Brexit, italiani ed europei dovranno pagare per entrare in Gran Bretagna

Simile al sistema “Esta” americano, il Regno Unito ha annunciato l’Eta (Electronic Travel Authorisation): dal 2024 turisti e viaggiatori stranieri non residenti oltremanica dovranno compilare un modulo preventivo e corrispondere una “piccola somma di denaro” per visitare o trascorrere anche solo un giorno a Londra o nel resto del Paese. Lo stesso capiterà ai britannici con il nuovo regime europeo “Etias”

(Antonello Guerrera – repubblica.it) – LONDRA – I cittadini italiani ed europei non residenti oltremanica dovranno compilare un modulo e pagare una somma di denaro per visitare o trascorrere anche solo un giorno in Inghilterra e nel Regno Unito. Il governo britannico ha annunciato oggi un’altra svolta post Brexit, che ricorda la documentazione americana “Esta”, necessaria a turisti e altri viaggiatori stranieri per entrare negli Stati Uniti. Ora sarà obbligatoria anche alla frontiera della Gran Bretagna e si chiamerà Eta (Electronic Travel Authorisation).

Come l’Esta, l’Eta britannico sarà un modulo elettronico che ogni viaggiatore dovrà compilare prima di mettersi in viaggio, fornendo dati biometrici e rispondendo ad alcune domande. E, come nel caso degli Stati Uniti, bisognerà pagare una “piccola cifra” seppur ancora non quantificata dal governo di Rishi Sunak – 21 dollari per entrare sul suolo americano – e avrà una validità di due anni.

Il nuovo regime – che non si applica ovviamente a chi ha un visto lavorativo o studentesco e a tutti gli stranieri legalmente residenti nel Regno Unito che potranno continuare a utilizzare il loro passaporto elettronico cui è associato la residenza o il permesso di soggiorno – andrà in vigore per turisti e viaggiatori italiani ed europei di tutto il mondo dal 2024 (ancora non è chiaro da quale mese, ma si parla della seconda metà dell’anno e l’Home Office britannico lo comunicherà a tempo debito). Prima, però, ci sarà una sperimentazione con i cittadini del Qatar, dei Paesi del Golfo e della Giordania dall’ottobre 2023. 

Insomma, addio definitivo alla libera circolazione per gli europei, e lo stesso per i britannici in Ue. Oggi, anche dopo la Brexit, un italiano che vuole trascorrere alcuni giorni di vacanza a Londra o nel Regno Unito ha solo bisogno di un passaporto biometrico per entrare sul suolo britannico, da scannerizzare ai varchi elettronici “e-gates”: pochi secondi e si è oltre la frontiera, senza bisogno di alcun visto. Mentre i britannici, per entrare in Ue per turismo o altre permanenze brevi, non possono utilizzare gli e-gates ma altrettanto non necessitano di un visto turistico (bensì solo di un timbro dell’agente della frontiera dopo spesso lunghe code) e possono rimanere al massimo per tre mesi in Europa. 

Tutto questo, dall’anno prossimo, non sarà più possibile, da ambo le parti. Perché gli europei in viaggio verso Uk avranno bisogno anche della documentazione preventiva Eta e lo stesso i britannici verso la Ue, dove sempre nel 2024 entrerà in vigore uno schema molto simile, ossia l’Etias (European Travel Information and Authorisation System).

“Così si potrà viaggiare in maniera più rapida e sicura”, argomentano dall’Home Office, “il processo dell’Eta sarà molto rapido e basterà una app sul cellulare. I viaggiatori stranieri potranno arrivare più volte nel Paese durante i due anni”. Il limite che dovrebbe rimanere è quello di non poter restare sul suolo britannico per più di sei mesi consecutivi senza visto lavorativo (mentre negli Stati Uniti è di tre mesi).

Commenta il sottosegretario all’immigrazione Robert Jenrick: “Rafforzare i nostri confini rimane una delle priorità per il governo britannico. In questo modo, ci sarà un filtro migliore contro ogni minaccia o individui pericolosi”. Mentre per tutti i cittadini onesti italiani ed europei, e quelli britannici in Ue, significherà più costi e burocrazia. 

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6 replies

  1. Anche la durata della permanenza di un cittadino di un Paese UE in un altro Paese dell’Unione, per motivi turistici, è sempre, comunque, di TRE mesi. Per un periodo più lungo occorre il permesso di soggiorno.

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      • Egregio Rassegnato: normativa Schengen 1998; T.U.immigrazione. Per conferma, basta rivolgersi all’Ufficio Stranieri di una qualsiasi Questura di P.S.
        Un saluto

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  2. Complottisti di Italexit per abbandonare la UE e l’€uro non si sono ancora appalesati?
    I britannici, ma sarebbe meglio specificare gli inglesi, con la loro presenza nell’Europarlamento rompevano continuamente i cosiddetti per preservare le proprie specificità.
    Oggi attraversano una grave crisi economica e sociale, frutto di quell’iperliberismo estraneo alla cultura dell’Europa continentale, con un paradosso.
    Un capo del governo e una ministra all’immigrazione, entrambi di origine indiana, che hanno legiferato con provvedimenti nazistoidi per contenere il fenomeno, tipo il rilascio dei clandestini in Rwanda.
    Scozzesi e nordirlandesi sono stati sempre Contrari alla Brexit.
    Oggi i sondaggi dicono che oltre il 60% degli inglesi, di quella feccia che ha prodotto Farage e Johnson, vorrebbe ritornare nella UE.
    Ma anche NO, grazie, abbiamo già dato e ci va bene così.
    Si tenessero la guida a sinistra, le miglia, pollici, punte, galloni e tutti i sistemi di misura appresi dai Romani, una monarchia da soap opera buona sola per l’industria del gossip, un centro finanziario capitale mondiale del riciclaggio e degli hedge funds speculativi, capaci di guadagnare portando al fallimento società e Stati vittime delle loro insensate speculazioni.
    No BReturn.

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