Il maggiore esperto sulla legislazione che riguarda la televisione di Stato: “Un’operazione che indebolisce la fiducia dei cittadini, Fuortes ora resti al suo posto”. “Quella di giovedì è una pagina che non avrei mai voluto leggere…”. [..]

(DI GIACOMO SALVINI – ilfattoquotidiano.it) – “Quella di giovedì è una pagina che non avrei mai voluto leggere…”. Roberto Zaccaria risponde al telefono indignato: già presidente della Rai dal 1998 al 2002 e professore di Diritto costituzionale e Diritto dell’informazione, è il maggiore esperto sulla legislazione che riguarda la televisione di Stato. E la sua idea è chiara: “La norma approvata giovedì dal governo Meloni è l’ennesima dimostrazione di quanto la Rai ormai si trovi sotto il controllo del potere esecutivo, contrariamente alla nostra Costituzione”.
Professor Zaccaria, in che senso?
La questione è molto semplice e risale al 2015 quando il governo Renzi riformò la governance. Il peccato originale risale a quel momento: con quella riforma tutto è stato concentrato nelle mani dell’amministratore delegato, ma è stato svuotato di potere perché l’ad viene nominato dal governo. In questo modo la Rai viene molto indebolita. Una norma palesemente incostituzionale.
Perché?
C’è una sentenza della Corte costituzionale – la numero 225 del 1974 – secondo cui gli organi direttivi della Rai non devono rispondere direttamente al potere esecutivo. Ma se la nomina spetta al ministero dell’Economia è chiaro che questo principio viene meno.
Che effetti ha avuto la riforma Renzi del 2015?
L’effetto principale è stato che nessuno degli amministratori delegati della Rai che si sono susseguiti dal 2015 – da Antonio Campo Dall’Orto passando per Fabrizio Salini fino a Carlo Fuortes – hanno finito il loro mandato in maniera tranquilla.
Cambiano i governi e quindi i nuovi partiti di maggioranza vogliono mettere le mani sulla tv pubblica.
Sì, è così, ma non dovrebbe esserlo. A me non interessa se i governi cambiano, la Rai deve mantenere una sua autonomia che è garantita dalla Costituzione. Io queste cose le insegno e le ho scritte nei manuali di Diritto dell’informazione.
E quindi come valuta la norma del governo Meloni per mandare in pensione il sovrintendente di Napoli Lissner e spostare Fuortes dalla Rai?
L’operazione, per i motivi che ho spiegato prima, nel suo complesso confligge con un principio costituzionale: l’autonomia della Rai e l’indipendenza dal potere di governo. Qualcosa che non avrei voluto vedere.
E quindi Fuortes cosa dovrebbe fare?
Secondo me chi ha avuto un incarico per una posizione come quella dovrebbe portare il suo mandato a compimento. La Rai non è paragonabile a un’azienda strumentale, è un’istituzione. L’amministratore delegato si dimette se ha problemi di salute, non per una decisione politica dopo che ha assunto un patto con chi l’ha indicato e con gli italiani. Quando ho fatto il presidente della Rai, mi fu chiesto di dimettermi da tutti, a partire da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Ma io ho tenuto duro e ho aspettato la fine del mio incarico.
Però è il governo che in qualche modo lo sta “obbligando” a lasciare.
Sì, ma anche lui dovrebbe opporsi. Se vogliamo parlare del governo, comunque, l’operazione è totalmente negativa: il mandato dell’amministratore delegato dura tre anni, non tre secoli. Aspettino la scadenza del mandato anziché fare tutte queste operazioni che indeboliscono la fiducia dei cittadini.
Quindi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrebbe rifiutarsi di firmare il decreto?
No, il presidente Mattarella va tenuto fuori da queste cose. Ha sempre deciso di non intervenire sulle questioni che riguardano la Rai, lui vola più alto.
Il governo, oltre alla Rai, vuole mettere le mani su Inps e Inail, commissariate per decreto. È normale?
Non metterei sullo stesso piano questi enti: Inps e Inail non hanno un’autonomia costituzionale come la Rai. La tv pubblica è su un piano diverso e va tutelata secondo i principi della nostra Carta.
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A lui l’aveva nominato presinte il padre eterno o i politicanti sinistrati?
Dopo aver lasciato la presidenza della RAI era andato su Marte a espiare per espiare possibili colpe?
Dove era quando i sinistrati modificarono la governante RAI attribuendo al governo il diritto di nominare l’amministratore delegato e il direttore generale?
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Ma è lo stesso Zaccaria che, quale presidente RAI che stava per essere sostituito, a dicembre 2001 partecipò a una puntata di “quelli che il calcio” durante la quale, con la scusa della satira, si accusava il ministro delle comunicazioni del governo di centro di destra, che aveva, in quell’anno, vinto le elezioni, di aver raccomandato una parente?
È la solita storiella. i sinistrati occupano anche le sedie accumulate nei sottoscala e poi accusano gli altri di avere intenzione di occupare .
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Mannnagghiattè!
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Le TV pubblica in mano al Governo.
Che strano…
Lui, invece, da chi era stato “nominato”?
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Quando c’era il PD al governo la Rai era colonizzata dal PD. Come mai solo adesso si mettono a strillare?
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