(Lara Tomasetta – tpi.it) – Da oggi, giovedì 31 dicembre, l’Italia torna in zona rossa e rientrano in vigore i divieti previsti dal “decreto Natale”. Poi lunedì 4 gennaio sarà nuovamente zona arancione. Per quanto riguarda gli spostamenti, questi sono vietati se non per comprovate esigenze di lavoro, necessità o salute. Previste multe salate in caso di violazione, la sanzione può andare dai 400 ai 1.000 euro, e può essere aumentata di un terzo se la violazione avviene “mediante l’utilizzo di un veicolo”.

Ma cosa succederà dal 7 gennaio? In un’intervista al Corriere il ministro della Salute Roberto Speranza conferma l’intenzione di riaprire le scuole ma frena su tutto il resto. “Il ritorno in classe è il nostro obiettivo prioritario. Certo, finché i vaccini non produrranno un impatto epidemiologico sulla popolazione, l’unica cosa che funziona sono le misure restrittive. L’indice Rt dà segni di ripresa, dopo la Befana dovremo ripristinare il modello delle fasce di rischio e confermare le misure base delle zone gialle”.

Non ci sarà dunque nessun “liberi tutti”. Probabilmente verranno allentate le misure natalizie ma almeno fino al 15 gennaio resterà in vigore la divisione in fasce (giallo, arancione e rosso). Le scuole dovrebbero riaprire proprio il 7 gennaio mentre bar e ristoranti dovranno attenersi alle regole delle fasce di appartenenza. Se in zona gialla, ad esempio, resteranno aperti fino alle 18; se in rossa o arancione solo asporto e consegne.

Resterà in vigore il coprifuoco, il ministro infatti conferma: “Ristoranti e bar chiusi alle 18, chiusi piscine, palestre, cinema, teatri, stadi. Siamo ancora dentro la seconda ondata, Londra torna verso misure molto dure e anche noi abbiamo ancora troppi casi e troppi morti”.

Si ricorda che fino al 6 gennaio sono vietati gli spostamenti fuori Regione. All’interno della propria Regione nei giorni rossi (31 dicembre e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio) è possibile effettuare un solo spostamento al giorno per andare a far visita a parenti e amici, comunque per un massimo di due persone a cui si possono aggiungere i minori di 14 anni, i disabili o persone non autosufficienti; questi spostamenti saranno consentiti anche al di fuori del proprio comune, sempre dalle 5 alle 22.

Nei giorni arancioni (30 dicembre e 4 gennaio) gli spostamenti sono liberi all’interno del proprio comune, dalle 5 alle 22, così come le visite, mantenendo lo stesso principio e un massimo di due persone non conviventi in visita per abitazione. Negli stessi giorni sono consentiti gli spostamenti al di fuori dei comuni con meno di 5mila abitanti in un raggio di 30 chilometri (anche in un’altra Regione), ma non nei capoluoghi di provincia. Per ogni spostamento bisogna avere l’autocertificazione.