La Cgil in formato peluche: soccorso rosso per Giorgia

Opposizione? Pensati furbo Landini, non è stata una gran mossa. La contestazione che sembra ispirata alla nota metalmeccanica Ferragni, tra Peppa Pig e Garfield, spalanca un’autostrada alla premier. Come sempre, quando la destra ha un momento di difficoltà, arriva la sinistra […]

(DI SELVAGGIA LUCARELLI – Il Fatto Quotidiano) – Come sempre, quando la destra ha un momento di difficoltà, arriva la sinistra a tenderle una mano: se il governo tarda a inviare navi in soccorso ai migranti, la Cgil, con il capitano Landini al comando, invia una flotta in soccorso di Giorgia Meloni invitandola al congresso della Cgil. Perché, non so se Landini lo ha realizzato, ma quella che doveva essere “la tana del lupo” è stato un accogliente nido di passerotti in cui la nostra presidente del Consiglio ha potuto fare sfoggio della sua ritrovata diplomazia, interpretando magistralmente il ruolo della leader con propensione per il dialogo e un’urgente preoccupazione per le fasce più deboli. Il lupo Landini, per l’occasione evidentemente in versione nonna di Cappuccetto Rosso (gli mancava solo la cuffietta da notte in testa) si è anche preoccupato di ammansire la platea pericolosamente avversa e armata di peluche che però, ci ha tenuto a precisare la frangia sovversiva della Cgil, “non verranno lanciati ma solo sistemati sul pavimento in sala”. Insomma, ha fatto bene Landini a chiedere alla platea di stare calma, un Winnie Pooh si sarebbe potuto prodigiosamente animare e attaccarla alla giugulare, chissà.

Che poi, e qui viene la parte comica, la frangia sovversiva della platea era rappresentata da Eliana Como, dirigente della Cgil e portavoce di Radici del sindacato, la quale – sempre per rendere la vita particolarmente difficile a Giorgia Meloni – ha optato per un colpo di teatro di quelli che non se ne vedevano così da quando il sindaco polacco si presentò con la t-shirt putiniana per Salvini. Decide infatti di colpire la presidente Meloni ispirandosi a una nota icona delle lotte sindacali, imprescindibile punto di riferimento delle organizzazioni operaie del paese, capopopolo nelle manifestazioni in tutte le zone minerarie del mondo: la compagna Chiara Ferragni. E quindi Eliana Como indossa cosa? Il grembiule da sarta? No, la mantella sanremese con su scritta l’esilarante battuta “Pensati sgradita in Cgil”. Posa davanti ai fotografi, convinta di aver partorito la trovata del secolo. Risultato: Giorgia Meloni arriva, si fa spazio tra i peluche facinorosi George la scimmietta e Peppa Pig e con un’aria di compatimento dice al microfono: “Ringrazio tutta la Cgil dell’invito anche chi mi contesta con slogan efficaci, ho visto ‘pensati sgradita’, non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica”. Ecco che Fratelli d’Italia recupera in un attimo il punto percentuale perso nei sondaggi dopo Cutro. Ma i regali della Cgil a Giorgia Meloni sono tanti e lei, che ne è ben consapevole, li scarta uno ad uno. Si dipinge (da sola) come coraggiosa per l’ardimentosa decisione di aver accettato l’invito, “non so quale accoglienza mi aspetterà, ma è giusto esserci!” annuncia con sprezzo del pericolo.

Insomma, è la prima volta che sembra sinceramente preoccupata del tema accoglienza: quella destinata a lei. Poi, sempre più impavida, davanti all’orsetto Teddy che la scruta con aria sinistra, aggiunge “Mi sento fischiata da quando ho 16 anni, sono Cavaliere al Merito in questo, so che è un contesto difficile, non mi spaventa”. Cioè, il contesto difficile è la platea composta dall’intero catalogo Giochi Preziosi, mica Cutro, in cui infatti s’è ben guardata dall’andare se non a bare chiuse e con Salvini che whatsappava. C’è poi tutta la parentesi della premier versione nobile e munifica, preoccupata all’idea che ci sia un ritorno alla violenza politica. Preoccupata – lei – quella che con le pupille espulse dal disco ottico urlava “affondiamo le naviii”. Ora teme che ci sia un rigurgito di contrapposizioni ideologiche feroci. E nessuno, lì in Cgil, si alza e le sussurra un misurato: “Cazz dici?”, niente. Nemmeno il sovversivo Gatto Garfield sdraiato lì davanti tra il coniglietto Blu e Rosa la mucca sposa. Anzi, scatta perfino un timido applauso quando Meloni la magnanima, Meloni quella che no al salario minimo, no al reddito di cittadinanza, no ai mutui, no ai saldi, no agli sconti famiglia a Mirabilandia, condanna l’assalto del 2021 alla sede Cgil. Applaudono. E lo fanno nonostante Meloni la magnanima, ai tempi, abbia dichiarato che dell’assalto capitanato da Roberto Fiore e Giuliano Castellino di Forza Nuova lei non conosceva la matrice. Matrice oscura, oserei dire sfingea. E che comunque la responsabilità era del governo, mica dei fascisti, e Landini doveva chiedere le dimissioni di Lamorgese. Applaudono. Lo fanno sul serio. Abboccano alla diplomazia tattica della premier assatanata a targhe alterne: Churchill quando butta male, Lord Voldemort quando butta bene. Finisce l’incontro, Eliana Como si sistema la mantella operaia, i peluche ritirano i loro effetti personali al guardaroba, i sindacalisti stringono la mano a Giorgia Meloni, Landini le paga il taxi e lei saluta dal finestrino: “Belli, ciao!”.

Mi raccomando: pensati furbo, Landini.

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11 replies

  1. Una fotografia.
    Peggio: la videocassetta di “The ring”.
    Immagini terrificanti e foriere di un atroce destino: la nana Samara… ops Mannara, che viene fuori dal pozzo, grazie alla nostra idiozia.

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  2. Purtroppo in italia c’è bisogno di un Landini’ francese che faccia venire i capelli bianchi alla premier ogni volta che allunga le mani sui diritti dei lavoratori. Invece di invitare politici al congresso facciano intervenire sindacalisti Francesi che magari gli insegnano il mestiere.

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  3. C’e una foto ironica fatta al congresso della CGIL con Conte, Sclhein, Landini e Carletto. Sotto invece una foto delle proteste francesi e la didascalia che diceva “vedete delle differenze?”
    La politica italiana è così quando ci si siede a tavola, si mangia tutti assieme

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  4. Con questo GREGGE di PECORE che sbava per una “carezza” la coatta può dormire tranquilla.
    Governerà a vita e ce lo saremo meritati.
    Il FRATELLO Landini già lo vedo jn fdl.
    Poveraccio…

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  5. Anche Landini vittima del politicamente corretto. Per lui l’invito alla coatta è stato un segno di rispetto per la istituzione della Presidenza del Consiglio. Mancava solo che al suo ingresso l’altoparlante difondesse Faccetta Nera e che alle contestazioni, per scusarsi, ricordasse alla pesciarola il detto mussoliniano “Molti nemici, molto onore!” che sicuramente avrebbe apprezzato. Che dire poi del piccolo corteo a pugno alzato di incanutiti reduci combattenti di lotte operaie del secolo scorso al canto di Bella Ciao : PATETICI
    Ho trovato la soluzione : assumere come consulente o spin-doctor Selvaggia Lucarelli che potrebbe fare anche la portavoce della CGIL. E’ donna, per giunta bella e super corazzata e pure con la gonna che è un valore aggiunto rispetto al canone finora adottato dai vertici dei partiti in auge. Potrebbe sicuramente evitare le cappellate al segretario. Questi, anziché offrire un palcoscenico alla propaganda della Sorella d’Italia – ora miracolosamente risalita dal baratro della impopolarità in cui era precipitata a Cutro – poteva ignorarla e nessuno l’avrebbe accusato di scarsa sensibilità istituzionale. La vera figura di m3rda l’ha fatta proprio lui, specialmente quando ha pronunciato il predicozzo preventivo alla platea di prestare attento ascolto alle parole antipoveri della premier, nella vana speranza di essere ascoltato lui quando viene invitato due giorni prima del varo di un decreto già scritto e pronto per la bolinatura: tiè, ciapa, incarta e porta a ca’!
    Una pagliacciata indegna della CGIL… Di Vittorio si sarà rivoltato nella tomba.

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