Il giornale critica il titolare della Farnesina per avere condiviso sue caricature che si rifanno al concetto di “blackface”, termine indica il dipingersi in modo caricaturale la faccia di scuro denunciato dal movimento dei diritti civili in poi come razzista e denigratorio. Ma il portavoce chiarisce: “Il ministro è categoricamente contro ogni forma di discriminazione razziale o violenza in ogni forma”.

“Il ministro degli Esteri italiano condivide le immagini di Blackface della sua abbronzatura estiva”. Il New York Times ha intitolato così un articolo uscito oggi in cui attacca Luigi Di Maio, che ha condiviso le caricature e i meme circolati online dopo essersi presentato con un’abbronzatura notevole alla conferenza stampa con il suo omologo cinese a Roma. Sui social sono infatti comparsi fotomomtaggi in cui l’ex capo capolitico M5s appare Di Maio dalla faccia scura al posto di Michael Jordan o nel gruppo della famiglia del Crosby Show.

Immagini che il giornale americano definisce “razziste” criticando il fatto che si rifanno al concetto di “blackface”, termine indica il dipingersi in modo caricaturale la faccia di scuro denunciato dal movimento dei diritti civili in poi come razzista e denigratorio.
“Invece di criticare queste immagini, Di Maio le ha condivise sul suo account di Instagram“, sottolinea il Times riportando che, scherzando, il ministro ha promesso di mettere la protezione 50 il prossimo anno, ed ha ringraziato “per avermi reso questa giornata più leggera”.
Ricordando come negli Stati Uniti, dove in questo momento le proteste del Black Lives Matter hanno riportato alla ribalta la questione, anche culturale, del razzismo nel Paese, episodi di blackface abbiano provocato le dimissioni di politici, il Times afferma che questo “è diventato un tabù in gran parte dell’Europa, ma forse meno in Italia“. E ricorda a questo proposito la famosa battuta di Silvio Berlusconi su Barack Obama “giovane, bello e abbronzato”.
Interpellato dal Times, il portavoce di Di Maio, Augusto Rubei, ha detto che “il ministro è categoricamente contro ogni forma di discriminazione razziale o violenza in ogni forma, era auto ironia riguardo all’abbronzatura che si era preso in qualche giorno in Sardegna”. Ed ha sottolineato come tra le foto postate ci fosse anche quella di Totò nel film “Tototruffa” che nessuno in Italia assocerebbe al razzismo.
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Come ti muovi sbagli.
Meglio se il ministro non abbia nessun account personale, ma solo quello istituzionale, senza postare ironie varie, quello che vale in Sicilia non vale a Bolzano, figuriamoci nel resto del mondo.
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“Ma il portavoce chiarisce: “Il ministro è categoricamente contro ogni forma di discriminazione razziale o violenza in ogni forma” (cit.).” … fiiiùùùùh, meno male che ha chiarito: hai visto mai! … Gente che si dà… di gomito (una volta voleva dire qualcosa di diverso…); altri (“qeuli” dei diritti civili e degli “incivili doveri”…) che ti danno del razzista perché prendi la tintarella e condividi ironicamente le foto su Instagram; altri ancora (una moltitudine) che dicono peste e corna della Massoneria e poi, a esempio di moralità, etica e intelligenza scomodano sempre un massone (Totò)!
“Perché la vita è un brivido che vola via… È tutto un equilibrio sopra la follia …”, ma de che?
…ERA un brivido! ERA un equilibrio: ci siamo tutti tuffati di pancia!
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Ma fai uso di sostanze?
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E’ una doamnda retorica?
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Ricordo a tutti che il NYT è la cassetta delle lettere di Renzi, tramite il mitico Jason Horowitz
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calciolari68
Vero!!! me l’ero scordato,, quello che puntalmente raccoglie interviste all’Innominabile Cazzaro Rosa del prefisso telefonico!!!
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Aridanghete: da un Paese che fino al 1863 tollerava la schiavitù degli Africani, vengono a fare la predica all’Italia in cui la schiavitù in quanto tale non esisteva da secoli. La nostra stessa dittatura che pure aveva scatenato l’aggressione all”Etiopia ( dove persisteva ancora quell’ obbrobbrio, cancellato dalle autorità di occupazione italiane) tollerava canzonette che dicevano : ” e se l’Africa si piglia si fa tutta una famiglia “. È pur vero che poi apparvero le leggi contro il “meticciato” ma che dagli USA vengano a rompere su questi argomenti fa più ridere che inquietare.
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Cazzo siamo neri.
No dai?
Eh maa..
C’e sempre un nero più nero di me.
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Io dico solo una cosa: con tutto quello che ci sarebbe da dire su Di Maio, con tutte le critiche che gli si possono muovere (citofonare Jerome per l’elenco completo), molte delle quali discretamente fondate, ma che cazzo c’entra adesso il fatto che (siamo a fine agosto) sia apparso in pubblico abbronzato? E sticazzi? E’ per caso un reato? E’ diventato malcostume da stamattina? E’ razzismo questo? E’ un chiaro sintomo di incapacità? E’ la prova definitiva della sua vocazione poltronara (per lui vale uno anche quella dell’estetista)? Perfetto. Egoisticamente parlando, tutte queste cose mi potrebbero stare anche bene, visto che io il sole non lo prendo nemmeno quando vado al mare.
Però, perdio, un minimo di onestà intellettuale (per chi sappia almeno dove stia di casa) oltrechè un barlume di logica (per chi ne fosse eventualmente dotato), vorrebbero che lo stesso identico giudizio debba allora valere sempre, e soprattutto per chiunque.
Altrimenti, siamo alle solite: nessun giudizio ma solo pregiudizi, aggravati dalla pavidità e/o vigliaccheria di chi, non avendo nemmeno il coraggio di dire apertamente che Di Maio gli sta sui coglioni e basta, dunque qualunque cosa faccia o non faccia non potrà mai andare bene, non trova di meglio che prendersela con l’abbronzatura, con il sovrappiù del solito, scontato effetto collaterale di veder diminuire la propria credibilità agli occhi delle menti critiche, anche nella poco probabile eventualità di future critiche mosse con eventuali argomenti seri (il famoso effetto “al lupo, al lupo” è l’altra faccia della medaglia che accompagna come un’ombra chi non è nemmeno in grado di formulare una critica che abbia senso compiuto).
Per dire, fino (letteralmente) a ieri il dibattito pubblico si è soffermato assiduamente su personaggi come Briatore, Santanchè e Berlusconi, ovvero il trio delle Lampados. Ebbene, non ricordo di aver mai visto nessuno, dicasi nessuno, anche solamente stigmatizzare, men che meno criticare o fare facili ironie, complimenti o altro sull’abbronzatura dei tre, che, per la cronaca, vanno in giro neri come suore cadute nel catrame da non meno di un decennio prima che Di Maio nascesse. Nè ora, nè mai. Boh, si vede che mi sarà sfuggito.
Domanda: esiste anche solo uno, tra coloro che oggi molto s’adombrano per l’abbronzatura di Di Maio, che abbia mai detto una parola (o anche solo pensato male) di uno qualunque di questi preclari figuri, a causa della loro perenne abbronzatura? Io non lo riesco a vedere.
Last, but not least: ma chi cazzo li scrive ‘sti articoli, che non è nemmeno in grado di distinguere tra Cosby (nero) e Crosby (bianco)?
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Personalmente sull’abbronzatura della Santanché o come piffero si chiama, così come sull’abbronzatura di Di Maio, a me personalmente non frega niente, ma vedi, Jonny, la massa muliebre a servizio?
Si accaniscono su tutto e mi dispiace se dopo un discreto lavaggio del cervello ci riescono anche; la rete a supporto, permette di correggere determinate distorsioni, ma solo a coloro che la frequentano, stai pur sicuro che ciò che qui appare, in ambito sociale è amplificato, Ormai che la destra si possa permettere le veline in topless o addirittura sederi in prima serata fa meno scandalo dell’abbronzatura dell’arrivista politico. Mi dispiace…
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@ JONNY DIO
Bravo ! Concordo pienamente col tuo commento: detto e scritto meglio di quanto io non saprei . Meno male che ci siete: tu e qualche tuo emulo, che per brevità non cito, ( ci sono: ma pochi in verità’ ) la cui critica sempre pacata e composta, sine iniuria verbis apprezzo e, absit plagium, leggo con piacevolezza l
( Mi scusi Jerom B)
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Ti sei sentito, per non essere considerato proprio del tutto uno sfacciato partigiano, in dovere, almeno, di dare un buffetto amorevole a uno dei tuoi, con il quale ti scusi per averlo escluso dal Gota del “sine iniuria verbis”? Grande coraggio e coerenza, bisogna ammetterlo!
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e.c.: gotha
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“Essere abbronzato NON E’ REATO.
Ma è INOPPORTUNO per il ministro degli esteri di una nazione tanto in vista sul piano mondiale conciarsi in quel modo.
NON E’ OBBLIGATORIO esibire un’abbronzatura così cafona che manco ai tempi degli yuppies e dei paninari.
E’ MINISTRO DEGLI ESTERI, non un turista che si è addormentato sul lettino a Fregene.
Ecchecazz.”: citofoniamo ancora a Jerome B.?
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@ GATTO
A dirla tutta,MICIO ,non saresti male neanche TU se ti liberassi di quella SBRUFFONERIA che a volte ti prende e ti rende antipatico. Le dialettica e le idee non Ti mancano anche se non sono in sintonia con le mie ! Pur tuttavia leggo e le rispetto ( quando esageri pero’ TI mando a vaff …) ! Il confronto è utile ma a certe condizioni e non dubito che TU non le conosca : In primis : la rispettabilità’ ! ( questa si che è’ ” captatio benevolentiae !)
Ad maiora !
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Ah, ecco, è inopportuno non per un ministro o per un politico, ma per un ministro DEGLI ESTERI. Scommetto che, se Di Maio fosse stato ministro della mia tazza del cesso, la patente di inopportunità verrebbe affibbiata solo a quel particolare ministero (visto che la mia tazza del cesso è al chiuso, essere abbronzati è la prova definitiva che non era lì a guardarla h24, ‘sto fancazzista).
Peccato che, tra quelli che ho citato, Berlusconi sia stato anche ministro degli esteri; inoltre, solo tre anni fa il dicastero era ricoperto da un certo Angelino Alfano, che, a memoria, come tinta di pelle assomigliava più al Rag. Fantozzi quando vuol sembrare più giovane che alla Venere Bianca, e rimane il fatto che nessuno abbia mai detto mezza parola sul fatto che la loro abbronzatura perenne fosse inopportuna per un ministro degli esteri. Boh, si vede che le mode e il costume cambiano, e la moda mare estate 2020 preveda pelle d’alabastro per gli esteri. Qualcosa mi dice che, siccome le mode cambiano in fretta, non appena sulla sua poltrona siederà qualcun altro, la moda cambierà ancora.
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…SBRUFFONERIA… tzé… Non solo conosco le regole, ma, non te ne avere a male, le applico! Di rispettabilità sarebbe il caso ne parlassi con qualcun altro, non con me: grazie! Pensi che perché al sottoscritto non interessa ammiccare con nessuno sia segno di sussiego? Forza, su, siamo serii… PS: hai capito invece di chi è il virgolettato?
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@JD, lo chiedo pure a te: ma hai capito di chi è il virgolettato?
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A dire il vero, avevo letto frettolosamente e alle virgolette non avevo proprio fatto caso. Comunque, da parte mia il discorso non cambia di una virgola: per i motivi che ho già esposto, a mio avviso questa rientra tra le critiche infondate, chiunque sia a muoverla.
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Beh, magari a te non cambierà poi molto, ma dato che ci siamo, sarebbe il caso che citofonassi al “portatore di verità” alias Jerome B. per accertarti se tale critica provenga dal suo elenco completo, magari non così discretamente fondata come le altre, ma sempre sua comunque, ovvero se sia il caso invece di non insistere troppo, per non disturbare la vena dei suoi turpiloquî (ai quali hai dato il tuo appoggio morale), così altamente indispensabile per arginare le immonde iniziative dei putridi negazionisti…
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A me pare più autoironia, forse il NYT dovrebbe dare un’occhiata alle dichiarazioni di giornali e leader politici contro Di Maio, dalla regione di provenienza, ai lavori che ha svolto e scoprire così che il razzismo a forme ancor più subdole.
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La malizia sta negli occhi di chi guarda
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@ Gatto
Rileggendo la tua risposta al mio primo commento mi viene il dubbio che tu abbia frainteso la mia “escusatio” a Jerome B.
Chiarisco : io NON SONO ASSOLUTAMENTE un fans di Jerome B. ANZI ! Non apprezzo i suoi commenti intrisi da troppa faziosita’ anche se a volte portatrici di verità inconfutabili : sulle sue idee non mi pronuncio, non sarebbe corretto ! A ognuno il suo ! Ciò’ detto a scanso equivoci! Saluti!
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In primis, le verità inconfutabili, non sono certo i tipi come Jerome B. che le portano.
In secundis, per la “captatio benevolentiae”, mica occorre arrivare ad essere fan di qualcuno, “alla Beatles”, per dimostrarla (mai ho pensato che tu potessi essere un suo fan…), ma basta essere lievemente omertosi per qualsiasi interesse, che si può, senza nemmeno accorgersene (?), rasentare la complicità: non è la faziosità di Jerome B. (che pure esiste) lo scandalo, quella, se pur non giustificabile né legittima, sarebbe capibile, ma la sua CAFONAGGINE GRATUITA e tutti, dico tutti, tranne ovviamente i suoi avversarî, mosca! Anzi, proprio, e di questo ancora mi stupisco, il tuo beniamino Jonny, ha dato l’imprimatur morale al di lui turpiloquio, che si sarebbe reso necessario per contrastare il “…SOMARO CRIMINALE NEGAZIONISTA…BASTARDO ASSASSINO …nei suoi deliri COMPLOTTISTI E Negazionisti [con me, in buona compagnia, altri utenti sempre educati, tra i quali, ultimamente persino UNTU, no dico: UNTUUUUU!, non so se mi spiego, ndr.]…(cit.)”, per cui “…INSULTARLO È COSA BUONA, GIUSTA E SACROSANTA…(cit)”.
Di che CAZZO stiamo parlando?
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@SOMARO CRIMINALE NEGAZIONISTA.
NO ragliatore.
Io ce l’ho con TE IN PARTICOLARE. NON CON TUTTI.
Questa tua chiamata in correo è l’ennesima dimostrazione di inconcludenza di un MISERABILE TROLL.
Mi attacchi nonostante ti sbatta continuamente sotto il muso link, tabelle, NUMERI che smentiscono puntualmente la tua propaganda.
CHE TUTTI SE LO RICORDINO.
IL SOGGETTO IN QUESTIONE È ARRIVATO A METTERE IN DUBBIO I NUMERI DEI MORTI E DEI RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA DA COVID.
FRUTTO, NELLA SUA MENTE MALATA E PERVERSA, DI UN DISEGNO SUPERIORE PER TENERE SOGGIOGATA LA POPOLAZIONE.
MONDIALE?
E ti ho postato pure un video di Fanpage che riprendeva le testimonianze di medici e infermieri durante la pandemia, quando piangevano per la mancanza di posti, per lo stress e per la perdita di persone care o conosciute.
SI, SEI UN MISERABILE CHE RAGIONA COME UN CRIMINALE CINICO E CHE NON CONOSCE IL RISPETTO DELL’ALTRUI DOLORE.
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In attesa che un altro cattivo “algoritmo” cancelli pure questo SCHIFO di commento:
CHI SIETE? COSA FATE? COSA PORTATE? DOVE ANDATE?…UN FIORINO!
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TI RISPONDO SOLO PERCHÉ GLI ALTRI POSSANO CAPIRE QUANTO SEI COGLIONE: IO IPOTIZZAVO (NON AFFERMAVO CATEGORICAMENTE), NEL CASO SI VERIFICASSERO DELLE SITUAZIONI “SCOMODE” PER UNA CERTA VULGATA, O ANCHE SEMPLICEMENTE PERCHÉ NELLE STATISTICHE – CHE NON SONO UNA SCIENZA ESATTA, MA CONGETTURALE
– A SECONDA CHE LE ANALIZZI UNA FAZIONE O L’ALTRA, VI SI PUÒ TROVARE TUTTO CIÒ CHE COMODA ALLA CAUSA, IPOTIZZAVO DICEVO, CHE I “DATI” – I DATIIIIII COGLIONE – NON IL “NUMERO” DEI RICOVERATI O DEI MORTI POTREBBERO – CONDIZIONALE COGLIONEEE – ESSERE FACILMENTE MANIPOLABILI: HAI CAPITO ADESSO “MITICO IGNOTO” DE ‘STO CAZZO?!
IMPARA A LEGGERE, A CAPIRE CIÒ CHE LEGGI, A CONTARE FINO A CENTO PRIMA DI SCRIVERE E POI A DARTI FUOCO!
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Riporto il mio commento affinché si possa verificare che ciò che ho sostenuto, corrisponde a quanto affermato sopra: così rispondevo a UNTU
“GATTO 24 agosto 2020 alle 12:14
Ma tu pensi seriamente che i dati sulla rianimazione non siano facilmente taroccabili quando ci sono in ballo interessi di tale portata (ma crediamo ancora che l’informazione tutta – TUTTA -, sia disinteressata e corretta?)? E nel caso ipotetico non lo fossero, credi non troveranno altre giustificazioni, in nome di questa iperuranica salute del cazzo, che altro non è che la superstizione della vita, che se contravvenute, inchioderanno, moralmente e non solo, gli UNTORI alla croce del ludibrio esponendoli alla gogna in pubblica piazza?”
Volevo pure aggiungere che il “numero” dei morti o dei ricoverati, che pure un dato è, per essere un elemento puramente quantitativo e a meno che non si abbia a che fare con dei veri e deliberati delinquenti, sarebbe il dato meno manipolabile di tutti, in quanto puramente matematico.
Ovvio è che io intendessi parlare di dati dove entri a far parte un aspetto più qualitativo della faccenda (cause del ricovero, cause del decesso, complicazioni cliniche in itinere, ecc., ecc…), tutte cose che, anche non facendoci entrare per nulla la malafede, sono appannaggio della competenza diagnostica, più o meno attendibile, di chi li maneggia: non mi pare che nessuno possa smentire i comici balletti di opinioni che abbiamo dovuto assistere tra i massimi esperti virologi, italiani e mondiali, in questi giorni di emergenza.
Un esempio calzante di quello che si va dicendo, ma ovviamente non il solo, è quello riferito alla questione che è stata definita sbrigativamente come una stucchevole faccenda di lana caprina, ovvero la morte “per” o “con” Covid-19.
Avevo pure postato una valutazione epistemologica (che è l’aspetto che a me è sempre esclusivamente interessato, quello statistico, non avendo dal punto di vista che mi pongo, nessunissima rilevanza…) sulla scienza (si fa per dire) statistica in generale, per la quale ho ricevuto, come tutta risposta dai pasdaran di questo blog, questo commento finemente argomentato e un tantino sgrammaticato: “Il Gatto Quotidiano, il tuo approccio epistemologico somiglia a quei volantini che promuovono cosine tipo l’agricoltura biodinamica, la medicina steineriana o il sospetto che i morti siano una invenzione.(cit.)”.
Possiamo ancora pensare di poter discutere seriamente di qualcosa?
Ognuno poi resta della sua, ma se questi sono gli argomenti inconfutabili sui quali ci si basa per definire con assoluta certezza che, chi argomenta in questo modo, sarebbe “…UN MISERABILE CHE RAGIONA COME UN CRIMINALE CINICO E CHE NON CONOSCE IL RISPETTO DELL’ALTRUI DOLORE…(cit.)”, beh, mi pare che, oltre a trovarsi in una posizione di assoluta e consapevole malafede, sia inoltre da squilibrati totali pensare di poter neutralizzare l’interlocutore con bassezze di questo tipo.
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“[…] faccenda di lana caprina, ovvero la morte “per” o “con” Covid-19.”
Ciao caprette! Aumentate l’inquinamento e si muore di piu’. Morti “con” e morti “per” sempre morti sono. In medicina l’importante e’ il rapporto di relazione, non causalita (come descritto dall’articolo 40 CP).
Copia incolla, ma dimostrami erroneo se ci riesci!
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Eccol’ là: anche quelli che muoino per intossicazione da “canne”, sempre morti sono; ribadisco: sei semplicemete e comicamente INUTLE, fattene una ragione…
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Adesso dimmi te che minchia c’entrerebbe l’art. 40 c.p.:
“Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l’evento dannoso o pericoloso, da cui dipende la esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione(3). Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.”, con quello che stiamo dicendo, ammesso e non concesso che tu l’abbia capito, e con la Medicina.
Ti credi furbo, in realtà sei solo “furbo”!
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