Game over a Pomigliano d’Arco (Napoli), a lungo casa e bottega di Luigi Di Maio, dove l’amministrazione comunale era stata pomposamente definita figlia di un “laboratorio politico” quando l’ex ministro dava le carte nei 5 Stelle e nel governo giallorosa […]

(DI VINCENZO IURILLO – Il Fatto Quotidiano) – Game over a Pomigliano d’Arco (Napoli), a lungo casa e bottega di Luigi Di Maio, dove l’amministrazione comunale era stata pomposamente definita figlia di un “laboratorio politico” quando l’ex ministro dava le carte nei 5 Stelle e nel governo giallorosa Conte-2.
Era il 2020 e qui, un anno dopo gli insulti di Di Maio ai dem di Bibbiano, fu costruita la prima alleanza per le Comunali tra il Pd e il Movimento 5 Stelle intorno alla candidatura a sindaco del papirologo dimaiano Gianluca Del Mastro. Ieri Del Mastro è stato mandato a casa alle ore 15.06 dalle dimissioni simultanee di 13 consiglieri, tra i quali quattro di maggioranza, uno dei quali in quota dem e altri due di ‘Pomigliano 2020’, una lista civica di area Pd. Lo scioglimento era nell’aria, era questione di giorni, dopo le recentissime dimissioni di due assessori e del vice sindaco Eduardo Riccio, segretario cittadino del Pd. Ed è così implosa una maggioranza di cui facevano parte anche Europa Verde e sei liste civiche. La situazione è precipitata nell’ultimo anno dopo che il sindaco e la totalità dei cinque consiglieri eletti nel M5S sono passati in Impegno Civico, seguendo l’avventura di Di Maio. “Non ci saranno ripercussioni, andremo avanti”, affermò Del Mastro dopo la catastrofe elettorale del ministro. Fu cattivo profeta. “La sfiducia a Del Mastro è stata un atto scellerato”, scrive il segretario uscente del Pd di Napoli, Marco Sarracino, in una nota congiunta con l’unico candidato alla successione, Giuseppe Annunziata.
Quello che mi da piu’ fastidio è che mi ha preso per i “fondelli” per anni….e non l’ avevo capito…poffarbacco…anche se ero in buona compagnia….!!! Ma il Cielo ha poi esaudito le nostre preghiere e si è annullato da solo….!!!!!
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Era ed è un abile politico, bisogna riconoscerglielo e lui ne era ed è consapevole. Qualcosa nel suo linguaggio corporeo, quel mento che puntava sempre in alto, come il renzi, un ché di altezzosità non mi convinceva ma finché portava avanti così bene gli interessi dei cittadini e gli ideali del M5S è stato bravo. I dietro le quinte non si conoscevano. Poi il tradimento ignobile ha portato alla luce l’animo più nascosto. Questi, comunque, cadono sempre in piedi. Credo che lo rivedremo.
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Ah ah ah!
Lo hanno seguito in impegno e bla bla bla prima delle elezioni?
E che necessità c’era?
I suoi adepti sono stati lungimiranti quanto lui, e allora ben vi sta.
Auguri Pomigliano, risorgi dalle tue ceneri!
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