
(Lara Tomasetta – tpi.it) – Il premier Giuseppe Conte apre a una verifica di maggioranza: un confronto prima con “le singole forze politiche” e poi “collegialmente” che dovrebbe tenersi all’inizio della prossima settimana. È il momento della verità e del confronto perché sul capo del primo ministro pende la spada di Damocle-Renzi. Il leader di Italia Viva ha segnato la data che potrebbe cambiare tutto: se entro il 28 dicembre, ultimo lunedì dell’anno, il presidente del Consiglio non avrà accolto tutte le sue richieste sul Recovery e non avrà pubblicamente fatto ammenda degli errori commessi, Renzi è pronto ad alzarsi nell’aula di palazzo Madama e staccare la spina al Conte 2. Con un discorso nel quale saranno elencate per filo e per segno colpe e omissioni dell’avvocato. Dichiarando chiusa la stagione giallorossa.
Una crisi politica che arriverebbe nel bel mezzo dell’emergenza Coronavirus e che dichiari chiusa la stagione dei giallorossi. Una crisi negata da Maria Elena Boschi ieri durante l’intervista rilasciata a Lucia Annunziata per Mezz’ora in più: “Non vogliamo nessuna crisi. Conte ha detto che ha i ministri migliori del mondo e quindi per noi anche l’argomento rimpasto è chiuso. Però non siamo yesman”, ha detto la capogruppo renziana in tv.
Passando poi all’attacco: “Se ci sarà la crisi non ci sarà un voto perché c’è da eleggere un presidente della Repubblica europeista e perché il M5S ha due problemi: il secondo mandato e il fatto che tanti non tornerebbero in Parlamento”. Dimenticando che anche in Italia Viva il problema del ritorno in parlamento si porrebbe per tanti degli attuali parlamentari, visto che una simulazione di voto con l’attuale sistema (il Rosatellum) e la media dei sondaggi di Youtrend porterebbe il centrodestra ad avere i due terzi dei parlamentari mentre Italia Viva invece sarebbe vicina a sparire riuscendo a racimolare 5-7 collegi uninominali iperblindati sul modello di Emma Bonino alle elezioni del 2018 rispetto ai 48 parlamentari odierni.
Perche’ il 28 , famo il 31 , anno nuovo ” vita nuova ” e non se ne parla piu’ , almeno sparamo du trick track
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Se veramente lo facesse dimostrerebbe di essere mosso dagli interessi dei narcotrafficanti cui non vanno giù le “chiusure” , da quelli della finanza che ne ricicla i proventi, da quegli imprenditori per i quali il denaro conta più di qualsiasi altra cosa. Certamente non dal benessere generale: le sue obiezioni al governo, infatti, non sono sostenibili e neppure ragionevoli.
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“a racimolare 5-7 collegi uninominali iperblindati sul modello di Emma Bonino alle elezioni del 2018”
Cioè si federerebbe col PD? ma veramente qualcuno gli lascerebbe il posto?
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(Si tratta di) Una crisi politica che *arriverebbe* nel bel mezzo dell’emergenza Coronavirus e che *dichiari* chiusa la stagione dei giallorossi.
Come scrive la sig.ra Tomasetta? Capisco che si possa sottintendere il verbo della proposizione principale, ma almeno l’accordo dei verbi: un condizionale e poi un congiuntivo?
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@ dr.Mascaro
Come scrive ?
Male.
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Bravo Caro Paolo! Risposta esatta…
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Per far cadere il Governo Renzi deve depositare una mozione di sfiducia in Parlamento, farla calendarizzare, ottenere la maggioranza assoluta dei voti a favore in una votazione per appello nominale. Sapendo che al prossimo giro mancheranno 345 seggi e che molti parlamentari farebbero carte false per arrivare a fine legislatura, l’ipotesi che ci riesca è pura fantascienza.
Dunque il Governo non cade e il Bomba sta bluffando. Spera che gli lascino il piatto sul tavolo.
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Oppure al momento della votazione della finanziaria nel caso di richiesta di voto di fiducia
personalmente farà come il Berlusca riguardo il governo Letta con il salto della quaglia del 02/10/2013 che ha aperto la crisi per poi votare la fiducia. Una sfiducia fiduciata insomma.
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I penultimatum di Renzi con indiscrezioni sui giornali…hanno stancato.
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itp.it, l’agenzia nata per trovare un posto ai “figli di” (non equivocate, non è l’incipit di un insulto) alcuni personaggi
della politica e del Circo Barnum mediatico (Gambino, Lerner, Mentana, Bersani, Bettiza, etc.), ha più o meno la
stessa credibilità di uno dei suoi più ammaccati eroi: la Lince di Rignano.
A conferma di ciò basta leggere questo penoso articoletto di Lara Tomasetta, una che ha almeno il merito di
essere “figlia di nessuno” (in senso figurato, s’intende!) ma dilapida tale merito mettendo insieme un po’
di frasi ormai già stantìe con uno scoop del tutto inventato: la faccenda del 28 Dicembre quale data di esecuzione
sommaria di Conte e del suo governo da parte delle irresistibili armate di Pinocchio è francamente ridicola.
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“Aspè.. mo me lo segno” (cit.)
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A che ora ?
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Fallo, dai, ritira i tuoi ministri, avanti, un posto per te e la Boschi ci sarà sempre. Perchè se non hai un porto sicuro chissà dove andrai a finire dopo i processi.
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