(di Michele Serra – repubblica.it) – La parola “padrone” è stata rimpiazzata da molti eufemismi (forse il più corrente è “azionista di maggioranza”), quasi a dire che il concetto è arcaico. Fa pensare ai capitalisti in cilindro e marsina nelle vignette socialiste dei primi del Novecento.
O al capitalismo paternalista del boom italiano, con il re delle lavatrici che, con forte accento lombardo, dice agli operai “siete tutti miei ragassi”, a patto che non rompano troppo le balle con le rivendicazioni sindacali: basta rivolgersi direttamente al padrone-papà, e tutti i problemi si risolvono. Roba vecchia, insomma. Di un paio di generazioni fa, almeno.
Poi però, a rinverdire la figura del padrone a tutto tondo, è arrivato Elon Musk, che sotto la patina incantatrice della tecnologia reinterpreta, con vigore quasi ossessivo, la figura padronale classica: decido tutto io, niente sindacati in azienda, il licenziamento come pratica ordinaria, tutti al servizio dell’azienda e l’azienda al servizio solo di se stessa (il capitale come solo vero motore del mondo, così come lo raccontava Karl Marx).
È da considerarsi un atto chiarificatore il suo arrivo in pompa magna alla festa di Fratelli d’Italia. La destra sta con i padroni, da che mondo è mondo, e nessuno meglio di Musk, oggi, incarna quella figura.
Musk è l’uomo più ricco del mondo. Può permettersi di stabilire da solo ciò che un tempo stabilivano gli Stati (la conquista dello spazio, per esempio).
L’annosa disputa su “cos’è la destra, cos’è la sinistra” trova, grazie alla sua presenza a Roma, una risposta chiarificatrice: la destra è quella che invita e applaude l’uomo più ricco del mondo. Alla faccia del populismo, l’applauso va ai miliardi.
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E Toni Negri, che nei suoi studi da filosofo aveva anticipato la deriva autoritaria del capitalismo finanziario, viene invece ricordato come un cattivo maestro.
Ma d’altronde il bobbolino bigotto, ignorante, razzista ed egoista è geneticamente portato a sottomettersi alla legge della jungla, quella del più forte che prevarica su tutti, fino a quando non toccherà a loro, piccoli borghesi, di essere spazzati via dall’ uragano ipertecnologico e finanziario. Ma sarà tardi e prenderanno coscienza di essere stati scaraventati negli abissi dell’ indigenza.
Perché la direzione è quella, di una società che sarà governata dagli algoritmi dell’AI, programmati per l’autoapprendimento e che faranno vittime tra le professioni liberali a p.iva, dopo che i robot stanno sostituendo i lavoratori manuali.
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Serra ha un Black out mentale.Ha del tutto assente nella sua testa il pezzo di storia degli ultimi 30anni.Ricorda bene gli eventi del Novecento quando lui faceva il comunista rivoluzionario,solo fino a un certo punto,ma non ricorda di scrivere su un giornale degli Alkan(a proposito dell’industriale con forte accento lombardo etc…etc…)dimentica anche di citare,parlando di ricconi, Di Benedetti in arte l’ingegnere o di Giovanni Agnus dei detto l’avvocato.Certe dimenticanze allungano la vita.
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Sto lacrimando.
Vogliamo fare una colletta per garantire una zuppa calda (è Natale!) ai vari Elkann, Soros, Gates, al bambinone di Facebook ecc.?
A parte questo, per me resta un mistero, per esempio, perché uno che non crede al cambiamento climatico di origine antropica è di destra e uno che ci crede è di sinistra.
Qui siamo oltre Gaber (e infatti siamo a Serra e a Rep).
Nel senso che sarebbe logico il contrario, visti i danni sociali che produrranno le misure ipotizzate.
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