
(Marcello Veneziani) – Sanremo ha portato definitivamente alla luce l’esistenza di una congregazione che attraversa lo spettacolo, la comunicazione, la stampa e propaganda e che potremmo definire in sigla Co.co.co. Ovvero Compagnucci Conformisti Corretti. Dico compagnucci, perché non sono propriamente compagni, un’espressione che evoca comunque un senso epico della militanza politica, anche se spesso sconfinato nel tragico; no, loro sono compagnucci, al più comunistelli dopo il comunismo, più fragili, stucchevoli, narcisisti, puerili, comodosi rispetto ai loro ruvidi predecessori. Quella che impropriamente chiamiamo sinistra o Pd formato Sanremo, è questa consorteria mediatica formata da influencer, gente di spettacolo, cantanti, sportivi, attori, comici, impresari, giornalisti e perfino qualche residuo intellettuale che ci bombardano di messaggi, gesti, patacche, sermoni a senso unico. Tutto all’insegna di quel noto repertorio che passa attraverso i temi del sessismo, del razzismo, dell’omofobia, dell’antifascismo da vetrina e da passeggio e in positivo della legalizzazione della droga, dell’esaltazione di ogni devianza, dell’inclusione di ogni irregolarità, anormalità, clandestinità e fluidità.
I Co.Co.Co sono la nostra Polizia Morale, anzi di più, Moralista e Immorale al tempo stesso; sono le nuove guardie rosse al servizio della Rivoluzione che è l’Inversione della realtà, la sua Sostituzione con un universo di cartoni inanimati, pose virtuali e negazioni della vita vera.
Sacerdote istituzionale dei Co-Co-Co e anello di congiunzione tra il Comico e il Quirinale, è Roberto Benigni, portavoce ufficiale della Consorteria; lui si può definire Co.Co.Co anche nel senso di Compagno Comico Costituzionale. Benigni è il massimo officiante dei Riti Sacri di questa Repubblica dei cocomeri (modo colorito e saporito per definire i Co.Co.Co che accusano i loro avversari di essere fautori della Repubblica delle Banane). La religione civile della Repubblica dei Cocomeri è nel culto feticistico della Costituzione, salvo dimenticare i diritti costituzionali più elementari violati e calpestati, come è accaduto in occasione della pandemia, come accade nell’allineamento alla guerra, come accade da sempre nel calpestare la famiglia, la libertà di pensiero, l’amor patrio, la privacy, il merito e le capacità, solo per citare alcuni degli articoli della Costituzione più stuprati.
Predicatori della religione Co.Co.Co. sono una coppia di Onnipresenti e Nullasapienti, vale a dire il duo Influencer Fedez-Ferragni, col loro catechismo delle banalità, il loro manicheismo demente e l’incapacità di quel Fedez, che ha il cervello nei tatuaggi, di distinguere il comico dal serio, al punto da scambiare un vestito in maschera a Carnevale di un giovane di vent’anni fa per una professione militante e inquietante di nazismo di un viceMinistro in carica (parliamo di Galeazzo Bignami). Sfugge l’ironia e l’autoironia, non si capisce la differenza tra la farsa e la tragedia. La letterina di Chiara Ferragni indirizzata da sé stessa a sé stessa, tramite sé stessa e l’esibizione del nudo ipocrita di sé stessa, è stata un capolavoro di narcisismo e banalità, accompagnata dalla solita menata di ovvietà che sentiamo ogni giorno da quella scatola molesta e imbecille chiamata video.
E con loro tutta la squadra dei Co.Co.CO presieduta da Amadeus, tra cantanti fluidi, gay esibizionisti, puttanofili, incazzosi, floricidi, portatori di messaggi sempre Corretti (genere Egonu) che è sfilata a Sanremo e fa il paio con tutta una serie di Co.Co.Co. di complemento che imperversano nella medesima tv (da Fazio in giù) nella stampa (da Gramellini in giù) e in tutto il rosario di programmi, testate, pulpiti di ogni genere. E’ un partito traversale larghissimo ai vertici, più ristretto alla base, al cui rimorchio, ultimo vagone scassato, vanno i resti del Pd e la sinistreria diffusa, più qualche reduce di Lotta Co-Co-Continua e roba affine).
Sono gli stessi, per dire, che esultano se l’Italia viene messa in un angolo dalla Francia e dalla Germania, contenti se l’Europa ci maltratta e ci punisce. Perché pur di esultare per una sconfitta o una brutta figura della Meloni sono disposti a veder maltrattare il proprio Paese. Perché poi al di là dei governi in carica, dei Draghi o delle draghette che siedono a Palazzo Chigi, Francia e Germania ieri come oggi fanno i loro interessi nazionali a danno dei partner più deboli, e al diavolo l’Europa! E i Co-Co-Co nostrani festeggiano gli schiaffi che danno all’Italia.
Ora, come si reagisce a tutto questo? Sento ripetere in giro che bisogna spegnere la Tv, disertare i canali Rai e i programmi. E sono subito d’accordo, anche perché non farei nessuna fatica a chiuderli definitivamente, già ora li vedo il minimo indispensabile per disgustarmi. Ma può mezzo popolo e anche più sentirsi estraneo dalle piazze virtuali del Paese, può chiamarsi fuori, disertare, rinunciare? Era già paradossale in passato, ma ancora più lo diventa ora, che il popolo sovrano in libere e democratiche elezioni ha mandato al governo una premier, e una coalizione, che dovrebbe rappresentare il mondo opposto a quello dei Co.Co.Co. No, non si può mantenere ancora un atteggiamento da opposizione, da minoranza, da ghetto in punizione. Si tratta di pensare, senza complessi d’inferiorità e senza troppi timori, a una svolta, un cambio di passo, una strategia organica alternativa. Anche perché questa storia ormai dura da troppi anni, dai tempi dei governi Berlusconi: quel teatrino nacque allora, il bersaglio era allora il Cav e i suoi alleati, e ora si è diffuso contro tutta l’Italia non allineata al loro Catechismo Co.Co.Co. E’ almeno da allora che Benigni e tutto l’episcopato dell’Intrattenimento esercitano il loro Apostolato Progressista e Conformista. E’ tempo che i Co.Co.Co. si costruiscano a loro spese e a spese di chi vuole seguirli, un loro habitat parallelo e ben identificato e lascino gli spazi pubblici, trasversali e condivisi a più libere e più differenziate espressioni.
Vogliamo vivere in uno spazio pubblico fuori dai Co.ecc.ecc. Ci siamo capiti.
La Verità
Categorie:Cronaca, Editoriali, Interno, Marcello Veneziani, Politica
Una manica di finocchi.
Aaa tavolaaaaaa.
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Aaa… a.
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Eh, se me lo dicevi prima che,
rimpiangi i metalmeccanici con la tuta blu e le mani unte di grasso oltre
alle Comuniste STRASTRASTRAFICHE
diversamente Cirinnà!
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Poveretto, non sa trattenersi, è più forte di lui: piagnistei e parolacce.
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Due lepidotteri maschi si slinguazzano in diretta nazionale, ma è il Veneziani che non sa trattenersi!
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Povero Marcellino che vede calpestati i sacri valori di Dio Patria e Famiglia!
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Ma mi faccia il piacere.Marcellino pane e vino.Al posto di guardare il pattume.Si faccia un giro per le strade.Forse capirebbe qualcosa in più.La vita non è certo in televisione.
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In giro per le strade io vedo qualche “pandina” timidina e tanti, anzi troppi, “Suv” che fanno gli sboroni!
Tu cosa vedi?
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Se Dio vuole il Sanremo pride è finito, passerà alla storia come il più trash di tutti.
Cincischieranno coi pettegolezzi, le slinguazzate, le tettine della ferragna ancora per una settimana, facciamoci coraggio, “a da passa’ a nuttata!”
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Non fai bene a parlare bene dell’articolo precedente di marcellino, che subito scopri in quello seguente che non gli funziona il telecomando e ha la TV fissa rai uno. Marce’, urge telecomando nuovo per poter cambiare canale se i programmi non ti piacciono. Ad esempio, in TV trovi tanti filmati dell’istituto luce dei bei tempi quando c’era Lui, dove i treni arrivavano puntuali e a volte carichi di tanti ebrei e froci verso i campi di sterminio. Giusto per non dimenticare.
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Ah, capisco, adesso un giornalista che deve denunciare, deve cambiare canale, mentre Travaglio, quando sente al TG1 la Gioggia dire scemenze, deve cambiare il telecomando. Poi la gratuita accusa, la quale sottende che Marce’ sarebbe d’accordo con “i treni arrivavano puntuali e a volte carichi di tanti ebrei e froci verso i campi di sterminio”, fa semplicemente vomitare dalle risate. Giusto per dimenticare (quello che fa comodo)!
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Almeno quando c’era LVI, chi voleva trasgredire andava in Etiopia con il moschetto. Trasgredire, ovvero sfidare l’impero inglese sul mondo.
Adesso abbiamo queste caccole tatuaggiate e imbullonate che pensano essere ganzi con temi civili e politici di basso livello.
Fedez non ha parlato della riforma Caldarrosta, vero?
E Benigni, che a riforme alterne, difende o attacca la Costituzione.
Che spettacolo penoso.
Ma la colpa è del Veneziano del Sud.
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Premetto che a me di sanscemo, ababbeus, tontez e compagni/a bella non potrebbe importarmene di meno, anzi di meno meno meno.
Detto questo:
“Il popolo sovrano in libere e democratiche elezioni ha mandato al governo una premier, e una coalizione, che dovrebbe rappresentare il mondo opposto a quello dei Co.Co.Co”. A questi qui il sospetto che chi governa sia lì per rappresentare tutti gli Italiani e a garantire la libertà d’espressione di tutti, nessuno escluso, non gli passa neanche per l’anticamera del cervello. Perciò de facto questo ora sarebbe il tempo dei Fa.Fa.Fa. (Fascistazzi Falsari & Fasulli). A loro il podio, a loro la camera, a loro il microfono. Ora appartiene a loro. Anzi, “A NOI!!!” (cit.).
“L’Inversione della realtà, la sua Sostituzione con un universo di cartoni inanimati, pose virtuali e negazioni della vita vera”. Cosa mai sia la “vita vera” (o era “vita nera”?) lo decide lui. Lo stesso dicasi per “devianza”, “irregolarità”, “anormalità”, “clandestinità” e “fluidità” varie. Cosa sono, perchè, come e quando, lo decide il veneziàto.
“Si tratta di pensare, senza complessi d’inferiorità e senza troppi timori, a una svolta, un cambio di passo”. Tipo? Il passo dell’oca?
“Non si può mantenere ancora un atteggiamento da opposizione, da minoranza, da ghetto in punizione”. Ha davvero utilizzato il termine “ghetto”?!? Con che faccia, anzi, con che Faccetta.
…”e lascino gli spazi pubblici, trasversali e condivisi a più libere e più differenziate espressioni”. Sennò? Che gli fanno? La denuncia? La galera? L’esilio? La Diaz?
Articolazzo di malaparte, a volte ridicolo (“i Co-Co-Co nostrani festeggiano gli schiaffi che danno all’Italia”), a volte semplicemente bieco (la “sinistreria” , e quelli che calpestano “la famiglia, la libertà di pensiero, l’amor patrio, la privacy, il merito e le capacità”). Bieca titillata di panza al poppolo dei quandoc’eralui con ruttolibero da una parte, e dall’altra sicofantica, perfida letterina a chi di dovere: per me riassumibile in un “a quando un bel giro di vite, raga”?
A quando mai, ciccio.
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Bravo e ben detto 👍
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Marcello Veneziani è già pronto per il pezzo di pane “nero” che il potere dà ai fedelissimi. Quindi cosa ci si può aspettare da un servo fedelissimo a prescindere dallo sconquasso che si trova nelle sabbie mobili di una sinistra che ha tradito il suo elettorato e l’intelligenza di tanti cittadini
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Bravo e ben detto 👍
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Ooops…. mi riferivo a Zumbeld
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Marcello Veneziani è uno dei pochi veri intellettuali del paese. Leggo sempre con grande interesse i suoi articoli.
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Pensare che LUI stava scappando in Germania vestito da donna..
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Credere
Obbedire
Travestirsi 😄
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Quando ce vo’ ce vo’ ed in questo veneziani ha ragione, ma dimentica di dire che Co. Co. Co significa
Coglioni contro coglioni.
Non c’è nessun motivo per essere allegri.
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E sì, comincio a preoccuparmi…sono d’ accordo con Marcello Veneziani!
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