Il leader vuole una piazza a tema lavoro per dimostrare la capacità attrattive del Movimento e rilanciare la candidatura di Roberto Gravina alla presidenza del Molise. Ma l’obiettivo è anche quello di ricompattare i suoi, delusi dopo la sconfitta alle amministrative e preoccupati per il ruolo di Schlein

(DI LUCA DE CAROLIS – ilfattoquotidiano.it) – Una grande manifestazione a Roma attorno a metà giugno, centrata sul tema del lavoro. Una piazza per dimostrare la capacità attrattive del Movimento rispetto ad associazioni e categorie in difficoltà. Ma anche per spingere la candidatura alla presidenza della Regione Molise del 5Stelle Roberto Gravina, dove si voterà il 25 e il 26 giugno, con M5S e Pd alleati contro le destre. È la carta con cui Giuseppe Conte vuole rilanciare dopo il tonfo nelle amministrative, con i 5Stelle che nelle città del Nord sono precipitati sotto il 2 per cento. Una disfatta che ha irritato non poco l’ex premier. Tanto che nelle conversazioni riservate Conte è arrivato a chiedersi “se valga la pena presentarsi alle elezioni locali, almeno in certe città”. Un dubbio che in questi giorni si è fatto largo anche nelle discussioni dei parlamentari: molti dei quali preoccupati, “perché della famosa struttura sui territori non si è ancora vista l’ombra”. Mentre c’è chi sollecita un cambio di atteggiamento anche nella composizione delle liste: “Dobbiamo smetterla di candidare solo attivisti, a livello locale serve anche chi può portare in dote un po’ di preferenze”. Nell’attesa, Conte prova a rinserrare le fila con una manifestazione nazionale. Così anche da ostentare la centralità del M5S nel “campo progressista”, come è solito definirlo l’avvocato.
Ai piani alti dei 5Stelle hanno discusso molto della conferenza stampa al Nazareno con cui la segretaria dem Elly Schlein, subito dopo il primo turno delle amministrative, ha rivendicato il risultato del Pd, parlando di un “partito in salute” e ribadendo la volontà di fare da collante del centrosinistra. “Parole per mostrarsi come leader della coalizione” commentano, non senza fastidio, dal Movimento. Dove non hanno gradito neppure le sollecitazioni – ufficiose – del Pd perché Conte e Schlein condividano almeno un palco in una delle città che andranno al ballottaggio tra una decina di giorni. Magari a Brindisi, dove il candidato sindaco è un 5Stelle, Roberto Fusco. Ma al momento non ci sono appuntamenti fissati. E chissà se Conte si convincerà. Però un filo tra gli ex giallorosa va mantenuto. Anche perché nel piccolo Molise – 300mila abitanti – il Movimento punta a ottenere il primo presidente di Regione della sua storia. E l’appoggio del Pd sarà fondamentale, in una contesa che tutti nel M5S descrivono come “aperta”. Ma prima delle urne di fine giugno sarà tempo di piazza, a Roma. Un evento per cui Conte ha già chiesto ai suoi il massimo impegno. Perché il Movimento deve dare un segnale di compattezza.
A giugno, ah beh, ci vediamo a giugno.
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Eri su marte prima di questa alluvione.?
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Due cose che dovrebbe fare il m5s,manifestazione a Messina contro la costruzione del ponte sullo stretto,proprio ora che servono miliardi per il dissesto idrogeologico,poi banchetti per raccogliere le firme contro l’invio di armi,e un’altra cosa tagliare qualsiasi discorso di alleanza col partito democratico,altro che Molise
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Caro Giuseppe, per rilanciare il M5S dovresti semplicemente accomodarti nelle retrovie.
Non c’è infamia nel fare da comprimario a un autentico leader, carismatico, intrepido e che sa parlare. Non tutti nascono “generali”.
Quanto ai paggetti che gli girano intorno, non commento le cose vergognose che espellono dalla bocca, mi limito a dire che sono ripugnanti e vigliacchi e che meritano di essere gettati nel bidone dell’immondizia coi pannolini sporchi. PUH!
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L’opinione pubblica , le onde del dissenso che coinvolgono milioni di cittadini che, bene o male percepiscono o hanno percepito, se non toccato con mano, le trame occulte di un potere fuori binario, che elude i precetti democratici e il consesso elettorale, potrebbero creare nuovamente le energie che il M5S ha condensato e al contempo (!) sfruttato in modo vergognoso per la carriera .di pochi. Molto, del fare amministrativo, dicevo, elude alcuni cardini di un processo democratico, per procedere su vie impervie verso la deriva di un fare senza fondo e coerenza o aderenza con una crescita armonica e meritocratica. A questo punto andrebbero aperte postille in una dimensione antropologica: chi governa si assume bene o male , oltre alle responsabilità verso la cittadinanza , il potere di decidere come e dove fare attività statali e con quale format e cinghia vuole che un elitarismo composito e di nicchia abbia la meglio su una riconoscenza equipollente e sullo sviluppo di linee in grado di creare lavoro e al contempo consolidare un progressismo naturale che abbia in sé elementi conservatori pubblici e quindi verso una ferrea tenuta a controllo statale . Ma sappia, re Salmone, che le mie elucubrazioni sono non fondanti dopo aver raccolto innumerevoli esempi di una dimensione di stato, cioè pubblica, clientelare e quindi polarizzata su chi viene scelto per acquisire la caratura necessarie ad implementare quello che oggi viene definito stato, in realtà reti di clientele intrecciatisi ad esclusivo benessere di una nicchia di persone e a svantaggio della massa, schiacciata sul versante di una povertà senza uscita. L’orologio sta andando indietro e il potere si è reso bellicoso, anche della sua ignorante protervia, e in netto contrasto con una logica plurima e INDISTINTA che non si appoggi sui nomi o su precetti privatisti del bene pubblico. La realtà, opposta alle aspettative, crea il giusto contrasto che eleva lo stato a derogare in virtù del senso privato e personale della questione pubblica, tracimando in esso persone, possibilità, legalità, uguaglianza e rispetto dei canoni democratici.
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La verità è che il problema del movimento è l’alleanza con il PD. L’odio per il PD è più forte dell’apprezzamento per il m5s
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Intanto la fasciocoatta raccoglie pernacchie in giro per il mondo.
https://twitter.com/stanzaselvaggia/status/1659462062542581761/photo/1
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Occorre stare attenti: chi di manifestazioni ferisce, prima o poi di manifestazioni perisce. E il troppo stroppia : ormai abbiamo una “manifestazione” al giorno…
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