Fazio e che (brutta) politica che fa

La presunta cacciata di Fabio Fazio dalla Rai, così come la sua presunta volontà di accettare l’offerta milionaria del gruppo Discovery, sono state lette solo in chiave politica; esclusa ogni considerazione […]

(di Nanni Delbecchi – ilfattoquotidiano.it) – La presunta cacciata di Fabio Fazio dalla Rai, così come la sua presunta volontà di accettare l’offerta milionaria del gruppo Discovery, sono state lette solo in chiave politica; esclusa ogni considerazione artistica, che in un artista dovrebbe essere prevalente, e questo mette una gran tristezza.

Proviamo ad andare controcorrente. Prima di tutto, Fazio non è affatto un artista “di sinistra”; è un artista Ztl (anche la sinistra italiana lo è, arroccata nel proprio senso di appartenenza e superiorità; ma questo è un altro discorso); a parte qualche politico a cui non si può dire di no (appunto), nulla si muove fuori dalla sua circonvallazione magica, fatta di amici, compagni di area, colleghi di scuderia, che difende con il filo spinato. Più che buonismo è familismo, ma se lo può permettere. Come conduttore è il migliore su piazza, non ha rivali per garbo, senso della misura, brillantezza. Con gli amici è splendido; tutti gli altri, semplicemente, non li riceve.

È un pezzo unico: metà intrattenitore leggero e metà conduttore serio, ma senza essere né bravo presentatore né giornalista avvelenato, un ircocervo dell’infotainment che ormai fa scuola (il duetto tra Bianca Berlinguer e Mauro Corona è chiaramente ispirato alla coppia Fazio-Littizzetto).

Dunque, a differenza dei vari tele tribunetti (di destra, di sinistra) un Fabio Fazio non è sostituibile, sebbene come autore abbia rinunciato a inventare qualcosa di nuovo da vent’anni a questa parte (c’è da dire che è in ottima compagnia: da vent’anni nella televisione italiana non si inventa nulla).

Che tempo che fa è un immutabile rito turibolante, dove il confessore è anche il chierichetto, che teoricamente può andare avanti all’infinito. Ma oltre al testo, c’è il contesto. Se Fazio traslocherà in blocco la sua Ztl in forma di talk show nella nuova emittente, il rischio è doppio: in Rai lascerà un vuoto più grande dello spazio che occupava, a Discovery sarà una balena fuor d’acqua.

E allora sì che la morale rimanda alla politica padrona: ottusa nel distruggere valore, inetta a ricrearlo.

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14 replies

    • Non è moscio e pedante ,e anche molto altro ( che non sto a elencare ) ma è solo il personaggio che si è costruito intorno agli ospiti che lo circondano ,e Dalbecchi ne ha già fatto un ottima disanima.

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    • Visto SOLO facendo zapping: mi annoiavo a morte. 🥱
      Nel suo mestiere è bravo, ma… questione di gusti.
      So di persone che non ne perdevano una puntata e lo seguiranno sul Nove…e chissà che non cambi format, almeno un po’.

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    • No, no, anche io. Che poi “moscio” è davero la definizione perfetta. La Littizzetto, poi, du’ palle.
      Ma ormai, la TV, e chi la guarda più? 🤷🏼‍♂️

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  1. Beh, fabio fazio, con cagnetta da riporto al seguito, artista, è nuova. se questo è un artista, i cinepanettoni sono Kolossal. in italia ci accontentiamo di poco, anzi di nulla.
    ridateci quelli della notte.

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  2. Per me Fazio e la sua “cagnetta” (cit. da qualcuno sopra) possono andarsene su Alfa Centauri, per quel che mi riguarda. Non ho mai visto una puntata, e comunque ho spento la TV da anni e anni.
    Quel che mi rattrista (anzi, no, non mi rattrista: mi fa proprio inca§§are!) semmai è dover pagare salato per il Canone RAI, per un servizio pubblico che fa schifo così… Ecco, lì, sì, che perdo la ragione!
    Mavvaffanzùm alla RAI, al Governo e a questo Paese di servi, mafiosi, fascisti corrotti e ladri. 🖕🏼

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