Meloni fa rima con corporazioni, ovvero: solidarietà interclassista fra simili, dentro all’impresa che crea ricchezza e nel comune destino della Nazione; giammai solidarietà internazionale fra lavoratori, né tantomeno solidarietà con […]

(DI GAD LERNER – Il Fatto Quotidiano) – Meloni fa rima con corporazioni, ovvero: solidarietà interclassista fra simili, dentro all’impresa che crea ricchezza e nel comune destino della Nazione; giammai solidarietà internazionale fra lavoratori, né tantomeno solidarietà con i diversi che a noi vorrebbero mescolarsi. Giorgia Meloni è andata a Rimini a rispolverare il valore supremo dell’unità nazionale cui fino a ieri si era sottratta e che, guarda caso, ora che comanda lei, dovrebbe accomunare pure le opposte sponde politiche; fingendo stupore e rammarico per il fatto che il sindacato “più antico” non condivida con lei tale empito. Peccato che i delegati Cgil, esemplari nell’esercizio dell’autodisciplina per il rispetto dovuto all’ospite, di questa unità nazionale ne abbiano fin sopra i capelli: non portò bene ai lavoratori italiani negli anni di Lama e dei governi Andreotti; ne sono usciti più poveri al tempo di Monti e di Draghi; figuriamoci se possono abboccare al richiamo del nazionalismo economico di una destra per giunta ingabbiata nei vincoli dell’austerità.

Della sfida portata da Giorgia Meloni a Rimini resterà dunque solo l’ennesima autorappresentazione di sé come donna del popolo, indomita, compiaciuta di esibire quali onorificenze i fischi che era andata a cercarsi ma non ha ricevuto. Certo, ha definito “imperdonabile” l’assalto alla Cgil dell’anno scorso ma, rivolgendosi al sindacato “più antico”, ha dovuto fingere di ignorare quante sedi sindacali, quanti picchetti operai, furono attaccati a coltellate e manganellate da esponenti del partito di cui è l’erede, fino agli anni Settanta. Riproponendo la vecchia teoria di destra secondo cui sarebbe l’azienda, non il lavoro, a creare ricchezza, Meloni si è concessa il lusso di chiamare “mantenuti” coloro che non trovano o non accettano un lavoro al di sotto della soglia della dignità. Anche quando si traveste da popolana, la destra rimane sempre padronale.