La finanza ha ucciso la politica ed il giornalismo d’establishment fa da becchino

(Alessandro Di Battista) – Che le paghe in Russia siano spesso molto basse è indubbio (in Italia no?). Negli ultimi 10 mesi alle conseguenze delle sanzioni (più volte presunte) in Russia sono state dedicate centinaia, forse migliaia di pagine. La Russia per molti commentatori (che in Russia non sono mai stati) era sull’orlo del fallimento e Putin in procinto di dimettersi. La situazione in Italia la conosciamo bene, con la Meloni che segue pedissequamente le orme di Draghi e Letta sulla questione Ucraina ed ha anche il coraggio di dire “le sanzioni per noi sono dolorose ma stanno funzionando”.

Tuttavia l’Europa intera (non solo l’UE) è travolta da una crisi sociale, economica e politica senza precedenti. Il Regno Unito è uno dei paesi che spende più al mondo in armamenti. Alcune settimane fa Ben Wallace, Segretario di Stato per la difesa prima con Johnson, poi con la Truss ed ora con Rishi Sunak, ha dichiarato che “la spesa militare raddoppierà rispetto al livello attuale, raggiungendo i 100 miliardi di sterline nel 2030”. La guerra in Ucraina viene “utilizzata” dovunque per una nuova folle corsa al riarmo. Una corsa al riarmo stupida, anti-storica, criminale se si considerano i cambiamenti climatici che uccidono, l’incidenza di patologie mortali in aumento, la povertà diffusa, la crisi dei sistemi sanitari a livello mondiale.

A proposito di sanità britannica. Guardate voi stessi. E’ il Guardian non la Pravda. In UK sta scioperando il personale che lavora sulle ambulanze. Le ambulanze! Lo stanno facendo (creando disagi inauditi e potenziali rischi irreversibili) in quanto, come dichiarano gli stessi sindacati “intraprendere una scelta così drastica è l’unico modo per implorare i ministri di sedersi al tavolo dei negoziati e migliorare la retribuzione dei paramedici travolti dall’aumento dell’inflazione”. La finanza (che controlla l’industria bellica) ha ucciso la politica ed il giornalismo d’establishment fa da becchino. Ci occupiamo ogni giorno del presunto crollo della Russia quando a crollare, lentamente ma inesorabilmente, è il Vecchio continente. Un continente bello e ormai dannatamente inutile.

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