Nando Pagnoncelli: “Italiani lontani dalla realtà. Amano Conte, votano a destra”

Nando Pagnoncelli – Opinione pubblica, la diagnosi.

(di Antonello Caporale – Il Fatto Quotidiano) – “Se mi chiama sondaggista metto mano alla pistola”. Nando Pagnoncelli fa ricerca e analisi dell’opinione pubblica e da tempo ci spiega, misurando la pressione degli elettori, quanto gli italiani siano meno furbi di quanto crediamo e molto più ignoranti di ciò che penseremmo. La maggioranza assoluta di chi va a votare (il 54 per cento del totale) ha una istruzione che raggiunge al massimo il titolo di terza media. E di questa bella metà il venti per cento non ha nessun titolo di studio. Neanche la quinta elementare? Nessuno. Una parte anche cospicua di coloro che votano centrodestra – secondo la sua ultima stima – ritiene che Conte sia il miglior presidente del Consiglio possibile? È grande la confusione sotto questo cielo. Invece no. Il giudizio sul governo e su questo premier attiene al modo in cui sta gestendo questa pandemia. C’è consapevolezza che sia un grande guaio e che lui stia facendo il meglio possibile. Sta facendo il meglio possibile, però una porzione anche robusta dei sostenitori poi vota i partiti che accusano Conte di fare il peggio possibile. Perché distinguono la politica dalle istituzioni. Separano la passione personale dalla valutazione fredda della realtà. E infatti non c’è altra spiegazione se prendiamo in esame la percentuale di coloro che danno un giudizio positivo (63%).A me sembrano semplicemente scollegati dalla realtà. Praticano la contraddizione. Che è anche il frutto di una conoscenza approssimata, di una formazione culturale che per molti si è fermata ai livelli più bassi e che per troppi non è manco iniziata a scuola. Gli elettori sono canne al vento. È certo che subiscono il “contagio” televisivo principalmente. La notizia di un minuto che passa al tg della sera, magari sostenuta da immagini di repertorio. Se ascoltano un servizio sui migranti che manda in onda le immagini di un vecchio barcone colmo di corpi disperati crederanno all’invasione permanente. Esatto. Se quell’immagine di repertorio è mandata e rimandata, il repertorio sarà l’attualità. Il passato diverrà il presente e anche il futuro. Infatti nel 2014 fu misurata l’esatta distanza tra la percezione e la realtà. Fu chiesto agli italiani quanti stranieri fossero in Italia. Risposero che almeno il 30 per cento della popolazione non era nativa (e in un’altra indagine risultò che i clandestini, secondo la percezione popolare, fossero poco meno della metà di tutti i migranti!). Il dato reale di chi è giunto da noi e qui risiede si ferma all’otto per cento del totale. E i disoccupati? La metà degli italiani, secondo gli intervistati, sarebbe senza lavoro (il 48 per cento per la precisione) a fronte della realtà che fissava a quel tempo la disoccupazione al 10 per cento. E gli anziani sarebbero addirittura il 49 per cento (il dato reale situa invece la terza età al 22 per cento).Appare ciò che non è.La paura è un sentimento prevalente. L’allarme sociale è la turbina, il propulsore di ogni azione. Poi l’età avanzata, la bassa istruzione e il canale televisivo monotematico (telegiornale delle venti in prevalenza) come fonte principale dell’informazione, accrescono una dimensione alterata di quel che esiste e si dovrebbe fare. Internet non ha prodotto scossoni? Non allarga il pensiero tra opposti ma tende a chiudere il confronto nelle rispettive case comuni. Parlo solo con chi la pensa come me. Esatto. Così irrobustisco la convinzione di essere nel giusto. E magari invoco riforme, cambi di rotta. Altro che! A patto però che non incidano sulla mia condizione. Rivoluzionari col portafogli degli altri. Su questo non c’è discussione.

9 replies

  1. Votare a destra o sinistra non ha nulla a che fare con la distanza dalla realtà. Lo dimostra la sinistra che raggiunge livelli surreali sul tema immigrazione clandestina. Il PD di Zingaretti, con la sua politica permissiva, irresponsabile e scellerata sull’immigrazione, favorisce solo le mafie del lavoro sottopagato e senza diritti, ingrassa le ONG, le ONLUS e le mafie che campano sul traffico e sull’accoglienza dei migranti illegali e ci sta portando all’aumento della povertà e della criminalità, all’imbarbarimento culturale e sociale e all’estinzione dal mondo civilizzato. L’Australia offre spunti interessanti per una politica di contrasto serio e concreto all’immigrazione clandestina via mare: “Se sali su un’imbarcazione senza visto, non arriverai in Australia. Qualsiasi imbarcazione che cerchi di entrare illegalmente in Australia sarà intercettata e allontanata in sicurezza oltre le acque australiane” recita uno slogan molto pubblicizzato dalle autorità australiane e molto efficace, che mira, con successo, a scoraggiare il fenomeno. Loro, con una seria politica di deterrenza, hanno azzerato il fenomeno e hanno anche eliminato il problema dei naufragi in mare. E’ ora di cambiare politica prima che sia troppo tardi.

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    • Tu sei sempre il solito alias lDl0TA CHE GRAVIDA E INGRAVIDA giannini.

      La dovete piantare di spargere falsità sul tema migratorio.

      VUOI PARLARE DI MAFIE PEZZO DI MEXDA?
      Comincia con quelle indigene, che controllano TUTTO ILSUD ITALIA ed hanno invaso pure il Nord.
      I capitali per continuare a costruire e comprare case che restano spesso e volentieri VUOTE, secondo te da dove arrivano?

      PORTAMI NUMERI CHE CERTIFICHINO LA TUA PROPAGANDA RAZZISTA.

      Hai letto l’intervista a Pagnoncelli SI o NO?
      Tutta la vostra propaganda altro non è se non FUFFA alimentata e costruita sull’ignoranza.
      MA NON CI VOLETE STARE.

      Giusto perché ti reputi sapiente, mentre in realtà sei una capra saccente, ti posto alcuni dati e ragionamenti, sul PERCHE’ noi avremmo bisogno di sangue fresco per mantenerci in vita. Mentre un buzzurro ignorante e razzista specula sull’argomento a fini elettorali, non ponendosi minimamente i problemi sorti e che si ingigantiranno nel medio e lungo periodo.

      Dal 1993 il tasso di crescita naturale della popolazione ITALIANA diventa strutturalmente negativo, riflettendo un livello di fecondità molto al di sotto del Il livello di sostituzione (circa 2,1 figli per donna), così come in Germania e Spagna, mentre la Francia riesce a mantenere livelli più elevati. Il minimo si tocca nel 1995, con meno di 1,2 figli per donna. Il saldo migratorio è già positivo, ma ancora molto basso; nello stesso anno, le quote di anziani e giovani sulla popolazione in età attiva si equivalgono (circa 22%). Per le donne, già nel 1990 la speranza di vita alla nascita supera gli 80 anni, un traguardo raggiunto dagli uomini nel 2014: a inizio secolo, per entrambi i sessi era poco sopra i 40 anni .

      Dalla seconda metà degli anni NOVANTA si osserva pure una ripresa dell’emigrazione dal Mezzogiorno, in crisi, verso il Centro-nord. Nei primi anni DUEMILA, l’accelerazione dell’immigrazione legalmente riconosciuta determina una ripresa della crescita demografica, concentrata nelle aree urbane economicamente più forti del Paese. La regolarizzazione degli immigrati, introdotta dalla legge 30 luglio 2002, n. 189 (meglio nota come legge BOSSI-FINI OTTUSI LEGHISTI), fa aumentare di oltre 700mila i permessi di soggiorno in Italia nel 2004, per coloro che già possiedono un contratto di lavoro. Nel decennio 2005-2014 i residenti crescono di 3,2 milioni grazie all’immigrazione regolare e, in piccola misura, alle acquisizioni di cittadinanza. Si tratta di un’esperienza simile a quella della Spagna e a quella vissuta precedentemente da Francia e Germania. La componente straniera nello stesso periodo passa da meno di 2 a quasi 5 milioni di persone e, in rapporto al totale, da meno del 4 a più dell8%. La prevalenza di giovani tra gli stranieri residenti contribuisce anche a rallentare l’invecchiamento della popolazione.

      La Grande recessione iniziata nel 2008 ha reso MENO ATTRATTIVA l’Italia per gli immigrati e, al tempo stesso, ha portato a una discreta ripresa dell’emigrazione tra le coorti giovanili: tra il 2010 e il 2017 il saldo migratorio netto per i cittadini italiani è stato complessivamente NEGATIVO per oltre 400 mila unità.
      Nel 2015, la riduzione del saldo migratorio è risultata in una diminuzione netta di 130mila persone della popolazione residente, la prima sostanziale dal 1918.
      A inizio 2017, gli stranieri in Italia sono circa 5,1 milioni e rappresentano l’8,3% della popolazione residente (l’8,4% a inizio 2018), contro il 9,5% in Spagna, l’11,2% in Germania e il 6,9% in Francia, dove però l’immigrazione ha una storia molto più radicata e (con riferimento al 2015) solo il 70,4% dei nuovi nati ha entrambi i genitori nati nel Paese.

      I nati all’estero (compresi i discendenti di emigrati di ritorno), nel complesso rappresentano circa il 15,4% della popolazione residente in Germania, quasi il 13% in Spagna, il 12,2% in Francia e il 10% in Italia.
      L’origine degli stranieri residenti in Italia è PREVALENTEMENTE EUROPEA. MA VOI MERDE LEGHISTE PREFERITE RACCONTARE SCENARI FANTASY DI INVASIONE AFRICANA.

      Le nazionalità più rappresentate sono Romania (1,2 milioni) e Albania (440mila), seguite da Marocco (420mila), Cina (290mila) e Ucraina (240mila): questi cinque paesi insieme costituiscono la META’ del totale.LE DONNE SONO IL 52% DEI RESIDENTI STRANIERI, con differenze importanti tra le aree di provenienza, che si intrecciano con gli sbocchi occupazionali prevalenti per genere nelle singole comunità di immigrati.

      L’emigrazione totale dall’Italia dal 1869 al 2017, per confronto, è stimabile approssimativamente tra 13 e 16 milioni di persone, al netto dei rimpatri.2 La grande maggioranza dei discendenti degli emigranti italiani ha preso la cittadinanza dei paesi ospitanti. Negli anni più recenti si è avuta una ripresa dell’emigrazione italiana, sia pure contenuta (circa 70 mila espatri al netto dei rientri nel 2017). I cittadini italiani iscritti all’anagrafe dei residenti all’estero (AIRE) a dicembre 2016 sono 4,9 milioni, più della metà dei quali in Europa, il 30% in America Latina e quasi il 10% negli Stati Uniti e in Canada. Tra i 220 paesi in cui sono residenti nostri connazionali, quasi il 60% è concentrato in Argentina, Germania, Svizzera, Francia e Brasile.

      MENO POPOLAZIONE, indipendentemente dall’origine, vuol dire:
      MENO CONSUMI
      MENO PRODUZIONE
      MENO LAVORO
      MENO TASSE, IMPOSTE E CONTRIBUTI VERSATI per mantenere uno stato sociale
      MENO CONTRIBUTI VERSATI per mantenere in equilibrio l’Inps, che paga le prestazioni sulla base di quel che ha in cassa. Delle due l’una: o tagliano le pensioni o allungano l’età per percepirla.
      QUOTA 100 dal punto di vista statistico-demografica e di sostenibilità finanziaria E’ UN SUICIDIO che aggraverà ulteriormente il nostro debito.
      L
      L’ETA’ MEDIA DEGLI ITALIANI SI STA INNAZANDO VELOCEMENTE
      In Italia l’età mediana (Cioè il maggior numero di persone con la STESSA ETA’, è salita da circa 24 anni nel 1861 a poco meno di 30 anni nel 1950, ma fino a oltre 45 anni oggi, come in Germania, e secondo le previsioni demografiche internazionali salirà ulteriormente nei decenni a venire

      Saremo mediamente:
      PIU’ VECCHI
      PIU’ SOLI, per mancanza di discendenza
      PIU’ POVERI con pensioni da fame
      PIU’ MALATI MA SENZA LE POSSIBILITA’ ECONOMICHE PER CURARCI, per mancanza di contributi utili a sostenere la sanità pubblica e universale.
      CON NECESSITA’ DI ASSISTENZA, fisica ed emotiva da parte di figure specializzate E CHE NON CI SARANNO, NEMMENO STRANIERE.

      IO VI DISPREZZO, LEGHISTI DI MEXDA, perché riproponete la solita propaganda razzista ma non vi curate del futuro come sta arrivando davanti agli occhi di tutti.

      Politici a cui interessa arricchirsi OGGI, lasciando macerie a chi arriverà dopo.
      E PORTATE ARGOMENTI QUANDO POSTATE LE VOSTRE STR0NZATE.
      ALTRIMENTI MUTI!!!

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  2. Non solo gli elettori praticano la contraddizione… anche Pagnoncelli non scherza.
    Dopo averci spiegato come la maggioranza del corpo elettorale sia formata da semianalfabeti
    (di ritorno o di andata non importa!), ignoranti e “poco furbi”, ci dice che comunque
    quella massa di minorati riesce a distinguere la politica dalle Istituzioni e a votare tenendo
    ben presente tale distinzione.
    Allora, forse, gli elettori non sono poi così imbecilli come Nando ce li dipinge!

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    • La poco-furbizia è questa dualità: se ritieni che il primo ministro stia facendo bene e stia facendo il tuo interesse, perché voteresti per qualcuno che vuol mettersi al suo posto e sai che farebbe peggio? Aggiungo: e che nella maggior parte dei casi non farebbe il tuo interesse?

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  3. “Rivoluzionari col portafogli degli altri”

    E’ tutto spiegato in queste cinque parole. Preferenze elettorali, opinioni, destra, centro, sinistra, orientamento politico.
    Altrimenti non si spiega perchè i sondaggi dopo OGNI elezione si rivelano SBAGLIATI!!!!

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  4. Paglioncelli fa una analisi e trae le sue conclusioni. Si può esservi più o meno d’accordo ma lo ritengo in buonafede.

    Coriano sciorina una serie di luoghi comuni su un problema altrimenti serio. Non voglio dilungarmi su quali sono questi luoghi comuni, lo fa efficacemente Jerome, ma solo convenire che essi sono mistificatori, e cioè alterano la realtà con malafede.

    Tutta la propaganda della attuale destra italiana sull’argomento emigrazione è, secondo me, fatta in malafede.

    Gioca sulla paura e sulla ignoranza della gente, perlopiù, ed è intrisa di razzismo.

    L’emigrazione se regolata con criterio e controllata con criterio può diventare una grande risorsa per questo paese a cui sarà sempre più indispensabile col passare degli anni.

    Una classe politica adeguata dovrebbe risolvere, e prima o dopo lo si dovrà fare necessariamente, il problema anche culturalmente.

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  5. E vogliamo parlare del fatto che ogni volta tirano in ballo la situazione dell’Australia, che è ASSOLUTAMENTE DIVERSA dalla nostra?

    L’Australia non ha il mar mediterraneo con a due miglia l’Africa e le popolazioni disperate in fuga da guerre, siccità e fame.. (causate anche e soprattutto dagli interessi dei paesi occidentali)
    Ha miglia e miglia di oceano ben poco affrontabili da barconi e barchini pieni di asiatici (che tra l’altro non versano nelle stesse condizioni)
    Molto facile minacciare sanzioni e chiusure dall’altra parte di un oceano… Sarebbe come farlo dagli Usa nei confronti dei Siriani!

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  6. “Ignorance is not bliss. Ignorance is tragedy. Ignorance is devastation. Ignorance creates lack. Ignorance creates disease. Ignorance will shorten your life. Ignorance will empty your life and leave you with the husks, nothing to account for.” [Jim Rohn]

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