
(Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Tempo permettendo, oggi riaprono i primi lidi balneari, inaugurando una stagione estiva molto attesa dopo due anni di limitazioni per la pandemia. Non c’è stato da aspettare, invece, per la litania di ristoratori e gestori delle spiagge che sostengono di non trovare lavoratori stagionali e perciò dilagano su tutte le tv accusando il Reddito di cittadinanza di aver trasformato i giovani in fannulloni.
Inutile controbattere che gran parte delle offerte di lavoro sono in realtà pretese di schiavitù, con compensi da fame e orari illimitati, oppure far notare che i tromboni in guerra da sempre contro il rafforzamento dei Centri per l’impiego e i navigator sono gli stessi che ora protestano perché domanda e offerta di lavoro non si incrociano.
Ma se è anche vero che in alcuni settori i giovani – e i meno giovani – non hanno più la stessa disponibilità di una volta a sgobbare, altrettanto certo è che il lavoro regolare è un miraggio, soprattutto tra gli stagionali.
L’indagine della Guardia di Finanza
A ricordarcelo, brutalmente, è un’indagine della Guardia di Finanza su appena sei strutture turistiche emiliane, dove sono saltati fuori quattrocento dipendenti (400!) con contratti non a norma.
Una goccia nel mare, perché i controlli sono rari, e chi non può perdere quel poco che c’è da guadagnare non denuncia. Persone che non hanno scelta perché per mille motivi non percepiscono il Reddito di cittadinanza o altri aiuti.
Dunque prima di cascare nella retorica dei Briatore, dei Vissani e compagnia cantante, faremmo bene a conoscere meglio i fatti e rispettare i lavoratori che non si fanno sfruttare piuttosto che i loro sfruttatori.
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Veneto, lidi e ristoranti della costa:
– cameriere, turno dalle 10 alle 15:30 e dalle 18:00 alle 22:30, ovvero fino a chiusura, paga 1200€ mese, nessun giorno di riposo.
Naturalmente per gli stagionali, vanno sottratti i costi di vitto e alloggio.
Povera gioventù sfruttata da questi “imprenditori”. Quando guardo i ragazzi e gli universitari che vanno a fare stagione per raggranellare un po’ di soldi, mi si stringe il cuore.
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E l’aberrazione non si ferma solo ai giovani.
Al sud io vedo tanti maturi ultracinquantenni trattati peggio degli schiavi per pochi euro.
Sono i più ricattabili, loro tengono una famiglia da mantenere
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Si guadagna di più nella logistica ( corrieri, fattorini, consegne a domicilio…)
Infatti sono cresciuti in maniera esponenziale: vanno tutti lì. Si deve correre, ma non hai il padrone a mezzo metro, puoi andartene quando vuoi e se va bene guadagni abbastanza.
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Il discorso sfruttamento e soprattutto mancanza di formazione è verissimo,segno delle politiche vergognose verso i contratti di lavoro, però mi chiedo se uno rinuncia al lavoro è perché sa di essere sfruttato o ne può fare a meno.
Il problema vero è chi non ha questa scelta
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Per questo c’è la tratta degli schiavi, gentile @Gilles.
Le hanno solo cambiato nome: “accoglienza” per farcene sopportare i costi (in tutti i sensi…)
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Certo, se potessimo sapere che lavoro fai tu…
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