
(Giuseppe Di Maio) – La domanda che ci si è posta dopo le regionali di Lazio e Lombardia è il perché di tanta astensione. Presto seguita dall’altra: l’Italia è un paese di destra? Sembra che lo sconcerto abbia assalito la maggior parte dei commentatori politici che giorno dopo giorno devono raccontare agli italiani quello che gli italiani pensano. La prima risposta è stata che l’elettorato ormai è stanco dell’offerta politica, e giudica tutte le proposte equivalenti. La seconda si divide tra paladini della destra italica e suoi confutatori che esibiscono cifre elettorali a dimostrazione che la destra vince solo a causa della sinistra. Ma, siccome a ognuno di questi commentatori sta a cuore il consenso dei loro lettori/ascoltatori, essi tacciono agli italiani cosa veramente pensano di loro.
Difatti, gli italiani non sono avviliti dall’inidoneità della proposta politica, ma sono incapaci di capirla. Spesso si dice che i leader di successo sono capaci di parlare alla pancia del paese, esattamente perché quelli che hanno voluto parlare alla testa sono stati eliminati. E i leader più reazionari hanno capito che verrà il loro turno di comandare e torcere le regole a loro favore, solo se sosterranno che tutte le proposte politiche sono equivalenti. Con questo corpo elettorale la Democrazia non può esistere, e l’interesse delle bande che si alternano al potere è tenerlo in stato di minorità, incapace di decifrare la struttura sociale e organizzarsi.
E’ poi inutile confutare i sostenitori della reazione con cifre che dimostrano una destra costantemente al di sotto del 50%. In Italia, le destre sono due. E, pure se alle elezioni si presentano apparentemente divise, in realtà hanno lo stesso obiettivo. Quel centrosinistra più moderato che tanto male ha fatto al popolo italiano con i suoi campioni di simpatia da un lato e dall’altro dell’asse politico (Bersani, Letta, Renzi) hanno badato agli interessi di bottega, di banda, di “ditta”, come disse l’emiliano delle metafore, invece che rispettare il responso delle urne. Ecco perché la sparuta pattuglia radicale, che ora si è raccolta intorno e dentro al M5S, è presa a bersaglio da tutti, dalla prima destra e dalla seconda, e dai loro scagnozzi dell’informazione che raffreddano le speranze rivoluzionarie degli italiani. Cittadini soli, a casa, senza alleati e senza speranza.
Il sogno dei partiti è andare al voto con il 10% di elettori fidati, senza essere costretti ad avvilire tutti gli altri con ore e ore di trasmissioni che raccontano quanto il popolo sia incapace di governarsi.
Categorie:Cronaca, Editoriali, Interno, Politica
Tutte le regioni sono feudi personali.
Liguria: Maltrattamenti ad Imperia di una RSA e si preferisce non precisare che si tratta di una “ACCREDITATA”.
Bordighera: contratto firmato per passare un ospedale(pubblico) al privato.
Non parliamo pure delle “case della salute” che stanno comparendo come funghi!
Grazie Toti… sei er mejio!
Silenzio assoluto dei sindacati e politici di sn.(?)
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Qui in Emilia gli studi medici ” accreditati” crescono come funghi. Ormai se vuoi un qualsivoglia test ( dal prelievo, all’ecografia, alla TAC…) il Cup ti manda solo lì.
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