Il Giornale non presume l’innocenza degli ultrà

Garantismo a due velocità. E presunzione d’innocenza a corrente alternata. È la linea di estrema coerenza (si fa per dire) applicata da Il Giornale nel trattare i casi di cronaca giudiziaria. Un ottimo esempio lo troviamo sull’edizione di ieri. Dopo mesi passati a pontificare contro gli atti giudiziari pubblicati per intero sui quotidiani e le inchieste che, guarda caso, gettano fango sui poveri politici – di destra, ovviamente – messi alla gogna, il quotidiano degli Angelucci – già di proprietà della famiglia Berlusconi – è riuscito nell’impresa di pubblicare quattro pagine in cui sono letteralmente copiate e incollate intere parti dell’ordinanza di custodia cautelare sugli ultrà di Milan e Inter arrestati nel capoluogo lombardo. Senza fare sconti a nessuno: foto segnaletiche degli indagati raggiunti dalle misure cautelari e anche immagini di persone che non sono indagate, come il rapper Fedez, o che potrebbero essere perfino parte lesa, come l’allenatore Simone Inzaghi. Noi ovviamente difendiamo la scelta di pubblicare tutto: viva la libertà di stampa, viva l’informazione. Che però dalle parti del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti non è una scelta così univoca. E così ci domandiamo: se uno degli ultrà arrestati si fosse chiamato Marcello Dell’Utri, quale sarebbe stata la scelta finale della direzione?