
(di Michele Serra – repubblica.it) – Da qualche anno non si riesce più a discutere di populismo, sovranismo, destra estrema, senza che qualcuno sottolinei con tono grave che la colpa è delle classi dirigenti democratiche che hanno abbandonato i ceti popolari.
È diventato una specie di riflesso pavloviano. Dici Trump, dici Bolsonaro e Milei, dici assalto al Campidoglio, dici fascismo europeo risorgente, e subito qualcuno nel talk show ti spiega che è tutta colpa delle élite democratiche che hanno deluso le aspettative popolari.
È vero in parte, ma solo in parte. Quello straccio di welfare che ancora esiste in Occidente è stato prima creato e poi difeso dalle cosiddette élite democratiche, certo non dalla destra, tantomeno dai capipopolo miliardari osannati dalle folle di “popolo deluso”. Trump durante il suo mandato per l’America povera non ha fatto un fico secco.
Ma anche se fosse vero in toto che la sinistra e i dem hanno trascurato gli interessi dei più deboli, sottolinearlo non dispensa dal giudizio politico, culturale e valoriale sulla nuova destra.
Dire che l’evoluzionismo è sbagliato e il creazionismo è giusto, che i libri corrotti vanno messi all’indice, che gli immigrati sono intrusi da deportare, che l’identità della nazione e del popolo è un concetto razziale e religioso, che i diritti delle minoranze sono ossessioni maniacali e perdite di tempo, c’entra forse qualcosa con gli interessi dei più deboli? No, non c’entra un bel niente, e non esime chi parla della nuova destra dall’esprimersi punto per punto su quello che la nuova destra dice e fa.
Per paradosso, dovessero bruciare per la seconda volta il Reichstag, la notizia sarà l’incendio del Reichstag o gli errori delle élite democratiche?
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Serra sempre più lucido : la destra vince da per tutto per colpa di sé stessa . Magnifica spiegazione non c’è che dire ! Per l’ illuminato l’assenteismo elettorale non c’entra niente come del resto il Blerismo o il Veltronismo fenomeni borghesi di poco conto. I lavoratori alla presa con l’abolizione dell’articolo 28 e la Jobs act non c’entra un fico secco e l’ amore de progressisti per i carri armati e gli f16 ? Nulla naturalmente.
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Da uomo di sinistra di certo non voto la Meloni, ma non mi sogno nemmeno di votare quelli del PD che tutto hanno fatto meno che difendere gli operai. Anzi, pensate all’abolizione dell’articolo 18 o alla precarizzazione del lavoro.
Dalla destra me lo potevo aspettare, ma da quelli che si dicevano di sinistra no.
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l’errore di non votare, e’ perche’ tu credi di votare un partito, c’e’ gente che merita di governare a prescindere dell’estrazione politica, ma non nella civilta’ italica…fai bene a stare a casa e aspettare che finisca di piovere…
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