
(Alessandro Di Battista) – “La lotta per la Crimea fa parte della lotta per la liberazione dell’Ucraina”. Questa frase pronunciata da Draghi, Presidente, lo ricordo, teoricamente in carica solo per gli affari correnti è una delle frasi più gravi che si siano ascoltate negli ultimi mesi.
Che fosse un pessimo Presidente l’ho sempre pensato. Come ho sempre pensato fosse indissolubilmente legato agli americani e alle lobbies finanziarie (banche d’affari e fondi di investimento, ovvero i principali azionisti delle fabbriche di armi). Ma mai mi sarei immaginato che, in un momento drammatico per il mondo intero (e per l’Europa in particolare) dove la sola cosa che andrebbe fatta è ricercare la pace senza se e senza ma, il primo ministro di un Paese così importate soffiasse sul fuoco della guerra.
Sono mesi che sostengo che le sanzioni non servono a nulla (sono andato in Russia e l’ho visto con i miei occhi proprio perché non mi fido dei nostri politici e della propaganda occidentale spesso meschina come quella russa). Sono mesi che dico che l’invio di armi a Kiev oltre ad essere una palese violazione della Costituzione non serve a raggiungere la pace. Ora leggo queste parole sconsiderate dette da chi preferisce ossequiare Washington piuttosto che fare gli interessi italiani ed europei.
Dire “la lotta per la Crimea fa parte della lotta per la liberazione dell’Ucraina” si traduce in un solo modo: “continuate voi ucraini a provare con le armi a colpire la Crimea. Noi forniremo le armi. Voi ci mettete carne e sangue”.
Il punto è che nessuna persona minimamente raziocinante (a meno che non sia in mala fede o evidentemente mosso da altri interessi) può pensare che l’esercito ucraino possa conquistare la Crimea senza lo scoppio di una guerra infinita con un probabile utilizzo di armi ampiamente più distruttive di quelle già tragicamente usate fino ad oggi.
Oltretutto va ricordato, piaccia o meno, che la stragrande maggioranza degli abitanti della Crimea sono russi e vogliono che la loro terra faccia parte della Federazione Russa. Ciò che dico lo so che farà di me (per l’ennesima volta) un “putiniano d’Italia”. Ma non me ne frega nulla. Qua ci sono Presidenti del Consiglio come Draghi che soffiano sul fuoco della guerra e che ricevono standing ovation per le consuete banalità pronunciate al meeting di Comunione e Liberazione. Aprite gli occhi.
Categorie:Alessandro Di Battista, Cronaca, Editoriali, Interno, Politica
Sottoscrivo quello che ha detto Di Battista. Come si può applaudire uno che inneggia alla guerra quando è palese che gli ucraini non potranno mai vincere con la Russia. È proprio il caso di dire che è bello fare i finocchi con il cxlo degli altri. Ci andasse draghi con i figli in prima linea e poi vediamo se è ancora favorevole all’invio delle armi.
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Il problema non è solo Draghi. È tutto l’Occidente, coi suoi attuali governanti, che legittimando un cialtrone pericoloso come Zelensky e la sua cricca di nazistoidi al soldo USA, sta avviando il mondo verso una Guerra senza fine, e presto molto più disastrosa di quello che già è. Se non verrà messo nella condizione di non nuocere quel criminale/burattino e la sua teppaglia ucraina non vedo altri sbocchi che il disastro.
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Paolo 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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La Crimea è sempre stata ed è nuovamente russa, per libera scelta dei suoi abitanti e del suo parlamento autonomo.
Era stata REGALATA all’Ucraina da Kruscev, ucraino, senza alcuna autorizzazione da parte del parlamento russo.
In questo caso, scommetto che l’autoritarismo “vale”, eh?
Draghi è spudoratamente servo degli interessi Usa, contro quelli dell’Italia e degli italiani, la cui maggioranza vuole la pace ed è contraria all’invio delle armi.
Concordo assolutamente con Di Battista.
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Un referendum con 86% favorevoli alla Russia…. ma gli USA dissero che era un referendum non veritiero… e te pareva!
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Referendum regionale, non conforme alla costituzione Ucraina per la quale un referendum ha validità se partecipato dall’ intero paese.
Come se si facesse un Referendum solo in SudTirol per annetterlo nuovamente all’Austria.
D’altra parte, gli abitanti del SudTirol sono austriaci e di lingua tedesca. Meno male che l’Austria non stia pensando di invaderci per riprendersi la regione.
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E ceeerto.
Sono veritieri e legittimi solo quelli che vanno a loro vantaggio.
Anche il referendum dell’11 maggio 2014 in Donbass è stato ritenuto non legittimo…e impedito in tutti i modi, dagli Azov&co, sparando sulla folla che si recava alle urne.
Nonostante ciò, ci fu un’affluenza di c. il 70% e una percentuale di sì di oltre il 90%.
Inutile dire che se lo scopo fosse stato separarsi dalla Russia e non il contrario, il referendum sarebbe stato considerato più che legittimo.
Vedi il Kosovo.
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Raffa
Non mi sembra che l’Italia bombardi Bolzano e paesi vicini, stupri donne tirolesi e ammazzi quelli che non sanno dire “pane” in italiano
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No, dai, ma siamo ancora alla putt4nata del Sudtritolo e dell’annessione all’Austria, e che non ci invade, e invece siccome Putin sì, allora è un dittatore, ecc., ecc.? Ebbastaaaa, caxxo!
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Raffa, la Crimea non era una regione dell’Ucraina, ma aveva lo status di Repubblica autonoma, con autonomo Parlamento, che ha deliberato la legittimità del proprio referendum.
Se stiamo a vedere la legittimità, allora NON era legittimo che fosse stata REGALATA all’Ucraina, che comunque era una Repubblica sovietica, non uno stato straniero, come è ora, senza l’autorizzazione del Parlamento russo.
Le leggi devono valere in entrambi i sensi, non solo a vantaggio di una delle parti.
Il referendum di indipendenza della Scozia è stato votato solo dagli scozzesi o anche da Inglesi e nordirlandesi?
L’autodeterminazione dei popoli vale solo per coloro che vogliono avvicinarsi all'”occidente* o anche per coloro che vogliono allontanarsene?
È “legittimo”che ci siano regole diverse per ogni stato in merito a questa fantomatica autodeterminazione?
Se l’Ucraina ponesse in Costituzione che gli abitanti del Donbass sono schiavi subumani da miniera (perché così li hanno trattati, nonostante gli accordi “garantiti” da Francia e Germania) sarebbe legittimo bombardare il loro territorio da otto anni, perché hanno osato ribellarsi e chiedere ALMENO il rispetto dell’autonomia?
Non mi risulta che l’Italia sfrutti il Sudtirol, ritenga non legale la loro lingua e non rispetti l’autonomia concessagli dai trattati.
Potremmo appellarci all’ONU, se non ci fossero le lunghe zampe degli USA, anche lì e quindi, in pratica, ne fosse ennesima emanazione.
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Anail, anche con affluenza del 100% e percentuale di si al 100%, un referendum in Ucraina che non coinvolge tutta la popolazione non ha valore, questo dice la loro carta.
La situazione odierna conferma che il referendum non ha sortito gli effetti voluti
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Quindi secondo Raffa anche in Slovenia e Croazia bisognava fare un referendum con tutti i cittadini jugoslavi prima di separarsi. Idem nel Montenegro?
E per l’Ucraina? Bisognava fare un referendum in tutta la CSI del dopo URSS prima della sua dichiarazione di indipendenza?
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No Siluano, io non sono nessuno per derimere su tali questioni.
Volevo solo far notare che sventolare risultati di referendum, che per le modalità con cui si sono svolti non sono riconosciuti dal consesso internazionale, difficilmente porta ad una risoluzione positiva. Anzi, aggiungono un contenzioso alla già lunga lista.
P.s. per Anail: Kruscev non era Ucraino, era Russo nato e cresciuto al confine con l’Ucraina. Chiaramente, vista la regalia, nutriva simpatie ma d’altra parte nel 1954 distribuire territori all’interno dell’USRR era cosa diversa che adesso/dopo la dissoluzione delle repubbliche socialiste sovietiche
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Raffa,
Ovvio che si questo blog si discute tra semplici cittadini: nessuno ha la pretesa di portare verità rivelate.
Il consesso internazionale al quale riferisci tu, caro Raffa, alla fin dei conti è riferito al parere positivo o negativo che gli angloamericani pretendono di dare su ogni questione internazionale.
Pretese che derivano sempre dalla forza dei loro eserciti, dalla potenza delle loro armi e della loro economia, che permettono loro di avere un seguito tra numerisi Paesi a loro sottomessi.
Vedi anche nel Kosovo, dove, secondo il tuo ragionamento, si sarebbe dovuto fare un referendum in cui avrebbe dovuto votare tutta la Serbia.
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Siluano,
Leggo che all’ONU 15 paesi su 193 hanno espresso parere concorde con l’operato della Russia in Crimea. Tra questi, giusto per citarne alcuni, Corea del Nord, Zimbabwe, Sudan, Burundi.
Poi per carità si può dire che 178 paesi sono sottomessi agli angloamericani ed è per questo che hanno espresso parere discorde dalla Russia.
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Il “regalo” della Crimea all’Ucraina:
“Negli anni ’50 l’allora segretario del Pcus decise di “regalare” la Crimea all’Ucraina. Alla ricerca delle basi storiche della crisi attuale tra Mosca e Kiev
Potrà sembrare difficile crederlo, ma la Crimea, il cui status oggi turba le relazioni della Russia non solo con le nuove autorità ucraine ma anche con l’Occidente, solo 60 anni fa fu un “dono fraterno” che il popolo russo fece a quello ucraino per commemorare il 300esimo anniversario dell’unione in un unico Stato della Russia e della Riva sinistra ucraina. Tale gesto simbolico avrebbe dovuto rafforzare l’amicizia, l’economia e il peso politico del nuovo segretario generale Nikita Krusciov. Va ricordato che la Crimea, nel corso della storia, entrò nella sfera di influenza dell’Impero romano d’Oriente, del Khanato di Khazaria, dell’Impero mongolo e dell’Impero ottomano prima di essere annessa nel 1783 all’Impero russo. Quest’ultimo rimase a sua volta un’entità monolitica solo fino al 1917, quando, dopo la Rivoluzione, si divise in repubbliche sovietiche formalmente indipendenti e autonome, una delle quali era appunto la Crimea.
A seguito di tutti i moti rivoluzionari, la penisola rimase parte della Russia, che ricevette il nome di Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (Rsfsr). La Crimea venne poi ceduta all’Ucraina, che allora si chiamava Repubblica Socialista Sovietica Ucraina o Rssu ed era formalmente indipendente all’interno dell’Unione Sovietica, in maniera del tutto inaspettata, non solo per i suoi abitanti ma anche per l’élite politica del Paese di quegli anni. Subito dopo l’ascesa al potere, Nikita Krusciov, che per molti anni AVEVA RICOPERTO la CARICA di PRIMO SEGRETARIO DEL COMITATO CENTRALE DEL PARTITO COMUNISTA UCRAINO , decise di compiere un gesto simbolico in modo tale da GARANTIRSI il SOSTEGNO DELL’INFLUENTE “ESTABLISHMENT” UCRAINO.
(pure peggio che essere ucraino per nascita ndr).
E decise di farlo in maniera VOLONTARISTICA, suggerendo, in una riunione su questioni agricole, svoltasi presso il Cremlino, di donare la Crimea all’Ucraina. Come ricordò più tardi il futuro Ministro degli Esteri sovietico Dmitry Shepilov, presente a suddetta riunione, “Krusciov voleva, da parte sua, offrire all’Ucraina un regalo servito su piatto d’oro per DIMOSTRARE a tutta la repubblica la SUA GENEROSITÀ e il SUO INTERESSE COSTANTE per la prosperità dell’Ucraina”.
“Gli ucraini saranno più che felici se cediamo loro la Crimea. Anche con la Federazione russa, credo, raggiungeremo un accordo. Bisogna solo fare tutto con un po’ testa”, fu così che, secondo Shepilov, il leader del partito presentò la sua proposta. Il predecessore di Shepilov, nell’incarico di capo del Ministero degli Esteri sovietico, il celebre commissario stalinista Molotov, anch’egli presente al discorso di Krusciov, disse: “Certo, la proposta è sbagliata. Ma, a quanto pare, dovrà essere presa”. Le argomentazioni che Krusciov apportò, coincisero quasi alla lettera con quelle che pronunciarono più tardi gli “oratori di fuoco” Mikhail Tarasov e Otto Kuusinen in occasione della riunione del Presidium del Soviet Supremo della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa del 5 Febbraio 1954. In breve, queste argomentazioni potevano essere riassunte nei seguenti tre punti: l’Ucraina è più vicina alla Crimea, con la nuova configurazione sarà più facile condurre tutte le trattative economiche, che differenza fa se l’Ucraina e la Russia sono alla fin fine lo stesso Stato.
Negli Anni ’50, la popolazione della Crimea non si indignò dinanzi al “trasferimento”, per gli stessi motivi che avevano sottolineato i politici: tutto venne fatto all’interno dello stesso Stato, nessuno notò il cambiamento. Molti non se ne accorsero solo successivamente, quando all’improvviso per le strade iniziarono a comparire cartelli in lingua ucraina.
Gli aspetti giuridici del “regalo”
Dopo 60 anni dalla data del passaggio della Crimea, continuano i dibattiti circa la legittimità di tale decisione. La questione che solleva maggiori dubbi tra storici e avvocati è capire chi avesse il diritto di dare il consenso, a nome della Federazione Russa, per alterarne il territorio e i confini. Di questo consenso obbligatorio parlavano, a quell’epoca, tanto l’articolo 16 della Costituzione della Rsfsr del 1937 quanto l’articolo 18 della Costituzione dell’Urss del 1936. Tale consenso venne formalizzato da entrambe le repubbliche mediante una delibera dei loro rispettivi governi (i Presidium dei Soviet Supremi). Tuttavia, l’articolo 33 della Costituzione della Rsfsr, contenente l’elenco dei pieni poteri del Presidium del Soviet Supremo della Rsfsr, non contemplava la possibilità di cambiare i confini della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, ma sì quello di indire un referendum. Tuttavia, né in Crimea né nella Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, dalla quale si sarebbe separata la penisola, venne condotto un referendum.
Ancora più complessa fu la vicenda dello status di Sebastopoli, che fin dai tempi degli zar era una città fortezza e che quindi godeva dello status di entità autonoma. Dopo aver perso tale status a seguito della rivoluzione, nel 1948 con decreto del Presidium del Soviet Supremo della Rsfsr, Sebastopoli si staccò dalla regione della Crimea e divenne una città a statuto speciale della Rsfsr. Dopo il passaggio della Crimea alla Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, la città continuò per lungo tempo a ricevere finanziamenti tanto da Mosca quanto da Kiev. Successivamente, con l’adozione della costituzione del 1978, Sebastopoli passò definitivamente all’Ucraina. Un passaggio che suscitò e continua a suscitare il forte dissenso della sua popolazione. Nel 1994, il consiglio comunale cittadino prese persino la decisione di unirsi alla Russia.”
(Da Russia beyond)
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Casualmente ho trovato questa pagina (non conosco la titolare né frequento tweeter) con testimonianze del Donbass dal 2014.
Ci sono Kristina (23) e la sua creatura (Kira, 10 mesi), fatte a pezzi dai missili Grad ucraini; c’è il bimbo che festeggia il compleanno in uno scantinato: tre candeline conficcate in una fetta di pane; ci sono le parole di poroshenko e altro.
Dedicato ai miserabili farabutti che si battono per i diritti civili, ma a gettone.
Magari potessi dire liberamente ad ognuno cosa realmente penso di loro, magari potessi.. miserabili.
https://mobile.twitter.com/ninabyzantina/status/1497447422930259969
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Non oso guardare, ma se è quello che penso, l’aveva già postato tempo fa @SM:
https://infosannio.com/2022/06/03/ucraina-e-i-100-giorni-di-guerra-i-volti-e-lorrore-istantanee-di-una-tragedia/
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Non ci sono immagini esplicite, ci sono avvisi per accedervi. Non le ho guardate nemmeno io, mi sono fermato alle descrizioni.
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Purtroppo (anche se le circostanze lo esigevano) @SM le ha postate in chiaro…
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Non l’ho fatto con piacere.
Ma qui c’é un sacco di gente che parla di guerra e di ‘scontro di civiltà’, tra cui il VILE AFFARISTA, che pensano ad alimentare la guerra per salvare la democrazia ucronazi dai russi di Putin.
La guerra invece è quella roba lì. Chi non vuole guardarla non ha diritto di parlarne. Ovviamente Dragula non andrà mai in prima linea a prendersi i rischi del caso.
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Ma tu credi abbia pensato che tu l’abbia fatto con piacere? Ho anche scritto “anche se le circostanze lo esigevano”, mi pare, o no? Poi, non sarei del tutto d’accordo con questa esibizione morbosa della morte, connotazione mai eliminabile del tutto in queste faccende, pur essendo legittimi l’uso e le giustificazioni che hai addotto.
Più chiaro adesso?
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Ma perché, se tu puntualizzi non posso farlo anche io?
Nelle tue frasi mica c’era scritto che io ero addolorato per le immagini postate.
Hai scritto che l’avevo fatto in maniera necessaria. Né più né meno. Io ho aggiunto che non ci godevo a farlo. E questo è tutto.
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Ma dove avresti visto scritto che non potresti puntualizzare? Ma sei normale?
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Alessandro, va bene, ok, lo sappiamo che si può fare politica fuori dal Parlamento ma così è come lanciare freccette ben affilate per aria, ci serve solo per diletto. Nel Movimento ti hanno ritenuto troppo radicale per queste idee, pure Conte non se l’è sentita per non dare un dispiacere al PD a cui non sei gradito, e nemmeno grillo ti voleva più che non ti poteva mica manovrare a distanza come ha fatto con giggino. Magari oggi che il progressismo se lo fanno in solitaria ti avrebbero preso, che queste cose non le sa dire nessuno, in realtà non le sanno nemmeno pensare, che sono rimasti quattro pupazzi né carne né pesce.
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“pure Conte non se l’è sentita per non dare un dispiacere al PD”
Questa è una tua congettura, non suffragata dai fatti, non puoi dare per veritiera una tua semplice illazione.
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Considerata la nomea della consolidata solita gente in platea partecipante alla periodica e metodica convention normale pare al meeting la standing ovation.
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Poco tempo fa scrissi un commento sul fatto che per me la posizione nei confronti della Nato è un aspetto fondamentale. Qualcuno saltò alla conclusione che volessi necessariamente dire che il mio voto è per Paragone, e mi fu sottolineato che al momento l’atlantismo è un aspetto secondario rispetto ad altri. Invece in vista dei venti di crisi che presto si faranno tempesta travolgendo anche chi ancora si sente tranquillo, ripeto questa mia convinzione ma non vedo vie d’uscita convincenti. Senza polemica e apprezzando fino a qui la campagna elettorale di Conte. Temo però che tutti gli argomenti per i quali gli si può dare fiducia saranno presto spazzati via dall’urgenza della disperazione che incombe.
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Riflessivo, la questione Nato l’affronta in modo netto e preciso solo Italia Sovrana e Popolare, mentre Paragone punta più sull’uscita da UE. I! Programma di Conte non è nemmeno male in una situazione normale, rispetto a quello che si può fare in Italia, ma hai ragione, è assolutamente secondario rispetto all’emergenza che si profila e a quello che sta x arrivare, una economia di guerra vera, se il progressismo si identifica con la democrazia ideologica dell’atlantismo, credo che dovremo rivedere anche questo
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Esatto Carmen!
Votare Italia Sovrana e Popolare è come scrivere un grosso VAFFAN***O sulla scheda.
Con la piccola differenza che il voto non è nullo ma assolutamente valido.
Se tutti gli astensionisti e le schede bianche o nulle votassero così , nel peggiore dei casi avremmo finalmente un’opposizione degna di questo nome.
Senza contare che le idee di Rizzo sono identiche a quelle del Movimento delle origini e a quelle odiene del Dibba.
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Questa messa in scena da GrandHotel ..mi ricorda gli applausi a draghi,prima ancora che si palesasse!
Er mejo. che ch’avemo!
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Non ci sono parole per commentare una frase del genere.
Ignoranza? Cinismo? Follia da potere?
Dire questo, da parte di un capo di governo, significa: “vi vogliamo togliere di mezzo, a costo di una guerra nucleare” Applausi… (e qui sì che è spaventosa ignoranza).
PS. E il garante della Costituzine non ha nulla da dire sugli “affari correnti”? O sull’articolo 11, o sul rispetto degli organi istituzionali? Nulla, veramente solo e sempre nulla?
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Ma magari draghitler si limitasse a soffiare sul fuoco…..
Questo shdrònzo ci butta su interi barili di benzina!
Non so nulla di ciò che è successo oggi a Rimini perchè sono arrivato a casa da poco, ma tremo all’idea delle minchiate che avrà detto anche oggi…..
😡
In compenso ho sentito che il presidente Manganella stragode all’idea che la guerra continui a pieno regime.
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È da quando è caduto il governo e che conte promuove il suo libro dei sogni che vado dicendo che sono solo lazi da venditore di pentole buone solo per attirare grulli
Ciò dimostra che è parte del sistema, aspettiamo 24h se non controbatte le parole del draghi conferma la sua inconsistenza.
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Aspettiamo che l’autunno porti consiglio. Vedremo il nuovo governo cosa saprà fare con le bollette impagabili e le industrie ferme .
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Dibba esprime il suo pensiero da lato dei suoi convincimenti ideologici, rispettabili ma non condivisibili, non solo da me che non sono nessuno (non so lui) ma anche da Giuseppe Conte sulla politica estera del nostro paese.
Tuttavia, che si dica che nel 2014 si sia svolto un referendum regolare SOTTO OCCUPAZIONE ARMATA è come dire che l’acqua è asciutta.
Dopodiché, anch’io sono favorevolissimo per un negoziato che determini un’equilibrata soluzione autonomistica della Crimea, che ponga fine alle reciproche accuse e rivendicazioni.
Finisco col dire che non la vedo affatto facile dato che il signore Putin è abituato a prendersi quello che vuole, con buona pace di chi si oppone.
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Invece lo zio Sam e l’occidente chiede il permesso quando annienta milioni di civili e costringe milioni di sfollati ad emigrare e a rifugiarsi in campi profughi? E senza neppure uno straccio di referendum che li giustifichi
Che ci facevano e ci fanno i soldati italiani in Siria, in Iraq, in cossovo, o in libia, e in Afghanistan oltre a tutti gli altri posti in cui sono schierati,
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Intanto Macron mette le mani avanti
https://www.rt.com/news/561466-macron-france-crisis-sacrifices/
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Il tempo delle ideologie è finito da molto.
Ed è anche stato giudicato dalla storia.
Su su andiamo avanti
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Le ideologie sono finite.
Eppure gli americani riescono sempre ad indicarti un nemico da annientare.
E a fornirti le armi per realizzare.
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Se non sei una superpotenza devi scegliere asetticamente da che parte stare.
A me, personalmente, piace molto la libertà e la democrazia, con tutti i mille annessi difetti.
Chi non la vuole è mio avversario e se non riesco a difendermi chiedo aiuto a chi ha le mie stesse idee.
Tutto qua.
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Gayliber, la democrazia e la libertà di dire SISSIGNORE al padrone di Atlantide, dove si decide il nostro futuro ad esclusivo vantaggio LORO.
Indonesia (Sukarno)
Iran (Mossadeq)
Cile (Allende)
Ucraina
Libia
Siria
Irak
Goditeli i successi della tua ‘democrazia’. Finché avrai i soldi per pagare la bolletta della luce, starai qui a ripetere a disco rotto quel poco che hai capito di dove stiamo andando.
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Anche a me piace molto la libertà e la democrazia, Galiber.
E la Pace.
Per questo non piace fare lo zerbino degli USA.
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Ho sempre cercato, invano, di spiegare che la Russia, la Cina etc. sono nazioni modello nelle quali è un piacere viverci.
Correte
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Pseudo-argomento fratello di “Il migrante portalo a casa tua!”.
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@Anail
La parentela non la vedo proprio. Dov’è ?
Semmai, vedo molta parentela tra la mentalità oppressiva di matrice sovietica che affascina quella in circolazione in gran parte di questo blog
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Parlavo del tipo di argomentazione, non dell’argomento in sé.
La conclusione dell’interlocuzione sull’immigrazione che si basi su “i migranti, prendili a casa tua” è assolutamente in linea con “correte, sono nazioni nelle quali è un piacere vivere”, detto a chi si interroga sulla realtà e i fatti complessi di questa ed altre guerre.
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A quale titolo spieghi come si vive in Russia, perchè a sentire chi ci vive non corrisponde affatto alla narrazione divulgata che è più un luogo comune. Gli italiani in Russia vivono benissimo, con qualcuno ho parlato. Anche qui alle manifestazioni non autorizzate ti arrestano, anzi qui da noi alle manifestazioni ti manganellano a sangue e l’informazione è in mano a grossi centri di potere economico che manipolano l’opinione pubblica sulla stessa linea di pensiero, ci stiamo avvicinando sempre di più a un sistema sud americano e parlate di Russia e di Cina?
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Il Dibba lo sa che gli diranno putiniano, il Dibba.
Ma come fa a saperlo, il simpatico figlio di Putino?
In fondo ha solo detto che bisogna mollare la Crimea al papino putino (gia’ se l’e’ presa con una piccola invasione propedeutica, mo’ e’ la sua, nun stamo a fa i pignoli), e non dare armi agli invasi lasciando che vengano spianati o diventino schiavi del mafioso russo.
Neppure Salvoini e’ arrivato a tanto, c’e’ solo il Dibba, che da coglionazzo qual e’ non ha manco pigliato le mazzette come Salvoini, lui la pensa proprio cosi’ (perche’ e’ un coglionazzo degno rappresentante dei suoi estimatori).
Secondo il Nostro gli interessi dell’Itaglia non sono quelli dell’Ammerica, sono quelli della Russia putinara, l’Itaglia deve combattere contro l’ingerenza ammericana ma non contro le ingerenze (ne’ tampoco le invasioni) russe.
E’ interesse dell’Itaglia che un dittatore invada un Paese europeo e minacci di invaderne altri, e’ interesse dell’Itaglia fare affari e dipendere per le forniture energetiche da un mafioso, stendiamogli il tappeto e facciamogli invadere chi vuole lui.
Un coglionazzo. Con codazzo di coglionazzi figli di putino.
A Dibba, gia’ te l’ho detto: vai a zappare la terra, oppure puoi mettere su un banchetto del pesce (o di frutta e verdura) al mercato assieme alla pesciarola carciofara, il livello e’ quello, o forse no: sei ancora piu’ fesso.
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Chiaro esempio dei danni che può procurare l’informazione deviata.
Con l’aggiunta di considerare fesso chi esprime le proprie idee senza neanche prendere le mazzette.
E vabbè.
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Anail, sei troppo seria e perbene. A questa “specie” di Silvio B. va solo inviato un grande Vaff….o. Non puoi confrontarti con un idiota simile. Puoi farlo ( a suon di bombe) con i criminali ucraini al Potere ( e mi chiedo perché anche su Infosannio più che le ragioni russe non venga mai abbastanza sottolineato il pericolo allucinante rappresentato da questi mentitori seriali, violenti, assassini). Ma con una parodia come Silvio B. due pernacchie, un vaffa e basta così.
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Paolo, anni fa, una mia collega mi disse, in un tono irritato e sprezzante(!) non giustificato dall’argomento neutro, che “mi chiedevo sempre il perché di ogni cosa”.
Interdetta e allibita, ho scoperto che quello non era un pregio o almeno una particolarità, ma, per qualcuno, un difetto…
C’è da dire che non ho mai considerato la tipa molto intelligente, ma quello, effettivamente, l’aveva azzeccato.
😆
Ps non mi ci confronto mai, a che pro? Infatti era una considerazione inter nos.
Concordo con te sul giudizio nei confronti di Zelensky & Co.
Da subito l’ho considerato un assassino del suo popolo, probabilmente sotto ricatto, ma comunque molto portato di suo alle sceneggiate.
Ma le menzogne riescono a dirle grazie al sistema dell’informazione asservito agli interessi Nato (USA). E guarda come se le bevono…
Non immagini la rabbia e lo schifo, non faccio che cambiare canale per non lanciare qualcosa contro l’incolpevole televisore.
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Oh finalmente!
Caro Silvio Biden mi sei mancato.
Dov’eri?
A qualche corso di aggiornamento della Cia?
Quello che ti sfugge e che ti sfuggirà sempre è che il nostro Paese non deve fare gli interessi della russia ne quelli degli stati uniti:
Deve fare solo e soltanto gli interessi dell’Italia e degli Italiani.
E questo accadrà solo quando non saremo più una miserabile colonia di Bruxelles ma il Paese Sovrano in cui sono nato e in cui gradirei crepare.
Ma tanto tu non hai mai capito una mazza e anche dirti queste ovvietà è come parlare al vento.
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Bidettari o figli di Putin,credo che l’obbiettivo sia l’impoverimento generale mentre discerniamo tra i buoni e i cattivi…..e incominciano pure a dircelo chiaramente
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@Gilles
Breve e conciso.
Parole sante.
👍👍👍
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L’ha detto chiaramente Biden in Polonia ( a proposito: il governo polacco che tanto ci scandalizzava non è più ” nazista”?): Trump se ne deve andare.
Gli US sono specialisti in “primavere” destabilizzanti ( sempre lontano da casa) e agli oligarchi non sembra vero di prendersi una rivincita su Putin che ha messo loro i ben noti paletti( arricchitevi ma non fate politica) limitandone la sfera d’azione un tempo illimitata.
Non oso immaginare una Russia allo sbando e alla mercé di chiunque, con i gioielli ” in vendita”…
Altro che Ucraina, per noi…
E la Cina lascierebbe correre?
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Mizzica non credo che a Mosca si trovano tanti puntiniani quanti ce ne stanno su infosannio
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Consecutio temporum saltami addosso…
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@DomenicoCalabria
anch’io sono rimasto sorpreso
Continuo a invogliarli: correte correte correte si vive benissimo nella Russia di Putin
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Nella Russia di Putin si vivrà male, ma senza il gas, le materie prime, i turisti e il mercato russo per le nostre merci, non è che noi stiamo tanto bene. E siamo solo all’inizio.
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