
(di Michele Serra – repubblica.it) – Di fronte alla carneficina di Gaza e al pogrom del 7 ottobre, le polemiche nazionali su questa o quella frase pronunciata in televisione sono veramente imbarazzanti. Nessuno ha inneggiato alla strage o esaltato la violenza (ingredienti che abbondano nei social), dove sta dunque lo scandalo, perché la stizzosa trafila di comunicati, repliche, correzioni, con quale centimetro questo Paese si è ridotto a misurare la sua piccola indignazione, i suoi cavilli retorici, le sue beghe, di fronte ai chilometri di sangue che scorrono laggiù?
Nella fase (insperata) in cui il Parlamento trova per miracolo un suo momento di decenza, e sospende il gioco delle parti per chiedere il cessate il fuoco, non potrebbero cessare il fuoco anche le fazioni mediatiche, che si accapigliano da quattro mesi a costo zero, giusto per il piacere di mettere i puntini sulle “i” dell’altro? E se ognuno si limitasse a occuparsi delle “i” proprie?
Se anche un trapper o un giornalista o chiunque abbia parola pubblica (dunque: molte migliaia di persone) dice la sua, in base a quale strambo principio gli si chiede di correggere, emendare, aggiungere, come se si dovesse sempre arrivare a una specie di “pensiero comune” proprio su un argomento sul quale un pensiero comune non esiste?
La buona vecchia frase, anche cortese, “non sono d’accordo”, non basta? Ogni volta che uno dice “Gaza” bisogna sgridarlo perché non ha detto “sette ottobre”, e ogni volta che uno dice “sette ottobre” bisogna sgridarlo perché non ha detto “Gaza”? E accettare che no, non esiste una opinione condivisa, su quel macello, non sarebbe una novità interessante?
“e ogni volta che uno dice “sette ottobre” bisogna sgridarlo perché non ha detto “Gaza”?”
No no, in questo secondo caso nessuno si lamenta. Tu per primo!
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Ora che tutti dicono (tranne Israele, naturalmente) “cessate il fuoco!”, buon per ultime, sono apparse miracolosamente le due ex-ASTENSIONISTE all’Onu che adesso si schierano con forza per far tacere le armi. “Mo’ me lo segno!” avrà pensato, barcollando di paura, Netanyahu nell’apprendere la notizia. Ma non è stato un miracolo. Semplicemente gli ammeregani hanno cambiato idea per non fare la figura di palta di fronte al mondo che li reputa corresponsabili del ge… ge… genocidio IN CORSO, detto per far contenti i puristi della lingua italiana usi a distinguere la zuppa dal pan bagnato (a sticaxxi!)..
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C’è qualcuno che gentilmente si presta a spiegarmi le differenze di strategia, tra la Schlein e Donna Giorgia, per far finire la guerra in Ucraina?? In attesa che il mio occhialaio mi avvisi che sono arrivate le nuove lenti, e che faccia un esame amplifon. Grazie.
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