La Spectre dei Benetton: il persiano, il criceto, il pollo e il fox terrier

(di Daniele Luttazzi – Il Fatto Quotidiano) – L’altro giorno, il gatto dei Benetton, un persiano bianco che è la mente diabolica dietro ogni decisione della Spectre (Atlantia-Autostrade-Ponte Morandi), ha consigliato il suo boss, che se lo accarezzava in grembo, di restituire tutto allo Stato, e sparire dalla scena. Il gatto è convinto che sia l’unico modo per evitare un contenzioso col governo che si annuncia infinito e devastante, dopo che la mossa precedente (scaricare tutte le colpe sul fox terrier di Giovanni Castellucci: “Fu il fox terrier a suggerire di spremere profitti da Autostrade risparmiando sulla manutenzione!”) ha fatto cilecca per colpa del fox terrier, che non solo ha prodotto un certificato psichiatrico attestante la sua incapacità di intendere e di volere dal 2005, ma per ritorsione (“muoia Sansone con tutti i filistei”) ha pure suggerito alla ministra competente, Paola Chicazzoè, l’idea, poi inserita nel decreto Milleproroghe, di eliminare l’indennizzo alla Spectre in caso di revoca della concessione, anche per colpa grave.

Il gatto dei Benetton ha fatto cacciare sia il fox terrier, sia Castellucci, ma il nuovo manager, Gianni Mion, non è ben consigliato dal suo criceto, che pretende di vendere Autostrade alla Cassa Depositi e Prestiti a prezzo pieno, pur sapendo che Atlantia, dopo il crollo del ponte Morandi, ha dimezzato il suo valore in Borsa, e che la nuova concessione sarà meno favorevole per il pollo che si farà avanti (un galletto Valle Spluga, amico del criceto). La decisione della Spectre deve pervenire allo Stato entro il 30 giugno. Il tempo stringe, e il criceto passa il tempo a girare nella ruota, l’idiota. Intanto il fox terrier, dal suo buen retiro alle Canarie, starebbe pensando di ricordare al governo che, altrove (per esempio in Spagna), le autostrade diventano gratuite ad ammortamento avvenuto.

In passato, non si distingueva fra scienza e magia. Keplero era un astronomo rigoroso, ma arrotondava vendendo oroscopi; e l’astronomo-astrologo-alchimista Tycho Brahe elencò 37 giorni dell’anno durante i quali consigliava di non muovere un dito. Convertendo il calendario giuliano dell’epoca di Brahe in quello contemporaneo, i giorni infausti sono: Gennaio 17, 30, Febbraio 5, 6, 17, 20, Marzo 2, 3, 28, Aprile 4, 5, 6, 7, 10, 17, 28, Maggio 5, 6, 25, Luglio 5, 9, Agosto 8, 9, Set 4, 6, 24, Ottobre 25, Novembre 6, 24, 29, Dicembre 6, 20, 21, 23, 25, 30, 31. Indicò pure quelli fortunati: Gennaio 14, 28, 29, e Giugno 3.

Esistono anche persone fauste e persone infauste: lo credevano gli antichi, e oggi ci si crede più che mai. C’è della gente che davanti a uno come Gasparri ha delle inquietudini, sposta le date, sospende le decisioni, si tocca i marroni. Nel 1991, con Calogero Mannino agli Interventi Straordinari per il Mezzogiorno, l’Etna prese a eruttare e continuò per un anno e mezzo, placandosi solo con l’arrivo del governo Ciampi. Un governo Cossiga fu funestato dalla strage di Ustica. Governo Berlusconi: terremoto a L’Aquila, alluvione a Genova, eruzione dell’Etna ogni anno, finché l’insediamento di Monti indusse l’Etna a vomitare una delle sue eruzioni più violente. Il 1° giugno 2018 diventa ministro Toninelli, due mesi dopo viene giù il ponte Morandi. E un giorno hanno eletto Fontana governatore della Lombardia.

5 replies

  1. La statalizzazione di Autostrade affidata al pubblico (che in Italia è merda allo stato puro per almeno il 50% del suo personale) ci costerà un occhio della testa IN TASSE.

    L’unica soluzione è farla gestire da un privato serio ed affidabile, con contratto a tempo chiaro e trasparente e penali pesanti in caso di inosservanza degli accordi.
    Per far questo però la politica non deve prendere mazzette (neanche quelle camuffate da donazioni), quindi dubito che lo farà.

    Molto meglio la statalizzazione con cui questa politica di merda avrà il potere di decidere quali e quanti raccomandati avranno il culo parato del posto fisso con facoltà di non fare un cazzo.

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      • Ennio, assolutamente SI, a me dei Benetton non frega un beneamato, anzi, dovrebbero pagare per i loro errori.
        Ma l’alternativa agli errori dei Benetton non è necessariamente l’orrore dei baracconi parastatali.

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  2. Ecco questo articolo lo ha scritto Luttazzi, ed è sarcastico e ironico.
    Mi è anche piaciuto.
    I precedenti due, quello contro il M5S e quello contro Grillo, invece sembravano scritti da un politico di terza fila (tipo Gasparri, avevo scritto) e non contenevano nemmeno una battuta (anzi, una sola, alla fine del secondo pezzo), per questo li criticavo.

    Perchè non sembri che io li abbia criticati solo perchè erano contro il M5S, invito Luttazzi a riscriverli entrambi, ma in forma satirica. A quel punto penso che li apprezzerò, o almeno non mi sembreranno stonati e fuori luogo.

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  3. Problema: proroga della concessione al 2038 grazie a Graziano l’Arzan, Interrogazioni, In una interrogazione del 20 ottobre 2015 rivolta al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, Rossi scriveva: «Premesso che dal punto di vista dei collegamenti, i liguri vivono quotidianamente una situazione di grave disagio, tanto da ravvisare una vera e propria emergenza trasporti; molti tratti autostradali liguri non sono conformi alle normative di sicurezza europee e, nelle ore di punta, si verificano continuamente code di decine di chilometri, rallentamenti e numerosi incidenti che bloccano l’area intorno a Genova; le tariffe su tali tratti sono fra le più elevate del Paese». Poi aggiungeva: «Sul nodo autostradale di Genova è noto il grave problema del ponte Morandi che attraversa la città e del quale non si conosce la sicurezza nel tempo. Risulta pertanto indispensabile procedere con sollecitudine a cantierare il progetto denominato “gronda di Genova” per il quale la società Autostrade ha già in cassa le risorse necessarie per iniziare i lavori derivanti dagli aumenti tariffari concordati in cambio della concessione ottenuta».( da Il Messaggero.)

    Poi il 28 aprile aprile del 2016 Rossi tornava alla carica con una nuova interrogazione, sempre al ministro Delrio: «Il viadotto Polcevera dell’autostrada A10, chiamato ponte Morandi, è un’imponente realizzazione lunga 1.182 metri, costituita su 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza che collega l’autostrada Genova-Milano al tratto Genova-Ventimiglia, attraversando la città sulla val Polcevera – affermava il senatore – recentemente, il ponte è stato oggetto di un preoccupante cedimento dei giunti che hanno reso necessaria un’opera straordinaria di manutenzione senza la quale è concreto il rischio di una sua chiusura». Rossi chiedeva quindi al ministro Delrio «quale sia in dettaglio l’attuale situazione dei lavori di messa in sicurezza del ponte Morandi, quali siano gli interventi che ancora devono essere realizzati e se gli interventi saranno tali da comportare gravi disagi alla circolazione della città e quale sia la tempistica di fine lavori». Infine chiedeva «se corrisponda al vero che il ponte Morandi, viste le attuali condizioni di criticità, potrebbe venir chiuso almeno al traffico pesante, entro pochi anni, gettando la città nel totale caos». (da il Messaggero)

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