Col senno di poi

(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Stavamo per congratularci con la Procura di Bergamo per il gran lavoro compiuto nell’inchiesta sulla gestione del Covid-19 anticipata ieri dal Fatto, quando abbiamo letto le dichiarazioni del procuratore Antonio Chiappani: “Il materiale raccolto servirà non solo per le valutazioni di carattere giudiziario, ma anche scientifiche, epidemiologiche, di sanità pubblica, sociologiche, amministrative”. Boh. E ancora: […]

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17 replies

  1. Col senno di poi

    (Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Stavamo per congratularci con la Procura di Bergamo per il gran lavoro compiuto nell’inchiesta sulla gestione del Covid-19 anticipata ieri dal Fatto, quando abbiamo letto le dichiarazioni del procuratore Antonio Chiappani: “Il materiale raccolto servirà non solo per le valutazioni di carattere giudiziario, ma anche scientifiche, epidemiologiche, di sanità pubblica, sociologiche, amministrative”. Boh. E ancora: “Vedremo se e a cosa porterà la nostra indagine… Magari qualcuno sarà prosciolto, qualche posizione sarà archiviata, o magari i giudici riterranno che sull’epidemia colposa non si debba procedere. Sta di fatto che noi il nostro dovere lo abbiamo fatto”. Quale? “Soddisfare la sete di verità della popolazione. Noi non accusiamo nessuno, ma avere dimostrato perché – secondo noi – c’è stata sottovalutazione del rischio dal punto di vista della gestione sanitaria è – dal mio punto di vista – un grande spunto di riflessione”. Ri-boh. Noi pensavamo che i pm dovessero accusare qualcuno (sennò perché indagare 20 persone per chiederne il rinvio a giudizio?), possibilmente per condotte che violino obblighi di legge. E soprattutto che il miglior modo per soddisfare la sete di verità della popolazione fosse quello di spiegarle i limiti fisiologici del processo penale. Che deve e può soltanto accertare reati ben definiti in base a prove serie e lasciare tutto il resto (“valutazioni scientifiche, epidemiologiche, di sanità pubblica, sociologiche, amministrative”) all’informazione, alle varie scienze e alla politica.

    Il disastro combinato dai vertici della Lombardia in quei mesi l’abbiamo documentato per tre anni sul Fatto. Ma guai a illudere chi ha pianto tanti morti che i tribunali potranno soddisfare la sua sete di giustizia anche su responsabilità non penalmente rilevanti. I maxi-processi che finiscono con mini-condanne seminano soltanto altri dolori e altre frustrazioni in chi ne ha già subiti fin troppi (l’ultimo caso: la tragedia di Rigopiano). È molto più opportuno, oltreché imposto dai codici, concentrarsi su fatti illeciti ben delimitati che creare aspettative impossibili da soddisfare. O imbastire processi col senno di poi. Nessuno, quando esplose la pandemia, sapeva cosa fosse il Covid. Chiudere questa o quella zona rossa era una facoltà lasciata alla discrezionalità politica, non un obbligo. Tant’è che il governo Conte fu accusato e denunciato per aver chiuso sia troppo sia troppo poco. Il caso di Alzano, col pronto soccorso chiuso dopo il primo caso e subito riaperto senza sanificarlo, è una chiara violazione di norme esistenti. La mancata zona rossa in val Seriana fu un gravissimo errore: ma subito, quando la Regione Lombardia nascondeva i dati dei contagi.

    Dieci giorni dopo, quando l’allarme arrivò a Roma, era tardi: il Covid era ormai ovunque, tant’è che di lì a poco fu chiuso tutto il Centro-Nord e poi l’Italia intera. Ma che tutto ciò sia un reato, in mancanza di obblighi di legge, è lo stesso pm a dubitarne. Qualcuno nascose o taroccò i dati? Lo si punisca per falso. Non fu aggiornato il Piano pandemico dal 2006? I responsabili al ministero della Salute vadano a processo di quella omissione, se è un reato, anche se Paesi con piani aggiornatissimi, tipo Francia, Germania e Svizzera, quando arrivò lo tsunami ne furono travolti e cercarono mascherine in Asia come tutti. Ma dire ex post quanti morti si sarebbero evitati chiudendo prima è un nonsense: certo che si sarebbero limitate le vittime chiudendo l’Italia intera il 20 febbraio, al primo caso a Codogno, anziché il 10 marzo; ma allora la misura sarebbe apparsa folle e liberticida, perché ci si illudeva ancora di isolare il virus senza sapere che era molto più diffuso. È come dire che se il lockdown fosse durato tre anni anziché tre mesi, cioè tuttora fino a maggio, oggi non avremmo 40 morti al giorno (di cui nessuno più parla): bella forza, ma l’Italia sarebbe fallita e moriremmo tutti di fame.
    La perizia di Crisanti, scienziato di gran livello, riflette la sua esperienza positiva in Veneto: ma affidata ad altri scienziati avrebbe portato a conclusioni diverse. C’erano fior di scienziati anche nel Cts che affiancava il governo: quelli ora indagati. E in quei primi mesi di Covid non ce n’erano due che dicessero la stessa cosa. Si andava a tentoni, perché non si sapeva nulla del virus: chi avrebbe chiuso di più, chi meno, chi nulla secondo il modello svedese o inglese. Oggi, sempre col senno di poi, sappiamo che il modello giusto era quello italiano: lo riconoscono anche Londra e Stoccolma. Ma i processi devono fotografare la situazione al momento dei fatti. E concentrarsi su reati e indizi specifici con buone speranze di arrivare a condanne. Altrimenti diventano boomerang, non tanto per i magistrati (dei quali ci importa poco), ma per le vittime (delle quali ci importa molto). È il rischio dell’indagine di Bergamo che, lo ripetiamo, è meritoria e doverosa per dare verità e giustizia ai parenti di tanti, troppi morti. Anche perché sappiamo come funziona l’informazione giudiziaria in Italia: se qualcuno ha fatto porcherie che non costituiscono reato e viene prima indagato e imputato e poi prosciolto o assolto, tutti dicono che era un santo, un martire, un perseguitato (accade pure per i condannati) anche se la sentenza dice e dimostra che era un porco penalmente non punibile. E così si getta altro sale sulla ferita sempre aperta delle vittime. Che diventano vittime due volte.

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  2. Ieri sera ho visto in tv Borgovecchio eccitato come un riccio!!
    In Lombardia poi, gli elettori hanno premiato rieleggendolo, Fontana,
    Di che parliamo?

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  3. Sarò più chiaro e diretto di Travaglio. Mai vista una stronzata più grande di questa da parte della magistratura. Se indagano chi ha cercato di opporsi per primi al mondo ad una cosetta come una sconosciuta pandemia chiudendo tutto, cosa dovrebbero fare a chi diceva di lasciare tutto aperto perchè era meglio di morire di covid piuttosto che di fame? Ogni tragedia diventa farsa, ed ogni farsa in tragedia, nel paese del sottosopra. Che vergogna.

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  4. Io non ho capito se le indagini sono finite o iniziano adesso. Se iniziano ora, cosa hanno appurato in tre anni i pm fino a questo momento ? Che nella provincia di Bergamo vi sono stati troppi morti ? Ma questo lo sapevamo già tutti.

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  5. Il procuratore sta cercando di fare un quadruplo salto mortale all’indietro carpiato raggruppato!! Mò si sono accorti ch’è ‘nà stru..ata!!🤬

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  6. E’ stata fatta una forzatura per, ancora, eliminare Conte. Ma, come scritto anche da Travaglio, sarà sicurmante un boomerang per loro.

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    • Assolutamente! Anche perché chi ha realmente responsabilità lo sappiamo bene.. le regioni hanno la delega della sanità!! Ho detto tutto…

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      • Moki
        Ma certo! Dovrebbe essere chiaro che in certe regioni (ed ogni allusione è assolutamente voluta) rispetto alle misure antiCovid fu privilegiato il diritto di continuare fare sghei come nulla fosse, rifilare i vecchietti tutti insieme a contagiarsi negli asili eccetera. Non è una posizione politica, è una posizione di schifo e di sdegno per gli esponenti di una regione che cercano di passare il cerino acceso al governo, che aveva emanato disposizioni quadro rispettando l’autonomia sanitaria delle regioni. E nel Veneto, stesso colore politico della regione, le attuazioni furono ben distinte da quelle Lombarde. E la strage di innocenti cittadini pure

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  7. Tra gli episodi di malagestione dell’emergenza sanitaria in val Seriana (e non solo) furono le telefonate al Pirellone di avidi industrialotti lombardi, tra cui l’ineffabile presidente della Confindustria regionale, per evitare la chiusura di aziende con il non ancora deciso lockdown. Volete mai che il sensibilissimo (ai danè) governatore Fontana e quell’impiastro di assessore Gallera non rispondessero commossi a quelle richieste di soccorso vitale per le sorti di schiere di lavoratori altrimenti gettati in mezzo a una strade con miseri sussidi per affrontare la morte… per fame, mentre quella per covid, loro e dei rispettivi parenti, sarebbe stata eroica?? Insomma, da quelle parti nessuno gridò poi “andrà tutto bene!” perché le cose erano già andate tutte a putt@ne! Intanto una donna Donna Giorgia reboante alla Camera dava del “criminale” (sic!) a Conte, anziché a quei potenti complici padani dal cuore nero/verde.

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  8. Sinceramente mi domando che giustizia è questa che, se va bene, darà il suo verdetto tra anni e anni e probabilmente proscioglierà tutti (chi per prescrizione, chi per vizi di forma, chi perché non si sa bene di cosa accusarlo, chi perché mancano prove certe).
    Purtroppo finché ci sarà questa classe politica al governo la giustizia funzionerà solo per i poveracci.

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  9. Suona tanto di “ammiocuggino”, ma so di una persona che lavora in regione Lombardia, il quale sostiene che ai vertici regionali sapevano già da tempo dei casi di Covid, ma hanno ignorato tutto per non scontentare gli industriali.

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  10. Qui, semmai, l’unica cosa certa, o di cui si ha ragionevole certezza, è che finirà come al solito tutto a tarallucci e vino. L’hai bell’e visto, te, il capoccia di politico (ir)responsabile che finisce ingabanato per i crimini commessi pure se accertati dalla Magistratura dopo anni e anni di processi infiniti. In Lombardia, poi, lè una farsa ancora più che altrove. Per info, citofonare al condannato Formigoni che se la “spassa” ai domiciliari a casina del suo amico, e che dopo aver fatto il piagnisteo che se la stava passando male, da un pezzo gli han ridato pure il vitalizio. Parliamo di svariate migliaja di euro al mese. Netto o lordi non so, ma cambia poco (anzi, nulla). Bello schifo di paese ladro e mafioso alla radice.
    Con tutto poi che alla fine il gran casino che ci fu, si creò sia perché nessuno ci capiva nulla (ma sarebbe stato se non altro intelligente far valere un principio di precauzione prudenziale: non sai bene che è ‘sto virus, ma nel dubbio, chiudi. Sei sempre in tempo a riaprire dopo, ma prima che crepino persone a pacchi, e vabbè), ma soprattutto perché OVVIAMENTE al governo c’era Conte, quindi daje addosso a lui che ha – aveva e sempre ha avuto – le colpe per qualsiasi cosa (essendo il “peggiore” esattamente all’opposto di Draghi, anni dopo, che invece era il “migliore”)! Seeee, figuriamoci!!
    Sempre più schifo… 😥

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  11. Non ne esci ,se il miglior pdc degli ultimi 30 anni avesse chiuso subito, ci sarebbero stati migliaia di morti in meno ,e ne sarei stato felice, ma carciofara e ortaggi vari gli avrebbero rinfacciato che per così poco aveva tolto la libertà ai cittadini.
    Purtroppo la vogliono buttare in caciara allargando al governo in carica le responsabilità ben sapendo che il polso della situazione lo poteva avere solo la regione Lombardia.
    Regione che inspiegabilmente è stata rivotata a febbraio 😆 quindi promossa dai somari che hanno subito il massacro covid! Ma di che parliamo? Nel paese dell’incontrario questo ed altro ci meritiamo

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  12. Siamo un Paese alla rovescia dove si vuole riscrivere la storia buia di una epidemia da COVID con il segno del poi. Si è passati dai medici angeli a semplici approfittatori, dai rappresentanti delle Istituzioni stimati nel loro sforzo teso a fronteggiare nel buio assoluto della scienza l’epidemia a presunti criminali. Un ripagare con la moneta del giudizio penale tutto quello che di buono e con probabili errori in quella circostanza è stato fatto. La bestia umana è un animale ingrato…….(Totò De Curtis) e i processi dopo tre anni non possono essere legati ai se o ai ma.

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