabili) per giustificare prima l’invio di armi in Ucraina buone solo per eternizzare la guerra a spese dello Stato e a danno del welfare, e poi per camuffare la mancata manutenzione dei canali in Romagna ostruiti a tal punto da far tracimare l’acqua piovana. In una provincia, Ravenna, che è in cima alla classifica delle zone più cementificate d’Italia. O dobbiamo addossare la colpa di tutto ciò a quei ragazzi che fischiavano o che a Roma coloravano di nero l’acqua della fontana di Trevi??
Quando non si ha nulla da dire su cose serie, ci si aggrappa alle quisquilie e alle pinzillacchere… direbbe Totò!
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Viste dalla Romagna allagata e disperata, queste cazzate fanno voglia di prendere la colubrina. E non caricata a sale…
E’ proprio vero che tutto dipende dal punto di vista col quale si guardano le cose dalla situazione in cui ci si trova. Che può cambiare in un attimo ed attribuire a tutto l’ unico, incontestabile vero valore : quello della sopravvivenza, hic et nunc.
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