MASSIMO CACCIARI – “In Italia si diceva “vittoria o morte”: c’è sottomissione a Washington”

(DI TOMMASO RODANO – ilfattoquotidiano.it) – Professor Cacciari, sorpresa: secondo l’intelligence Usa, la controffensiva di Zelensky è destinata al fallimento.
Davvero una gran sorpresa: tutti gli analisti militari l’avevano previsto. Ma la follia era nel principio: l’obiettivo, per tutto il cosiddetto Occidente, era la sconfitta politica e militare totale della Russia. Per arrivare a un risultato del genere, occorrevano davvero i missili a lungo raggio che chiede Zelensky, per portare la guerra in territorio russo, altro che qualche drone.
Infatti Kiev continua a invocarli.
Cosa dovrebbero fare, dal loro punto di vista? È naturale: vogliono essere armati in modo più efficace, se l’obiettivo su cui li hanno illusi è il tracollo della Russia. Ora, faticosamente, gli americani cominciano ad accorgersi di aver alimentato una strategia totalmente avventuristica e provano a fare marcia indietro. Ma ormai il pasticcio l’hanno combinato ed è tremendo.
È solo una questione strategica?
Io l’ho detto, all’inizio, a differenza di altri, anche del Fatto Quotidiano: è legittimo decidere di armare un alleato, in determinate situazioni. Ma bisogna porsi obiettivi realistici: arma l’Ucraina, respingi l’invasione e poi tratta con la Russia su una base concreta, come poteva essere quella che hanno proposto Indonesia, India e Brasile. Ma cosa vuoi trattare, invece, se il tuo obiettivo è la sconfitta totale dell’avversario? Purtroppo siamo in mano a dei pazzi.
Crede che gli Usa alla fine possano cedere alle richieste di Zelensky sui missili a lungo raggio?
Credo gli Stati Uniti ne abbiano compreso le implicazioni: se invece di un drone, in Piazza Rossa cade un missile, la reazione di Putin quale potrà mai essere? Va bene che alla Casa Bianca c’è un signore anziano in confusione, ma a tutto c’è un limite… i missili a lungo raggio all’Ucraina sarebbero una follia assoluta.
Secondo Luciano Canfora, gli Usa ripiegano perché il vero nemico è la Cina.
È chiaro che lo scontro epocale sarà quello con la Cina, si vedrà più avanti, ma al momento siamo in una situazione, in Ucraina, che da “antefatto” rischia di trasformarsi in “fatto”. Perché la guerra è stata gestita in modo talmente sconsiderato, da parte americana e da parte occidentale, che le conseguenze non sono ancora del tutto prevedibili.
In parallelo al cambio di strategia degli Usa, c’è il ripiegamento della retorica bellica di casa nostra.
E questo è ancora più vergognoso. Siccome gli Stati Uniti si sono resi conto del vicolo cieco in cui si sono e ci hanno messi, ecco che cambiano linea anche i nostri cantori del “Viva l’Ucraina”, “Viva la vittoria”, “Vittoria o morte”. Sono servi, ripiegati sulle posizioni più ciecamente e acriticamente filoamericane e atlantiche di questo mondo. Non vedo cambiamenti, ma una perfetta continuità nella linea di questi fedeli osservanti: è sempre quella degli Usa, quale che sia.
L’avevano infilato nella lista degli “amici di Putin”.
Cialtroni erano e cialtroni sono rimasti. C’è una sottomissione intellettuale totale: una débâcle culturale che inizia sugli altari del neoliberismo, con il mito di Blair e di Clinton e prosegue ininterrotta, fino all’apoteosi con Renzi. Dal piano delle politiche economiche e finanziarie, si è poi spostata sulla politica estera e internazionale. Era perfettamente prevedibile.
Ora in Ucraina che succede, come va a finire?
Mi auguro che questo ripensamento americano proceda e si riesca ad avviare finalmente una trattativa sulla base di alcuni principi. Per esempio, quello applicato in modo inflessibile in Kosovo: l’autodeterminazione. Perché non si fanno dei referendum in Donbass e Crimea, controllati dall’Onu, con tutti gli osservatori di questo mondo, per far decidere a quelle popolazioni se preferiscono stare con Zelensky o con la Russia? Sono princìpi cui dovrebbero essere sensibili i cultori della civiltà occidentale.
Ci crede davvero?
Per loro sono solo parole. L’autodeterminazione dei popoli la trattano come una delle chiacchiere più fetenti di questo mondo. I diritti umani li tirano fuori solo in base ai calcoli d’interesse. In Kosovo serviva far fuori definitivamente la Serbia come potenza regionale e si è deciso che valeva il principio di autodeterminazione dei popoli, in altre situazioni se ne sono strafottuti.
“arma l’Ucraina, respingi l’invasione e poi tratta con la Russia su una base concreta”
Cioè, Cacciari era d’accordo con quegli stessi guerrafondai nostrani che adesso vorrebbe bacchettare sonoramente.
Ok. Lui, adesso, dice che voleva solo respingere per poi trattare, solo che per farlo doveva armare e spingere il folle comico ad intraprendere la guerra.
Cioè anche lui voleva guerra e non diplomazia, esattamente come quelli che, secondo lui, volevano la sconfitta totale dell’avversario.
E allora bacchettati anche te Cacciari.
Ma picchia duro perché le colpe di quegli altri sono esattamente identiche alle tue.
Ridicolo.
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Leggi bene: “… è legittimo decidere di armare un alleato, in determinate situazioni.”. Non significa che Cacciari era d’accordo. Se decidi di prendere parte a un conflitto, lo dovresti fare con obiettivi realistici. Sono d’accordo con queste parole ma la mia opinione, in questo caso, era di aiutare l’Ucraina solo con aiuti umanitari. La Nato ha alimentato una guerra e ora sa che non la vincerà e che qualsiasi saranno le scelte future sarà anche una sconfitta dei paesi Nato. Un branco di cretini, insomma!
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Beh, Davide A.
Già il fatto che Cacciari interpreti come “legittimo” il mandare armi, non può non farmi pensare che non sia d’accordo pure lui.
Tieni conto del fatto che non l’ho mai visto battersi contro l’invio di armi in tanti mesi di massacri e nemmeno l’ho sentito sbattersi per fare un modo che l’Italia si schierasse con determinazione a favore di una soluzione diplomatica del conflitto (in osservanza ai princìpi della nostra Costituzione).
Mia opinione è che non sia persona schietta e quindi credibile su questo tema.
Poi saprà la sua coscienza.
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Oggi dice così. Domani, il contrario.
E da uno che nel 2916 votò SÌ per la Schiforma non ci sarebbe da aspettarsi niente di meno.
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Si si BRAVO cacciatorino!
“occorrevano davvero i missili a lungo raggio che chiede Zelensky, per portare la guerra in territorio russo, altro che qualche drone”
Così la guerra da bassa intensità di sarebbe,
ipso facto, trasformata in una vellutata per il povero popolo ucraino
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Sentirlo a In Onda giorni fa esprimersi con divertito disprezzo a proposito del salario minimo ancora una volta mi è bastato. Oggi di qua, domani di là. Da non prendere sul serio, mai.
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Cacciari è una trottola esattamente come gli altri.
In questa guerra di lucido, saggio e coerente c’è stato solo il Papa.
A seguire, a distanza, i 5S.
Stop.
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É cominciata tanto tempo fa questa ennesima guerra americana non il febbraio dell’anno scorso, solo che hanno ancora una volta sbagliato i calcoli perchè gli Usa sono megalomani con eccesso di autoconsiderazione che gli fa sottovalutare gli avversari.
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E da quando l’ Ucraina è alleato? E di chi? Quando è stato stipulato un trattato dove l’ Ucraina risulti tale? È già entrata nella Nato? O sono sufficient un colpo di Stato e l’ elezione di un comico a servizio di multinazionali americane per definire un paese alleato? Formalmente non esiste alcun tipo di alleanza, né territoriale né militare, economicamente potrebbe intendersi alleanza come integrazione funzionale al capitalismo neoliberista che poi incidentalmente scatena guerre per la sua affermazione! Ecco forse il filosofo come elemento “culturale” di un sistema capitalista neoliberista, definisce alleato cioè che è parte integrante del suo sistema!
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